21 maggio 2007

Perché le accuse di De Santis a Inter e Milan sono ignorate?

L’arbitro De Santis ha fatto pri­ma in televisione e poi alla radio delle dichiarazioni sconcertanti: le sue parole sono state messe in rete, a disposizione di tutti. De Santis di­chiara di non avere mai parlato al telefono con Moggi, ma di avere parlato spesso con Meani (vera « vo­ce » del Milan) e spessissimo con Facchetti (« Le sue richieste qualche volta sono andate anche oltre il le­cito »).

Protesta poi per essere stato «monitorato» dalla Telecom a parti­re dal 2002 e si chiede come mai siano uscite solo alcune delle sue te­lefonate e non altre. Anche Paolo Bergamo ha pubblicamente dichia­rato che tutti gli telefonavano, com­presi i dirigenti delle squadre non indagate (quindi Inter e Roma), e che non capiva come mai risultas­sero solo alcune delle sue telefona­te e non altre. Le dichiarazioni di De Santis, però, ben più dettagliate e “accusa­torie”, se corrispondessero al vero modificherebbero totalmente il quadro di Calciopoli; e configure­rebbero il tentativo di illecito non da parte della Juventus ma semmai da parte di altre squadre.


Se però non corrispondono al vero, allora sono di una gravità ancora maggio­re, sono calunnie ignobili. Sconcertante, tuttavia, è anche il silenzio di quasi tutti i media. Un importante giornalista sportivo, a un tifoso che gli chiedeva perché non si fosse dato il dovuto risalto alle dichiarazioni di De Santis, ha risposto che comunque certe cose si dicono in tribunale, non alla Tv. C’è da augurarsi che infatti presto sia così. E tuttavia è anche vero che nessuna delle dichiarazioni con cui i media ci hanno informato su Cal­ciopoli è stata fatta in tribunale; ciò non ha impedito che centinaia di pagine e ore di trasmissione siano state dedicate a quello che veniva detto, insinuato e trascritto illegal­mente in ogni sede possibile. Dove­re di cronaca. Deve trattarsi di un dovere a corrente alternata.

La verità è un’altra. L’ha detta Mo­ratti, commentando le dichiarazio­ni di Del Piero sulle “irregolarità” interiste: «Abbiamo tutti voglia di voltare pagina». Soprattutto l'Inter; ma anche quei giornali, quelle tele­visioni, quelle autorità sportive che per dodici mesi ci hanno riproposto la stessa versione di Calciopoli, campionato fasullo incluso, defene­strazione della Juventus dalla se­rie A inclusa, dimenticanze incluse. E che tutto vogliono tranne che sia fatta chiarezza non solo presso un Tar, ma in un vero Tribunale.

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