28 aprile 2007

Scudetti, ladroni, giornalisti e moviole.

di Massimo Bocchiola
http://www.juve2006.it

Nel giorno in cui l’Internazionale F.C. di Milano conquista con il consueto fair play e un singolare anticipo il suo primo scudetto sul campo dopo diciotto anni e si prepara a ridare l’assalto con il consueto fair play alla Coppa dei Campioni che le manca dal 1965 (ma l’ultima finale – quella conquistata con il consueto fair play nonostante la lattina di Moenchengladbach – l’ha giocata appena ieri: nel 1972), viene da fare almeno un pensierino.

È legittimo, questo scudetto? Secondo me, sì. Certo: da juventino, osservo compiaciuto l’angolo storto nei sorrisi nerazzurri, la nota falsa nelle trombe di vittoria, l’affanno dei tromboni-opinionisti che cercano di spazzare le ombre dal risultato. Certo: forse è risibile, questo scudetto: però dico ugualmente che è legittimo, perché è davvero ora di smetterla e da qualche parte bisogna cominciare.Dunque: il problema è chi da noi, in Italia, sancisce la legittimità dei risultati calcistici.

Non i tifosi (almeno non ufficialmente), per flagrante conflitto di interessi. Non le screditatissime istituzioni del football, nè tantomeno gli arbitri, da sempre cornuti, sudditi psicologici e asserviti ai poteri forti. La legittimità dei risultati calcistici in Italia la sanciscono le tribune televisive, le moviole e, forse ormai in subordine, la carta stampata: insomma, il quarto potere, il cerbero inflessibile che tutto controlla, tutto commenta, che dà voce alla pubblica indignazione (al «diffuso sentimento popolare») e spesso, un po’ per celia e un po’ per non morire, incassa i dividendi dello scandalo.

Beh, io temo proprio che l’equivoco peggiore stia nel processo degenerativo, capovolto in principio etico, dell’irresponsabilità del cronista: che per estensione, nel nostro mondo sommerso di notizie, diventa ahimé anche l’irresponsabilità di chi prevede e commenta. «Spero tanto che i fatti mi smentiscano», «sono felice di essermi sbagliato» e via baggianando sono formule da conversazione in casa o in tram che sembrano diventate cardini del codice professionale di una categoria.Naturalmente questo non riguarda solo la stampa sportiva, e non è solo un caso nazionale. Basta una rada frequentazione dei giornali stranieri, compresi quelli britannici «autorevoli» – lasciamo stare i tabloid – per averne continue riprove. Nostra caratteristica nazionale è però l’impudenza, la faccia di bronzo, la mancanza di dignità anche esteriore. Figurarsi a che punto può arrivare la sottocategoria del giornalismo sportivo, e in esso il sottobosco degli individui che campano esclusivamente di bagarre televisiva e tifo spudorato. Il cui mestiere è fare il testimonial romanista o interista, o il sottopancia di Mediaset.

Sotto questo aspetto, Aldo Biscardi inventando il Processo non ha fatto soltanto la storia della televisione, ma ha riscritto quella del calcio: osservando i primi anni di moviola ha capito che con la tecnologia si poteva far tutto, che si poteva creare un altro sport nazionale. Non so se abbia previsto che un ralenti, un fermo-immagine, un semplice commento, magari mutuato dalla peggiore consuetudine pseudogiuziaria italiana (l’arbitro «non poteva non vedere»… e perché, Shevcenko – Shevcenko! – poteva sbagliare a un metro da Dudek?) avrebbero messo in mano ai corifei del tifo più becero l’arma finale per avere sempre ragione.Non sorprende che, per molti di questi personaggi, l’antijuventinità sia parte integrante di un’immagine professionale e parte sostanziosa, spesso, dello stipendio. Il nostro calcio abbonda di presidenti-capipopolo pronti a passare da una città all’altra, da una squadra all’altra, ai quali nessun giornalista chiederà mai: senti, ma tu per caso non sei un evasore, o un ladro matricolato?

Non hai imboscato camion di milioni in Svizzera o alle Cayman? Tu vorresti moralizzare il calcio?… ma non ti hanno beccato con una valigia piena di soldi? Non importa a nessuno che il Napoli abbia vinto due scudetti tra goal in probabilissimo fuorigioco (e chi li ha mai rivisti? l’importante è trasmettere ogni anno quello di Turone), finanziamenti dubbi, Lucianoni in azione, sceneggiate di Alemao e del massaggiatore; non importa a nessuno che il grande Parma sia stato costruito su una tradizione inesistente (e il mio vecchio paesano Brera, con tutta la sua padanità e l’amore per il culatello, manifestò per questo un gran fastidio) e rubando letteralmente i soldi ai risparmiatori. No, perché queste squadre di faccendieri e di bancarottieri che alla fine, per lo più, se la svignano nelle loro ville in Botswana, «hanno fatto impazzire una città», «ci hanno regalato un sogno». E qual è il sogno? Vincere, non importa come.E qui ci siamo, finalmente.

Perché per vincere bisogna (quasi sempre) battere la Juve. E come mai la Juve è tanto difficile da battere? Eh, be’, ma certo: perché quelli sono ladri, incarnano il potere, pagano gli arbitri. Vialli si gonfiò di muscoli quando era alla Sampdoria? Cannavaro girò uno stupido, innocuissimo video goliardico sugli abusi di farmaci quando giocava nel Parma? Non importa: l’importante è che poi li comprò la Juve, anzi li comprò per quello, perché erano fetenti, adatti a entrare in un’associazione a delinquere. Cecità e malafede: è nato prima l’uovo o la gallina? Nel famoso campionato di Perugia, delle due partite giocate dalla Juve contro il Parma si fece il pelo e contropelo solo all’annullamento del goal di Cannavaro: il calcio d’angolo inesistente da cui scaturì, per non dire del goal in fuorigioco di Crespo all’andata, vennero ignorati. Ma come?

Come facevano a non vedere? Come facevano a non sapere? Quell’anno stesso, dopo un 2-2 proprio contro la Lazio, il presidente dell’Inter Moratti tuonò con il consueto fair play che l’arbitraggio, a suo dire scandaloso, non aveva mirato a favorire la Lazio, ma la Juve! Già, c’era la «banda»… erano i dieci anni di malaffare, no? Guardacaso, fu grazie a quel pareggio, oltre alla pallanuoto di Perugia, che il club di Cragnotti vinse il campionato. Va bene che Moratti venne ripagato il 5 maggio di due anni più tardi, quando la Lazio giocò contro i suoi nerazzurri un primo tempo da inchiesta federale, su cui nessuno in seguito volle approfondire perché su, dài, in fondo l’Inter aveva vinto lo scudetto con il consueto fair play dopo ben tredici an…Ehm… forse la memoria mi inganna? Ho sbagliato qualcosa?Meglio tornare alle uova. Dunque: basta girare la frittata, e il gioco è fatto. I favori arbitrali alla Juve sono corruzione, e i torti… mah?

Giustizia distributiva? Globalizzazione dal basso? Dove sta la differenza fra il rigore di Iuliano su Ronaldo e il goal di Vieri (o Toldo) con ostruzione su Buffon da parte di tutta la rosa dell’Inter (alcune centinaia di persone)? Forse che quell’ostruzione fu commessa con il consueto fair play? No, insomma, allora qui non si fa più sul serio. Crediamo veramente che questa sia informazione, e non la guittata tristanzuola di soggetti dal dubbio reddito, ben lieti all’occorrenza di esacerbare gli ultrà («non li giustifico ma li si può capire, la loro squadra è presa di mira, questi ragazzi si svenano per seguire i loro idoli») per poi ripetere, se ci scappa il morto, che «dobbiamo darci tutti una regolata» e «qui ci piace anche scherzare, e poi via… anche un po’ di polemica non guasta»?

Qualche anno fa, al Processo, ci fu un giornalista sportivo di primo piano (devo battermi il petto, ma non ricordo il nome) che, dopo un fatto di violenza avvenuto in uno stadio settentrionale, dichiarò con perfetta serietà: «Al Sud, questo non succede… al Sud, c’è la sana caccia all’arbitro». Forse dovrebbe esistere un livello di giornalismo sportivo che ripudi queste esalazioni mefitiche di se stesso. Un giornalismo sportivo che tenga a vigilare su corruzione e degenerazioni non solo di arbitri e dirigenti delle squadre, ma dei propri esponenti. Che ritrovi l’orgoglio di una dignità professionale senza stracci più o meno sudici sventolati come bandiere.

27 aprile 2007

E' UN MIRACOLO.


Ecco le prove.
verona - juve 0-1
E' UN MIRACOLO.

26 aprile 2007

Appunti di POST - CONCORDO

Siete (siamo ) delle teste di ... HOOOOO::::Dovete boicottare, CApito o no ?
mA NOn AVETE CAPITO CHE è UNA FARSA CHE continua ?
E allora ?
aprite gli oKKI e scopate di +.

BOICOTTATE DAVVERO.

Tanto è l'unico modo x farci ascoltare, ma fin quando ci saranno i cessi ....non credo che funzionera.
mi SONO DIMESSO DA TIFOSO, da molto tempo.
Sono Invidioso ma soprattutto indignato.
Cazzo , NOI SIAMO TRA LA MERDA e ... , e il milan in semifinale .
l' INTER ? non li calcolo proprio
Ma tu guarda sti cessi ( e non mi riferisco ai tifosi )

il MILAN sta in semifinale, e con merito....
NON AGGIUNGO Altro.
ANZI:
dovete scordarvi (voi tifosi mediatici )della juve

IL WEB VA BENE = boicottate i bastardi

POI:
QUESTO E' UN REGIME di teste di CAzzo PERDEnti.
Brodo/i - PRODI e i suoi .

Sono MaNCINO .
mA NON COGLIONE .

Questi sono peggio di Mussolini e dei bastardi che hanno sempre coperto ...TUTTO...

E' UMILIANTE.
MI FACCIO , quasi, SkY_FO.

Un po di dignita'.
PURE LA JUVENTUS .
Andate affankulo.
Un saluto a tutti

By Big Stradella

Una ricostruzione quasi definitiva

da
http://www.giulemanidallajuve.com/
CALCIOPOLI o FARSOPOLI???
Una ricostruzione dei fatti controcorrente..........
Questa è una ricostruzione della vicenda che, anziché attingere dalla versione propinata in tutte le salse dagli organi di informazione di regime (capitanati dalla Gazzetta dello Sport), prende forma da quello che è il materiale che ha selezionato la nostra redazione.Un materiale che non necessariamente è cartaceo ma che spesso è frutto di confidenze, sfoghi, rivelazioni riservate di personaggi vicini a dirigenti attuali e del passato; ma anche degli umori della gente, dei tifosi più veri, quelli che hanno pagato con la moneta più pesante, e cioè la loro passione.

Una continua ricerca di indizi, conferme, segnali, che ha caratterizzato a volte anche in maniera ossessionante gli ultimi mesi della vita del nostro staff.Forse quella che abbiamo ricostruito non sarà la verità perfetta, ma gli si avvicina. E’ certamente più attendibile della menzogna perfetta con la quale hanno esiliato la Juventus in serie B. Abbiamo provato a ricostruire la vicenda perché ci siamo accorti che molti, moltissimi tifosi della Vecchia Signora, che per vari motivi non hanno potuto accedere a tali informazioni, hanno formato la loro opinione solo sulla base di un giornalismo becero ed antijuventino.PROLOGO – C’era una volta la FIAT….. o meglio c’è la FIAT. Nel senso che attualmente la nostra gloriosa industria automobilistica sta vivendo nuovamente un periodo brillante, frutto di una decisa sterzata in termini di politica commerciale e di management.

Questa rinascita sa quasi di miracolo perché fino a pochi mesi fa la FIAT era una azienda talmente in crisi che si parlava chiaramente nella migliore delle ipotesi di vendita se non addirittura di portare i libri in tribunale. Le Banche, spinte dal governo Berlusconi, erano state costrette a sostenere ancora una volta i conti del Lingotto con una operazione di finanziamento particolare chiamata prestito convertendo; in pratica, giunto alla scadenza nell’autunno del 2005 , questo prestito avrebbe, di fatto, consegnato la FIAT nelle mani delle banche, estromettendo gli Agnelli, capitanati da John Elkann e riducendoli a soci di minoranza. Le stesse banche avrebbero poi provveduto a liquidare le attività rivenienti attraverso uno bello spezzatino. Nello spezzatino, si noti bene, era compresa anche la Juventus. Non direttamente, in quanto controllata da IFIL, ma coinvolta comunque, in quanto, successivamente ad una ipotetica uscita di scena degli Agnelli dalla Fiat, sarebbero stati messi a dura prova i delicati equilibri che ancora oggi uniscono i vari rami della discendenza per il controllo dell’Impero Fiat. In vista di questa possibilità si paventa l’ipotesi che Giraudo, su preciso input di Andrea Agnelli stesse organizzando una cordata per rilevare la JUVENTUS, acquistando le quote di proprietà IFIL con la collaborazione finanziaria di alcuni sponsor industriali e di non precisati finanziatori inglesi.

Ovviamente Andrea sarebbe stato il Presidente, Moggi il Direttore Generale. Allo studio c’era un faraonico piano industriale che probabilmente avrebbe fatto della JUVENTUS la squadra numero uno al mondo per molti anni.Questo era lo scenario. Ma ecco il colpo di scena. Gli Elkann sempre a quanto riportato dai giornali dell’epoca, riescono a neutralizzare il golpe orchestrato dalle banche attraverso una ardita operazione finanziaria, chiamata Equity swap, che di fatto consentirà loro di mantenere il controllo della FIAT. A questo punto partono i regolamenti di conti tra cui anche quello sulla Juventus.Ma non doveva finire così. I patti non erano questi. Quando alla fine del 1993 l’Avv. Gianni Agnelli accetto l’aiuto di Mediobanca e di Cuccia per risollevare le sorti della FIAT, piombata in una delle crisi più gravi della sua storia, dovette accettare un compromesso che pochi conoscono.

Per far fronte alla pesante situazione finanziaria dell’Azienda fu varato un maxi aumento di capitale e fu imposto l’ingresso nel capitale di nuovi soci “importanti” tra cui Deutsche Bank e Generali. Ma non solo. Il vero prezzo che l’Avvocato dovette pagare fu la promessa di non lasciare la Presidenza del gruppo al fratello Umberto, e quindi di rimanere in sella insieme a Romiti. Questo passaggio di consegne era già stato stabilito all’interno della famiglia, ma il veto imposto da Cuccia, che non era mai stato in buoni rapporti con Umberto, costrinsero L’Avvocato ed il Dottore a un compromesso che prevedeva per quest’ultimo “solamente” il ponte di comando della IFIL, la società che di fatto è la cassaforte dell’Impero FIAT. A margine di questo accordo, che segnò una “svolta epocale” nei rapporti tra i due fratelli, l’Avvocato accettò, come parziale risarcimento per Umberto, che quest’ultimo prendesse anche le redini della Juventus, che a quel tempo viveva il crepuscolo della gestione Bonipertiana. Di fatto i due fratelli stabilirono che tutte le decisioni inerenti la gestione del giocattolo di famiglia fossero prese in maniera indipendente dal Dottor Umberto.

Erano altri tempi. I due fratelli avevano una stoffa diversa dagli avventurieri della finanza moderna. Bastava la parola per definire una intesa. E cosi fu. Il primo passo del Dottore, come tutti sappiamo, fu quello di trasformare la squadra che viveva ancora nel romanticismo post-Platiniano, in una Azienda modello, dove ogni cosa fosse pianificata ed organizzata per grandi obiettivi. Arrivano così Giraudo per l’area amministrativa, Moggi per quella sportiva e Bettega alla vicepresidenza. Per 12 anni questa struttura rimane immutata e costituirà probabilmente il team di dirigenti più preparati del calcio moderno.Nelle migliori famiglie, è risaputo, ci possono essere diversità di vedute e disaccordi.

Anche Gianni e Umberto pur rispettandosi come fratellanza impone ogni tanto erano in disaccordo. Gianni era affezionato al business dell’auto. Umberto invece preferiva la diversificazione in altri settori. Morti i due patriarchi le fazioni si sarebbero schierate nel modo seguente: da un lato I fratelli Elkann, Montezemolo e i tutori Gabetti e Grande Stevens; dall’altra gli Umbertiani con a capo Allegra ,vedova di Umberto con il figlio Andrea Agnelli e ovviamente Giraudo che era uno dei manager più vicini ad Umberto. In questo scenario verrà più volte segnalata dalle nostre fonti l’assoluta antipatia di Montezemolo per Giraudo il quale pur con tutti i suoi difetti caratteriali e il classico musone da piemontese era ed e’ un manager con i fiocchi, uno dei migliori della scuderia Agnelli.

Anche Lapo Elkann più volte aveva rivolto giudizi abbastanza pepati sulla Triade, accusandoli di sorridere poco e inaugurando di fatto l’era della “SIMPATIA” che avrà poi in Cobolli Gigli il più accanito sostenitore ed interprete.LA GENESI DI CALCIOPOLI - Sventato il golpe delle Banche, il piano di Andrea Agnelli e Giraudo va avanti lo stesso. Il titolo JUVENTUS in Borsa comincia a salire senza motivazioni. Qualcuno rastrella le azioni sul mercato. La transazione si dovrebbe, a questo punto, fare lo stesso ma con abiti ovviamente un po’ più ostili. Siamo a inizio 2006, la squadra è in testa al campionato e senza rivali. Nel corso di un Consiglio di Amministrazione quantomeno anomalo, Moggi e Giraudo vengono confermati ma solo a parole. Giraudo presenta il suo mega piano industriale che prevede ingenti investimenti. Gabetti lo stoppa subito negando che ci saranno grossi investimenti da parte dell’azionista di riferimento. E’ il segnale che qualcosa si è rotto e che il pentolone bolle. Nessuno si immagina però cosa sta per succedere.

I due dirigenti non possono essere allontanati cosi sui due piedi per due motivi. Primo: sarebbe difficile da giustificare alla piazza e ai tifosi. Secondo: i due andrebbero altrove a remare contro e per come sono bravi e furbi sarebbe deleterio. Occorre qualcosa di traumatico in grado di eliminarli definitivamente dalla scena, senza peraltro creare rimpianti nei tifosi. L’eliminazione dalla scena di Moggi e Giraudo però è da tempo l’obiettivo anche di qualcun altro e non a Torino. A Milano infatti i dirigenti dell’Inter sono da tempo convinti che le loro continue delusioni sportive non siano solo frutto di errori di gestione, ma anche di probabili illeciti dei dirigenti della Juventus.

Ne sono talmente convinti che arrivano addirittura a sbandierare in TV il fatto che stanno preparando un dossier circostanziato sull’argomento. Si scoprirà poi che Moratti, approfittando del rapporto privilegiato con i vertici TELECOM e PIRELLI, da sempre sponsor e munifici azionisti della squadra, ha incaricato alcuni personaggi che frequentano la sottile zona d’ombra tra la TELECOM- PIRELLI e i servizi segreti di effettuare indagini illegali sul mondo del calcio, arrivando persino a fatturare regolarmente le parcelle a queste agenzie investigative. Ad ogni buon conto che qualcosa a Milano sapessero lo si era capito in realtà già a Marzo del 2006 quando in diretta TV Mancini “rivelo’” a Moggi che presto avrebbe dovuto rispondere a qualcun altro in un Aula di Tribunale.

Altri addirittura riferiscono di dichiarazioni simili fatte nello spogliatoio della Pinetina, dove agli stralunati giocatori Mancini e Facchetti dicevano di stare tranquilli perché lo scudetto lo avrebbero vinto loro e che qualcosa stava per accadere. In questo torbido scenario la procura di Torino aveva archiviato un filone di indagini a carico della Juventus contenente alcune intercettazioni telefoniche che vengono ritenute non significative per la giustizia ordinaria e addirittura scagionanti per quella sportiva. Qualche nemico però, la Juventus lo aveva anche a Roma, nelle segrete stanze del potere capitolino, lo stesso potere che aveva consentito nel 1999 l’accordo tra le famose sette sorelle (Juventus,Inter,Milan,Roma,Lazio,Parma,Fiorentina) le quali, tutte con ambizioni da scudetto decisero, nel corso di una cena estiva a casa di Carraro, di costituire un cartello e di nominare il famoso doppio designatore arbitrale, nelle persone di Bergamo e Pairetto. L’accordo in questione fu favorito anche dall’approvazione della famosa legge per la contrattazione individuale dei diritti TV, ad opera del governo di centro sinistra, il quale avallò senza battere ciglio un sistema che lo stesso governo di centrosinista, otto anni dopo, sta cercando in tutti i modi di cancellare, riportando nel calcio la contrattazione collettiva. L’equilibrio che scaturì da quegli eventi, favoriti come si è visto da chi in quel momento governava Coni e Federcalcio e dai loro referenti politici e finanziari è stato mantenuto fino al maggio del 2006 quando, come si vede, una triplice convergenza di interessi (più o meno palesi) ha determinato l’uscita di scena da veri capri espiatori di Luciamo Moggi ed Antonio Giraudo, che a quel sistema si erano per così dire adeguati, ma al quale anche le altre sei sorelle costantemente si “abbeveravano”.Il primo segnale che qualcosa stava alterando gli equilibri del 1999 fu una misteriosa interpellanza parlamentare effettuata dal senatore MALABARBA, membro del Comitato di Controllo Parlamentare sui Servizi Segreti (CO.PA.CO) in data 7 marzo 2006 atto 4-10255 seduta nr. 964 della XV legislatura.Il senatore in questione, chiede spiegazioni in Parlamento circa l’origine di alcuni bonifici di poche migliaia di lire che vengono rintracciati sui conti di alcuni impiegati della FIGC.

L’indagine della magistratura sul mondo del calcio tuttavia aveva preso il via già da qualche mese e non solo dalla procura di Torino. Indagavano varie procure in tutta Italia. In particolare quella di Napoli imbeccata da Franco Dal Cin, vecchio dirigente dell’Udinese, il quale riferisce ai PM di una “combriccola romana” di cui farebbero parte parecchi arbitri tra cui De Santis. Vengono disposte centinaia di migliaia di intercettazioni telefoniche a carico di vari personaggi tra cui Moggi e Giraudo. Le intercettazioni come noto vengono eseguite utilizzando strutture e tecnologie della Telecom. A questo punto interviene qualcuno o qualcosa. L’attività di intercettazione probabilmente non da i frutti sperati; pur tuttavia c’è bisogno di fare un lavoretto per alcuni amici che hanno chiesto di incastrare alcune persone……. Entrano in scena due personaggi particolari, Arcangioli ed Auricchio, due vecchie conoscenze dei servizi segreti, attualmente ufficiali dei carabinieri, addetti alle intercettazioni, e già in passato accusati di aver manipolato alcune telefonate. I due fanno un piccolo capolavoro. Confezionano due informative per la procura di Napoli dove, insieme alla trascrizione di 40 telefonate (su 100.000 intercettazioni) degli accusati, costruiscono un castello di deduzioni e teoremi che sembrano discorsi da bar sport. Difficile non immaginare nella impaginazione di quelle informative la sapiente mano di qualche giornalista sportivo oppure di qualche dirigente di squadre di calcio. Alcune dichiarazioni di persone accusate e di altre non coinvolte nel procedimento fanno addirittura pensare che siano state filtrate solo le telefonate “adatte allo scopo da raggiungere”.

Altre indiscrezioni parlano mancati incroci tra telefonate fatte e ricevute dalle singole utenze. Insomma qualcosa di anomalo sta accadendo. Parallelamente una manina fa arrivare i testi di queste intercettazioni alla Gazzetta dello Sport. EPILOGO - Siamo ormai a MAGGIO del 2006. La JUVE vince il suo 29mo scudetto sul campo mentre sui giornali scoppia la bufera. Juve, Milan, Lazio, Fiorentina ed altre squadre minori vengono accusate di aver creato un sistema di condizionamento del sistema arbitrale mentre addirittura alcuni protagonisti tra cui Moggi e Giraudo vengono accusati di “associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva”. Il prode John Elkann rilascia una dichiarazione che per noi tifosi rimbomba ancora sinistra: “Siamo vicini alla squadra e all’allenatore. Sono state fatte cose riprovevoli. Ripartiremo dai giovani”. Moggi a questo punto si dimette e con lui è costretto a dimettersi anche Giraudo insieme a tutto il CDA.

E’ curioso far notare che i giornali che più di tutti si accaniscono contro la JUVENTUS e i suoi dirigenti sono proprio quelli della Scuderia RCS in cui gli Agnelli sono soci e cioè LA STAMPA , LA GAZZETTA DELLO SPORT e IL CORRIERE DELLA SERA. E’ iniziato il processo mediatico che verrà svolto sui giornali. E’ un processo che partirà non dall’accusa ma dalla sentenza: JUVE COLPEVOLE. In verità leggendo le intercettazioni pubblicate non si evince lo straccio di una prova di eventuali illeciti. Si percepisce piuttosto un mondo sicuramente malato dove ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino spesso senza riuscirci e soprattutto una generale atmosfera di goliardie e di millanterie che fanno intravedere l’estrema confidenza che c’era tra settori della Federcalcio, dirigenti di squadre di calcio e alcuni arbitri. Ma nessun illecito. A questo punto inizia l’estate più incredibile che si potesse immaginare. I tempi purtroppo sono strettissimi. C’è di mezzo il Mondiale. Bisogna fare presto. A capo della FIGC, ovviamente commissariata, viene chiamato un personaggio che pochi conoscono ma che gli addetti ai lavori ricordano come ex-consigliere di Amministrazione dell’Inter, Guido Rossi.

La sua chiamata a Commissario della Federcalcio avviene attraverso un atto che non verrà mai reso pubblico perchè probabilmente le modalità con cui viene eletto non gli consentirebbero alcune delle decisioni da lui prese successivamente, rendendole illegittime, come ad esempio la riduzione dei gradi di giudizio, la sostituzione dei giudici ed altre norme stabilite ad hoc per la farsa che si andava organizzando.Il personaggio è ingombrante, presuntuoso ed odia quanto basta la Juventus per avallare fin da subito con i fatti le sentenze emesse dai giornali. Innanzitutto si circonda di suoi fedelissimi tra cui Nicoletti, già braccio destro di Moratti alla Saras. Successivamente riduce i gradi di giudizio del processo sportivo da tre a due. Di fatto sostituisce la gran parte del Collegio giudicante mettendo a capo dello stesso un vecchio giudice in pensione di nome Ruperto.

Per accelerare la farsa e renderla “credibile” manda Nicoletti a Napoli dove, facendo illecita pressione sui PM della procura, riesce a farsi consegnare le informative dei Carabinieri sulle intercettazioni, che in questa fase dovrebbero essere invece ancora materiale altamente riservato e che invece sono già, in alcuni stralci, in mano a giornali e mass-media.Infine “istruisce” i giudici affinché venga fatta giustizia in maniera dura, esemplare e spietata.“Dimentica” però di sostituire i giudici che pronunceranno le sentenze di secondo grado che come vedremo saranno completamente capovolte, tranne che per la Juventus. Negli stessi giorni, frattanto, Oriali e l’Inter patteggiavano vergognosamente la condanna per la vicenda dei passaporti falsi con il silenzio complice dei mass-media.

La Juventus e la sua proprietà in questa tempesta sembrano immobili. Qualcuno ipotizza che nei primi giorni dello scandalo i vertici juventini fossero stati rassicurati circa la permanenza della squadra in serie A, circostanza che, come si vedrà, sarà completamente disattesa dagli atti compiuti dal Commissario Guido Rossi. Dopo lo scioglimento del Consiglio di Amministrazione la reggenza viene affidata a Carlo Sant’Albano che è l’A.D. di Ifil. La dirigenza di fatto non esiste più. In questo scenario viene nominato in qualità di legale difensore l’Avv. Cesare Zaccone. Arrivati a questo punto però, di fatto, la fuga di notizie e l’attacco frontale effettuato dai mass-media hanno reso la situazione irrecuperabile. Tutta l’Italia calcistica, fomentata dal suddetto attacco mediatico, aveva ormai a furor di popolo condannato le persone che ad onor del vero erano ancora solamente indagati, sia per la giustizia sportiva che per quella ordinaria.

La Juventus in serie B era dunque il sogno proibito di milioni di tifosi che si materializzava come per incanto. Finalmente anni ed anni di frustrazioni venivano ripagate con una gogna fino a poche settimane prima inimmaginabile. Fonti attendibili riportano in questa fase di un patto tra Grande Stevens e Guido Rossi, durante il quale quest’ultimo viene rassicurato che la Juventus avrebbe accettato la serie B a condizione che anche le altre imputate avessero avuto la stessa pena.Questa circostanza è avvalorata dal fatto che alcuni dei campioni erano già stati venduti prima delle sentenze sportive. Comunque sia, Guido Rossi accetta l’accordo oppure finge di accettarlo, non lo sapremo mai. Ma, come vedremo, le cose vanno diversamente da come erano state apparecchiate.

Il nuovo CDA viene insediato a fine giugno e sarà capitanato da tale Giovanni Cobolli Gigli, un manager ricordato soprattutto per le sue imprese da liquidatore di altri asset di casa Agnelli. In quei giorni serviva qualcuno che mettesse la faccia come Presidente del periodo più brutto della storia della Juventus. E da informazioni assunte al riguardo pare che nessuno volesse approfittare dell’ingrato compito. Alla fine si tratterà quindi di una soluzione di estremo ripiego. Nei prossimi anni Cobolli Gigli sarà ricordato soprattutto per le sue memorabili dichiarazioni che inducono l’interlocutore a sospettare che sappia veramente poco di calcio e che sia capitato per caso sulla scena del delitto. Il processo invece, istruito da Francesco Saverio Borrelli ex magistrato di Mani Pulite, sarà ricordato nei secoli come una Farsa senza uguali, e si svolgerà in pochi giorni calpestando le più elementari regole di garanzia per gli imputati, a cominciare dal diritto alla difesa. Molti magistrati e giudici hanno dichiarato successivamente che si è trattato di un vero e proprio “aborto giuridico”. Il Procuratore Palazzi, imbeccato da Borrelli, chiede pene durissime per tutti, ed in particolare per la Juventus, per la quale si parla di retrocessione in C1. Zaccone, nel corso del brevissimo e farsesco dibattimento, incalzato da Ruperto, dichiara maldestramente che la pena congrua sarebbe stata la B con penalizzazione, cosa che prontamente viene fatta mettere a verbale. La dichiarazione di Zaccone, che suscita stupore e indignazione nei tifosi è figlia diretta degli accordi Rossi-Grande Stevens ed è pronunciata proprio per cercare di rimanere ancorato al carro delle altre imputate per le quali era stata chiesta la B con penalizzazione.La molle difesa di Zaccone verrà strumentalizzata dai giornali di regime come una ammissione di colpevolezza; e ci andranno a nozze con titoli a tutta pagina. La sentenza di primo grado è delirante nel suo dispositivo in quanto somma episodi di slealtà (art.1) facendoli diventare illeciti conclamati e reiterati (art.6) e inventando di sana pianta il termine “ illecito strutturale”. Addirittura devastante la pena comminata che consiste in una serie B con trenta punti di penalizzazione, la revoca di due scudetti ed altre sanzioni accessorie. Cobolli Gigli appare indignato. Nell’ombra probabilmente qualcuno invece è soddisfatto della piega degli eventi. Intanto in Germania la nostra nazionale diventa Campione del Mondo in una finale con la Francia addirittura surreale.

In campo ci sono otto giocatori attualmente della Juventus più cinque che vi hanno militato recentemente. In panchina e nello staff tecnico altri quattro juventini di lungo corso tra cui Marcello Lippi. Totale 17 protagonisti che hanno DNA juventino.La Juventus di Moggi ha la sua apoteosi nella vittoria del Mondiale, quando il suo Direttore è ormai già fuori dal Calcio. Purtroppo la Juventus che Luciano Moggi aveva allestito verrà smembrata dal Liquidatore Cobolli, il quale ha l’incarico di procedere alla riduzione dei costi a prescindere dal campionato in cui si giocherà e questo perché come aveva dichiarato John Elkann si sarebbe puntato sui giovani. Ecco quindi che ben otto giocatori vengono venduti in un crescendo rossiniano di menzogne e inganni che culminano con la cessione all’Inter di due giocatori come Ibrahimovic e Vieira.

La sentenza di secondo grado, emessa da un tribunale espressione diretta dell’ex presidente Carraro, e quindi organico al vecchio sistema, ribalta la sentenza di primo grado, attenuando notevolmente le pene di Milan, Fiorentina e Lazio, alle quali viene restituita la serie A con penalizzazione. Incredibilmente il Milan ritrova anche la partecipazione alla Champions League. La Juventus invece rimane relegata in serie B con 17 punti di penalizzazione. Anche in questo caso leggendo il dispositivo della sentenza si apprende stranamente che “è possibile alterare la classifica senza alterare i risultati delle partite”. Cosa e’ successo? Semplicemente è accaduto che la Juventus è stata punita nuovamente dal Tribunale di secondo grado, espressione diretta di Carraro e Berlusconi, proprio per aver fin da subito effettuato la scelta collaborazionista con il nuovo sistema guidato dall’Inter e dalla Roma. Insomma come si suol dire “cornuti e mazziati”.

E’ chiaro che ormai l’accordo Grande Stevens – Rossi è definitivamente saltato.Nel frattempo gli “onesti” di Moratti grazie alla compiacenza del loro ultrà Guido Rossi si vedono assegnare uno scudetto, quello 2005-2006 che non è mai stato oggetto di indagine e che la Juventus ha vinto sul campo con il siderale distacco di 15 punti. Gli Elkann capiscono che sono stati gabbati. In giro l’umore dei tifosi e soprattutto degli azionisti di minoranza che nel frattempo si sono riuniti in diversi Comitati, è assolutamente nero e con insistenza questi ultimi premono sulla proprietà affichè reagisca a questo scempio.

John Elkann, mosso dall’orgoglio, ordina a Cobolli di fare la voce grossa nel corso della Conciliazione che non avrà ovviamente esito positivo. Infine, decide di preparare un ricorso al Tar del Lazio che definire un capolavoro giuridico è riduttivo. Preciso, circostanziato, e soprattutto nelle cifre, spietato. E’ deciso, si andrà al Tar.Qualcuno a Roma comincia a spaventarsi e a credere che davvero i due fratellini possano andare fino in fondo. Sarebbe una circostanza senza precedenti per il calcio italiano; in caso di accoglimento del ricorso, molto probabile a giudicare dalle dichiarazioni di illustri avvocati amministrativisti, i campionati dovranno essere sospesi e i processi rifatti. Il governo ed il primo ministro in persona si muovono direttamente con Montezemolo e lo pregano di mettere freno alla situazione. Non si vuole il caos, il ritardo dei calendari, il malumore delle piazze coinvolte, la delusione della stragrande maggioranza degli italiani convinti che tutto il male sia la Juventus.

Ed il primo ministro ha buon gioco nel convincerlo. Sa che lui non può mettersi contro l’establishment perché lui, e ciò che rappresenta, sono parti importanti dello stesso. Siamo a fine agosto.A Torino si svolge un vertice tra Montezemolo, J, Elkann e Gabetti. I due anziani convincono il giovane di famiglia a deporre le armi. Questo è quello che dicono: “Sappiamo che siamo stati sottoposti ad un giudizio di piazza senza garanzie, però ormai la gente si è formata un opinione e noi non la possiamo cambiare. Pensa a cosa avrebbe fatto tuo nonno in questo caso, non si sarebbe mai mischiato ai vari Gaucci e Preziosi ma avrebbe bevuto fino in fondo l’amaro calice, in osservanza alla sua storia, alla fedeltà all’ordine costituito, a tutto ciò che la Fiat è stata ed ha rappresentato e vuole ancora rappresentare. Anche da un punto di vista economico, dopo le cessioni, la riduzione del monte ingaggi, la conferma degli sponsor, la rinuncia alla Champions League non c’è grande differenza tra i due scenari. Perciò, per le responsabilità che abbiamo e per le aziende che rappresentiamo dobbiamo ingoiare il boccone e scendere a patti con le autorità sportive”. Il giorno stesso viene istruito di conseguenza il povero Cobolli Gigli.E’ il 31 agosto del 2006.

La Juventus, la sua centenaria storia di successi e la passione dei suoi tifosi vengono calpestati senza pietà, in cambio della riduzione di qualche punto della penalizzazione in serie B, che sarà sancita nel successivo Arbitrato, e probabilmente, di un provvedimento sulla rottamazione auto nella finanziaria 2006. Gli stessi giocatori e l’allenatore Deschamps rimangono sbigottiti dal comportamento del CDA che in un Consiglio di durata biblica, stabilisce la definitiva rinuncia al TAR. E’ un dato di fatto questo che fa giudicare altamente attendibile la circostanza che i giocatori e il tecnico erano stati rassicurati del fatto che si sarebbero percorse, purtroppo tardivamente, tutte le strade per cercare di riottenere la serie A.Lo strappo del 31 agosto tra squadra e società è una ferita che ancora oggi nelle dichiarazioni dei giocatori si percepisce quanto sia stata dolorosa, soprattutto per quelli che avevano accettato di rimanere a Torino.

A questo punto non si può più tornare indietro. La squadra è costretta a subire la gogna dei campi della serie B. I tifosi invece saranno costretti da Cobolli Gigli a subire le farneticanti dichiarazioni imposte dall’operazione SIMPATIA. Saranno condannati a subire le ironie di chi fino a pochi mesi fa “quando incontrava i nostri giocatori sul campo se la faceva sotto” come disse Camoranesi in una recente intervista; saranno umiliati dalla lettura quotidiana dei deliranti articoli di giornalisti prezzolati e antijuventini che continuano a seminare veleni senza ricevere mai lo straccio di una querela.E’ tutto finito? Quanti e quali capitoli potranno essere ancora scritti su questa dolorosa vicenda? La sensazione che si percepisce tra le stesse fonti che ci hanno permesso di elaborare questa ricostruzione è che ancora qualcosa bolle in pentola.

Qualcuno, nel frattempo, aspetta sulla sponda del fiume.

SIMPATIA? NO GRAZIE!
ONORE ALLA TRIADE!!...................

25 aprile 2007

RELAX - Caro Guido ...

GUIDO ROSSI:
” SE CI PRENDIAMO UNO SCUDETTO DALLA JUVE, DICI CHE SE NE ACCORGONO?”



Guido Rossi! E poi dicono che Moratti ha sempre sbagliato gli acquisti. Ma dai ….


Sapete quale e’ la differenza tra Luciano Moggi e Guido Rossi?Nessuna ,entrambi hanno un……….telefono per amico!

Due vecchi amici si incontrano dopo tantissimi anni; uno di questi è in compagnia di Guido Rossi.L’altro stupito per il fatto, gli domanda: “carissimo, non sapevo che fossi amico di Guido Rossi, una persona così cordiale, simpatica e di cultura… Chissà quante belle chiacchierate farete insieme”.L’amico mestamente gli risponde: “ma come, non sai che Guido è muto?”.L’altro “ma dai non sapevo… Allora se non potete parlare, cos’è che vi rende amici?”,“il tifo che abbiamo in comune per l’inter…ovvio!”“ma se è muto, come fai a sapere che tifa inter…?”“perché guarda alla tele solo le parte dei nerazzurri, e se l’inter perde….piange tutto il giorno!”“e se l’inter pareggia?”“beh, resta mogio mogio ma non si dispera…”“e se l’inter vince?”“e che ne so…lo conosco solo da 15 anni!”

Lo sai che è stato accertato che i Re Magi erano quattro e non tre”. “Ah, sì, e chi era il quarto?”. “Dopo Gasparre, Melchiorre, Baldassarre è stato accertato che il quarto si chiamava Guido e che ha portato la luce nella grotta (nera)azzurra.)

Clamoroso a Roma:sparito il tricolore dall’Altare della Patria. GuidoRossi commenta: “se dovevano tenerselo degli ignoti, meglio darloall’Inter!”
Tifoso DOCTelecom, pronto il piano di risanamento di Guido Rossi.Fastweb in B e tiscali al via con penalizzazione


EDIZIONE STRAORDINARIA DEL TG. Guido Rossi viene riconosciuto ufficialmente dal Vaticano come autore di un miracolo: aver fatto vincere lo scudetto all’Inter

Come diceva il grande Eduardo: tra uno stupido(moratti) e un mariuolo(moggi),temo meno il secondo,almeno ogni tanto si riposa.

Guido Rossi? Gratta … e vinci!

BRILLANTE OPERAZIONE DI POLIZIA. LE CONGRATULAZIONI DI NAPOLITANO.Il tricolore che sventolava sul Quirinale, rubato l’estate scorsa, è stato ritrovato in casa di tal Guido Rossi, telefonista.

24 aprile 2007

LA RICONOSCENZA - vera

Ilcentrocampista ceko ritorna sulla rivalità coi nerazzurri: «Non mi ha fatto piacere vedere Ibra esultare»


TORINO

Intervenuto alla presentazione
di «Amore Bianconero», progetto
editoriale di 10 dvd su alcuni «miti» della Juventus di oggi e di ieri (parte del ricavato contribuirà all’ampliamento del reparto di neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna di Torino), il testimonial del progetto benefico, Pavel Nedved, ha colto l’occasione anche per parlare di temi di strettissima attualità calcistica. A cominciare dallo scudetto vinto domenica scorsa dall’Inter. «Anche se quest’anno sono stato più impegnato a seguire la B che a guardare la A, credo che questo scudetto sia strameritato ha detto il centrocampista di Cheb che, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, ha aggiunto «mi ha dato molto fastidio sentire dire che loro hanno vinto senza rubare. Io non ho rubato proprio nulla negli anni passati. Noi abbiamo dimostrato sul campo di essere i migliori e nessuno ci può togliere a tavolino gli scudetti. E mi fa piacere che Vieira senta quello scudetto come suo».

Oltre a Vieira, Nedved ha ricordato anche un altro ex bianconero, Zlatan Ibrahimovic. «Non mi ha fatto molto piacere vedere Ibra sventolare la bandiera dell’Inter».
Dai nerazzurri ai bianconeri che ancora lottano per tornare in A, traguardo ormai sempre più a portata di mano.


«È un momento molto paglino per noi_ .
Nelle ultime sfide abbiamo offerto prestazioni positive e vogliamo continuare così - spiega Nedved -. L’obiettivo rimane quello di conquistare la A il prima possibile anche se non vogliamo fare calcoli o guardare tabelle. Dobbiamo solo pensare a scendere in campo e vincere«. Il primo ostacolo si chiama Verona, la prima di tre sfide fuori casa. «Sarà dura, Giocare fuori casa non è mai facile ma andremo lì tranquilli. Siamo pronti». Infine un pensiero sul suo futuro e su quello della Juventus. «Ho ancora un contratto di un anno, poi deciderò ma spero di rimanere ancora qui e ho fiducia nelle decisioni della società. Sono contento dei risultati che abbiamo ottenuto e mi auguro che il prossimo anno la Juve sia competitiva».




"Juventus il processo farsa / Inchiesta verità su Calciopoli"


Roma, 23 apr (Velino) - Dal 3 maggio sarà in libreria il volume Juventus il processo farsa / Inchiesta verità su Calciopoli (Guerini e Associati, pagg. 144, 12,50 euro) di Mario Pasta e Mario Sironi. Pasta, laureato in giurisprudenza, lavora per una azienda di credito. Sironi, laurea in economia, si occupa di finanza e private banking. I due autori si definiscono "non addetti ai lavori" ma semplicemente juventini.

Il loro amore per la "vecchia signora" li ha spinti a scavare tra le carte del processo per capire perché la Juventus è stata retrocessa in serie B e privata di due scudetti dalla giustizia sportiva. Gli autori hanno lavorato "pressoché esclusivamente sui documenti ufficiali del processo alla Juventus" e sostengono che "la vicenda Juve passa attraverso tre momenti cruciali, dalla cultura del sospetto, al processo mediatico, al processo in aula". "Pasta e Sironi - scrivono Piero Ostellino e Christian Rocca nell'introduzione - si sono letti la sentenza sportiva che ha condannato la Juventus alla serie B e hanno scoperto che al Bar dello Sport non avrebbero saputo fare di meglio. Il risultato della loro lettura è clamoroso, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche da quello giuridico e civile: la Juventus è stata condannata per non aver commesso il fatto, per non aver comprato né aggiustato né taroccato nessuna partita di campionato".


"I giudici - scrivono ancora i due autorevoli giornalisti - hanno scritto che nel calcio italiano non c'era nessuna cupola, che il sistema Moggi era un'invenzione, che i sorteggi non erano truccati, che la balla delle ammonizioni mirate per favorire preventivamente la Juventus era, appunto, una balla. (...) Pasta e Sironi, leggendo la sentenza, hanno spiegato che l'illecito sportivo contestato alla Juventus non esisteva nei codici, ma che è stato creato ad hoc, trasformando geneticamente in illeciti sportivi tre comportamenti 'di per sé', come dice il dispositivo, non configuranti l'illecito". "La tesi colpevolista della sentenza - spiegano i due giornalisti nell'introduzione al libro - è questa: i rapporti stretti tra i dirigenti della Juventus e i designatori arbitrali hanno creato 'un'atmosfera inquinata, una insana temperie avvolgente il campionato di serie A' per cui sono state lese la terzietà, l'autonomia e l'indipendenza del settore arbitrale. (...) Il problema è che questo reato nel codice sportivo non esiste".
"Nessuno conosce il contenuto, accertato in un processo che ha saltato a pie' pari il dibattimento, oltre che un grado di giudizio, e che è cominciato direttamente con la formulazione delle richieste da parte del procuratore, come neanche in Unione Sovietica". L'ultimo interrogativo venuto ai due giornalisti e agli autori del volume: perché la proprietà della Juventus non s'è difesa? "C'è il sospetto concreto che il ruolo della Juventus in Calciopoli sia stato più dalla parte delle guardie che tra i ladri, che la proprietà volesse disfarsi di due dirigenti troppo intraprendenti che lavoravano a diluire il peso specifico di parte della famiglia Agnelli".

21 aprile 2007

Farsopoli continua...

Farsopoli continua... Ancora una sentenza vox populi: per non dare l'idea di essere filo-interisti, i giudici sportivi comminano 2 giornate con la prova tv ad Adriano reo di aver simulato sul rigore ottenuto contro la Roma.

Combinazione comunque arriva una squalifica con la prova tv all'inter quando mancano poche iornate e con 13 punti di vantaggio... ( e con emzza difesa del Siena squalificata domenica)A proposito.. Con i 3 della difesa del Siena arrivano a 28 gli squalificati preventivi pro-Inter.

La Juventus, nella stagione sotto accusa (2004-05) arrivò a 18 in 38 partite. Quest'anno di partite ne mancano ancora 6.. Se hanno inquisito anche per questo la Juve cosa dovrebbero fare ora all'Inter?

fonte:
http://barzainter.blogspot.com

Indignato Speciale - Appunti di POST

Mi chiedo :

Perche' a distanza di un anno vengono fuori nuove intercettazioni (contro la JUVE)?

Perche' a tutti i costi vogliono la distruzione della nostra societa'?

Perche' il super partes BORRELLI ha gia' accantonato l'inchiesta su i falso in bilancio e plusvalenze di Inter e Milan ,e in tutta fretta ha riaperto il fascicolo intercettazioni ?

Perche' i piu stretti collaboratori di Borrelli si sono dimessi dall'ufficio idagini della FIGC ,e ora lavorano tutti per conto di TELECOM ?

Perche' a luglio 2006 hanno voluto farci credere di ripulire il mondo del calcio (corrotto)e poi sono stati assolti tutti i dirigenti delle altre societa' coinvolte tranne Moggi e Giraudo?

Perche' nel consiglio della LEGA CALCIO troviamo ancora GALLIANI E MORATTI ?

Perche' nessuno grida allo scandalo per questo misero campionato, dove ci sono arbitri ancora indagati squadre penalizate, squadre che giocano lontano dalla loro citta' e senza supporto del loro pubblico?

PERCHE' NESSUN TRIBUNALE TROVA IL CORAGGIO DI APRIRE UN'INCHIESTA SERIA A 360 GRADI ?

So benissimo di non essere l'unica persona ad avere tutti questi dubbi,ma finche non avro' delle risposte(dai tribunali non mi do' pace)

Collegamenti

20 aprile 2007

Torneremo grandi - appunti di post

La domanda che il 99 per cento dei tifosi Juventini si pone di più in questo periodo è la seguente: "Torneremo grandi?"

C'è chi sostiene di non avere dubbi, c'è chi di dubbi invece ne ha e li manifesta e c'è pure chi è pessimista e prefigura un ruolo da comprimari per un lungo lasso di tempo.
Mi sono fatto questa domanda anch'io, e devo dire che trovare la risposta non è stato per niente facile.Dietro di me c'erano Platini, Boniek, Cabrini, Tacconi, Laudrup, Ravanelli, Vialli, Zidane, La coppa dei Campioni, la coppa Intercontinentale, anni di dominio assoluto, Marcello Lippi. C'era una società che, con tutti i suoi difetti, era di una competenza senza eguali e sapeva valorizzare al meglio le proprie risorse perchè faceva stare "ognuno al suo posto". C'era l'1 a 6 a San Siro.

C'erano le tre finali di Champions consecutive, anche quella con il Real persa per un gol in fuorigioco di oltre mezzo metro. E il tacco di Del Piero nella sciagurata finale contro il Borussia. C'era la Juve che sbriciolava un'intera nazione nel 2003 (ricordate? Real Sociedad nel girone eliminatorio, poi in ordine Deportivo La Coruna, Barcellona e Real Madrid).

C'era l'indimenticabile 3-1 al Real Madrid, e le lacrime di Nedved. C'era l'ormai famoso 5 maggio, data anch'essa indimenticabile. C'era la rovesciata di Del Piero e il colpo di testa di Trezeguet, milan 0 Juventus 1. C'era, infine, il mondiale del 2006, vinto dall'Italjuve.

E davanti?
C'era l'incertezza, una società molto inesperta con un allenatore ancora più inesperto. C'erano Cobolli Gigli e Marco Tardelli, 2 che mi sto ancora chiedendo il perchè ce l'abbiano messi. C'erano i pochi campioni rimasti che mugugnavano, Camoranesi e Trezeguet visibilmente insoddisfatti, Buffon indeciso sul da farsi, Del Piero isterico ogni volta che si prefigura una sostituzione, Nedved che non accetta il ruolo impostogli dall'allenatore e si dichiara sorpreso della riconferma dello stesso per la prossima stagione. C'era il gioco che latita, anzi che non c'è proprio. C'erano Bernacci, Paonessa e Serafini (con tutto il rispetto).
E c'era la serie B, lunga come la guerra in Afghanistan.

Abbiamo superato di tutto, palate di $%^& sparate da chi avrebbe di che vergognarsi, giudici assetati di gloria come veline, allenatori a cui riesce meglio parlare male degli altri che ottenere risultati sul campo, commissari con palesi conflitti d'interesse. Abbiamo superato il calcio del buon Gigi Maifredi, l'unico allenatore a non aver centrato neppure la qualificazione UEFA.
Abbiamo superato Ancelotti, che schierava Henry terzino sinistro, si faceva eliminare in semifinale di Champions dal Manchester dopo aver pareggiato 1-1 all'Old Trafford ed essere stato in vantaggio per 2-0 per buona parte della gara di ritorno e riusciva nella non facile impresa di non vincere nulla nei suoi due anni di permanenza in panchina, che si trovano proprio in mezzo alle 2 gestioni Lippi (non serve che ricordi quanto ha vinto costui). Abbiamo alle spalle cent'anni di vittorie, 5 scudetti consecutivi tra il '30 e il '35, 2 volte campioni del mondo, 7 finali di Champions disputate, abbondante contributo a tutti e 4 i mondiali vinti dall'Italia, Gianni Agnelli, la società più seguita d'Italia e tra le prime nel mondo, la nostra storia, la nostra tradizione, l'essere vincenti.

E allora non ho dubbi: torneremo grandi.
Big accalarentia76

19 aprile 2007

Juventus - Rimini - appunti di post

ECCO LE IMPRONUNCIABILI PAROLE DI BALZA

Svelate da una telecamera di Juventus channe,l che riprendeva Balzaretti all'ingresso degli spogliatoi alla fine del primo tempo. Si vede il nostro difensore avvicinarsi all'arbitro e poi al guardalinee e pronunciare queste "IMPRONUNCIABILI OFFESE":

"Ci siamo rotti di pagare sempre noi per le colpe di altri".Lo ripete 2 volte, in maniera animata, ma il labbiale non lascia spazio a fraintendimenti.Risultato: ESPULSIONE DIRETTA E SQUALIFICA PER LE PROSSIME 2 GIORNATE !!!

Lega italiana gran f... di p..... Materazzi ieri per poco non sotterra l'arbitro a suon di vaffa e caz... a 1 cm naso a naso ed a muso duro da hooligans,senza la minima sanzione, e Balza x uno sfogo LEGITTIMO viene quasi condannato alla pena capitale.

Amali, pazzi indossatori amali

Di Cristian rocca: http://www.ilfoglio.it/camillo/

Per la prima volta, oggi ho visto una partita del Trofeo aziendale della famiglia Moratti. Interesse calcistico meno di zero, ma ero parecchio curioso di capire dalle immagini della probabile festa finale se i tifosi degli indossatori fossero consapevoli che si sarebbe trattato comunque di una vittoria in un campionato di Serie B, dove il principale avversario è costituito da una squadra con Tonetto e Cassetti che ne ha prese sette appena uscita dal raccordo anulare. In tribuna pareva ci fossero tutti: Tronchi & Moratti in primis.

Aria di festa vera, dunque. Tavaroli non ha potuto e non credo ci fosse nemmeno Guido Rossi. Peccato, perché come ha ricordato Milly Moratti, il magico Guido "è un uomo passionale, tutt'altro che compassato" al punto che Lady Moratti ricorda di "un gol importante dell'Inter" e ha "in mente la sua reazione: si alzò e baciò e abbracciò mio marito Massimo, rimasi colpita da quella reazione istintiva. Ma l'uomo è fatto così: un grande impasto di razionalità e umanità che calamita simpatia".

Avrei voluto tanto rivivere con loro, live, questo "grande impasto di razionalità e umanità che calamita simpatia" e poi regala anche un paio di scudetti.In compenso c'era Afef e c'erano anche Aldo, Giovanni, Giacomo e sicuramente Gino, Michele, Elio e tutti quei comici senza dignità di cognome che usano affollare la tribuna d'onore degli indossatori. Ci sarà stato anche Bertolino, caso unico in natura, essendo il solo esemplare di interista incapace di far ridere. Li ho visti tesissimi. Ci credevano davvero, non tanto nello scudetto (quello comunque arriverà tra due settimane), ma nel fatto di vincere un campionato vero, serio e senza asterisco. Ho visto la partita, dunque, e ho rivisto la solita legnosa e lagnosa squadra che io adoro, capace solo di farsela addosso (copyright Camoranesi) quando il gioco si fa duro. Non è riuscito a salvarla nemmeno un rigore che non s'era mai visto nella storia del calcio, regalato dall'arbitro dopo un impatto tra due calciatori talmente ininfluente da ricordare quello tra Iuliano e uno degli attuali centravanti del Milan.

Gli indossatori recupereranno già domenica, quando incontreranno il favoloso Siena sfortunatamente privo di tutta la difesa titolare, ieri diffidata e oggi ammonita (nessuna polemica: non esistono intercettazioni al riguardo, anche se la procura di Napoli potrebbe considerare questa assenza di trascrizioni come una prova di colpevolezza). Li adoro, davvero. E ora, per ripagarli, non posso che invitarvi a cantare tutti insieme il loro splendido inno (nella versione video vado matto quando canta un'ex riserva, Fabio Cannavaro, e quando Recoba, rivisitando il suo favoloso piano pensionistico, ricorda che "per sempre vivrò con questi colori nella testa".
http://www.ilfoglio.it/camillo/

18 aprile 2007

Una vita -appunti di POST

Provo tanta pena per i tifosi dell'inter, soffrono anche quando vincono un campionato... nel vedere la faccia di paperone moratti che assiste alla ennesima beffa sul filo di lana... e provo tanto schifo per quel bellimbusto di tronchetti provera, capitalista con le pezze al culo, tanto malato da non partecipare alla assemblea degli azionisti telecom, da lui disinvoltamente derubati e ora miracolosamente guarito in tribuna per assistere alla figuraccia della sua squadra.

Europei 2012 - abbiamo fatto 13

La Melandra è in lacrime, piangi che ti fa bene cara la mia ministra del put!Per favore, vattene e continua a ballare al Twiga, tanto qui non servi, anzi dai fastidio!E' inutile lambiccarsi il cervello per cercare chissà dove e quali siano i misteriosi motivi che hanno escluso l'Italia dagli europei 2012, sono davanti agli occhi di tutti.
Eccoli:
1) Processo di piazza senza il riconoscimento dei diritti dell'imputato e conseguente eliminazione della squadra più gloriosa del calcio italiano;

2) ad eccezione dei dirigenti juventini e pochi altri, tutti riammessi al circo;

3) scudetto assegnato all'inter per presunti motivi etico-morali, peccato per i passaporti falsi, i bilanci falsi, le firme false, l'iscrizione falsa al campionato 2004/2005, ecc, e le indagini dormono sulle scrivanie dei fantastici Santo Borrelli & Johnny Palazzi.

4) posto champions al Milan, anche se Fester si sente un perseguitato....Meani, un poveraccio.

5) Tronchetti azionista dell'inter e responsabile del crollo di Telecom;

6) Pedinamenti, intercettazioni illegali ad opera dei servizi segreti di Telecom: Buora vice di dentemarcio sapeva tutto.

7) Omicidio di Licursi senza molti clamori;

8) tragedia di Catania e provvedimenti all'acqua di rose;

9) genialata della procura di Napoli, invio degli avvisi di chiusa inchiesta e sospensione (per adesso) degli arbitri di cui al punto 2, i quali hanno regolarmente arbitrato nel campionato ancora in corso.

10)Il tempismo è perfetto, grazie.D'altra parte la giustizia innanzitutto, ma fatemi il piacere!

11) Gussoni se l'aspettava e pure Abete!!!!
Mollume al quoto dell'intero sistema politico;

12) Carraro, seppur senza diritto di voto, era presente quale membro del CIO;

13) stadi al 90% inadeguati.Con i mondiali del 1990 abbiamo solo sgraffignato, perchè dovrebbe essere diverso per il 2012?Non so se ho dimenticato qualcosa, ma datemi una buona ragione per candidare l'Italia.E se Platini si fosse vendicato per il trattamento riservato alla Juve?Qualunque sia il motivo, sono soddisfatta dell'esito finale a costo di rivedere il Delle Alpi con una mano di bianco!

BUFFONI! FATE PENA

big Monika

Europei 2012 - appunti di POST

Ringraziamo tutti questi pseudogiornalisti per il fantastico gioco al massacro fatto in questi mesi ai danni del calcio italiano.

Ecco il risultato. anziche' occuparvi di cio' che realmente e' importante( economia, fame nel mondo, politica, ladri politici! collusioni, concussioni , mafia non ne parla piu' nessuno!!!!! rubate i soldi del vostro stipendio a sparare merda e cazzate su juventus , Moggi,etc..

Dovreste vergognarvi. Siete degli scribacchini non giornalisti.
Montanelli era un gioranalista. Biagi e' un giornalista, tutti voi altri non siete altro che insulsi zerbini da marciapiede.
COMPLIMENTI.

17 aprile 2007

Ma tu GUARDA sto cesso

MANCINI :
Il campionato non e' ancora vinto e le feste anticipate sono vietate all'Inter.

Ma Mancini fa gia' raffronti tra scudetto 2006 e 2007. "L'estate scorsa abbiamo vinto lo scudetto della giustizia. Questo invece e' vissuto su emozioni giornaliere, su partite difficili, vissuto sul campo" ha detto il tecnico.
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KiTEMMURT !
Vai a lavorare coglione.

E' RIPARTITA LA NUOVA CROCIATA DEGLI ONESTI

La storia e' piena di crociate che si sono risolte in massacri di innocenti e si ripete ancora basandosi sulla ulteriore falsita' e l'ipocrisia ,scatenata in questi giorni. Meglio sarebbe per tutti,in special modo per le istituzioni,che facessero qualcosa per i problemi veri,anziche'lo stupido spettegolare sul calcio e vallettopoli. L'eco e l'importanza data a questa vicenda passa ogni limite ed e' preoccupante,perche' scava ancora di piu' il solco di arretratezza che separa l'Italia dal resto dell'Europa. Questa non e' solo una bufala,ma qualcosa di molto piu' grave,e' una caccia alle streghe fra le piu' infami che si ricordino.Se i grandi frastuoni meritano attenzione,non sono da trascurare i piccoli,poiche' lo stillicidio delle informazioni,ancora una volta manipolate e false,apparentemente casuali arrecano sempre piu' danno.

Sono gia' state approntale le aule di tribunali televisivi ove ad ognuno e' stato assegnato uno scranno da cui possono abbaiare,ululare molto piu' ragliare, stracciarsi le vesti. Sono gia stare richieste condanne esemplari,poiche' e' da tempo che hanno individuato gli aguzzini,nessuno si e' rimesso all'indulgenza della corte,ma ognuno ha formulato la sua condanna,dall'alto della loro sapienza ed imparzialita'. A questo punto mi domando: Ma la JUVENTUS chi la difende? Dove stanno i nostri paladini che ultimamente,sempre piu',apparivano sullo schermo,con esternazioni a volte imbarazzanti,come l'ultimo comunicato proprio su questo argomento.

Ci lasciamo infangare di nuovo,da questa gentaglia,che invece di dare notizie,spargono veleno e fango a ripetizione.Ogni limite ha una pazienza (diceva il grande Toto'),attendiamo con ansia la fine del limite e della pazienza,al contrario dovremmo fare da soli. ORGANIZIAMOCI! Un carissimo saluto a tutti.

Big KEFFUY

16 aprile 2007

RELAX

La battaglia dello Juventus club Montecitorio

«Giù le mani dalla Juventus».
Il senatore Giorgio Bornacin (An), genovese che da diversi anni ha trasferito la sua residenza a Sanremo, scende in campo per difendere la squadra del cuore, di nuovo nella bufera per le vicende di Calciopoli. E’ componente del direttivo e tesoriere del club che raggruppa i parlamentari di fede bianconera.

«Ormai abbiamo superato la soglia dei 150 - spiega -, compresi quelli rimasti iscritti dalla precedente legislatura, come Nerio Nesi. Perché la Juve è una fede, che diventa più forte in queste circostanze. Se necessario, infatti, metteremo in atto le iniziative anche più clamorose per tutelare quello che è indiscutibilmente un patrimonio del calcio italiano. Ci faremo sentire in Parlamento e se non dovesse bastare andremo pure a manifestare davanti alle sedi della giustizia sportiva. La Juventus ha già pagato duramente, e da sola, con la retrocessione in serie B, i punti di penalizzazione e la revoca di due scudetti. Sanzioni che hanno comportato danni enormi alla società. Adesso è arrivato il momento di dire basta».

Il parlamentare ligure, che è segretario della commissione Industria del Senato, è un fiume in piena. Difende la Vecchia Signora e attacca le rivali storiche:
«Ho già presentato interrogazioni parlamentari su Calciopoli e lo rifarò. Perché, ad esempio, non è possibile che dalle intercettazioni non venga mai fuori una sola telefonata relativa all’Inter, i cui dirigenti sono di fatto speculari a quelli della Telecom. Se Moggi telefonava con le schede svizzere vorrei sapere quali erano quelle utilizzate da loro. E se è vero, come leggo, che non sarebbero a posto i bilanci della stagione 2004-2005, allora mi chiedo cosa si aspetti a intervenire, pur tenendo conto dei tempi lunghi che può avere in questi casi la giustizia sportiva.
Mentre la Juve ha pagato un prezzo altissimo, ci sono squadre come il Milan, coinvolte nelle inchieste esplose lo scorso anno, che ora disputano addirittura la semifinale di Champions League. Non solo: già fanno sapere di avere intenzione di avviare iniziative per verificare la possibilità di ottenere l’assegnazione dello scudetto 2005. Ai rossoneri dico: poveri avvoltoi, dovrebbero solo stare zitti e godersi la Champions».

Bornacin ha un sospetto che lo tormenta. Che è poi lo stesso che in queste ore sta attraversando i pensieri del popolo juventino:
«Ho l’impressione che sia tornato alla carica chi voleva distruggerci nella prima ondata di Calciopoli, visto che stiamo tornando in serie A e con qualche ambizione, dopo aver affrontato con dignità la punizione della serie B. Evidentemente cominciamo a fare di nuovo paura, e allora magari c’è qualcuno che pensa di ridurre la Juventus a una sorta di supermercato del pallone, dove acquisire facilmente i giocatori. Ed a prezzi stracciati. Tipo paghi due e prendi tre. Abbiamo già vissuto questo clima un anno fa. E stranamente queste indagini rispuntano nel momento in cui l’impegno della società e dei suoi azionisti ha riportato nuova linfa alla squadra. E pensare che tutto si basa su intercettazioni della cui attendibilità c’è molto da dubitare, dopo le recenti inchieste sulla Telecom. Se la Juve è stata condannata per turbativa diffusa del campionato 2004-2005, partita più o partita meno, ora non può più essere giudicata per la stessa stagione. Sarebbe assurdo. I vertici societari sono stati completamente rinnovati, a differenza di altri club: li invitiamo a difendere con immediatezza e durezza la squadra ed i suoi tifosi. Conosco bene il presidente Cobolli Gigli e approvo la condotta tenuta finora, a cominciare dalla rinuncia del ricorso al Tar contro la sentenza che ha condannato la Juventus. Ma questa volta, se necessario, dovrà usare tutte le armi possibili per difenderci».

15 aprile 2007

RELAX

n'aggia kitammurtestramurt

Ieri sera alla domenica sportiva il Sig.Cucci,dopo aver visto la moviola sui presunti rigori in favore del Milan nella gara incriminata Juventus-Milan 0-0,ha dichiarato che i tifosi juventini si debbono rassegnare e non fare tanto baccano,perche' sulla risultanza delle nuove prove vi e' una vera associazione a delinquere come risulta dai verbali della procura di Napoli.Credo che il Sig.Cucci non abbia nemmeno letto gli atti della procura di Napoli,perche' sono intrisi si grossolani errori e marchiane dichiarazioni,che basta una qualsiasi persona che abbia visto alcune partite di calcio se ne accorgerebbe subito.

Ma questo a lor signori non iteressa,accecati dall'odio e dal rancore sempre covato nei confronti della Juve,parlano e sparlano a sproposito,non accorgendosi che stanno cadendo ad uno ad uno nel ridicolo. E se questo atteggiamento non fosse giustificato dall'odio e dal livore che hanno contro di noi,allora sarebbe vero TERRORISMO MEDIATICO. Gli specialisti(cosi' si fanno chiamare) della moviola,per anni hanno sezionato per giorni,notti ,mesi e anni le partite giocate dalla Juventus,vedendo solo i casi favorevoli e mai mostrando quelli contrari,facendosi belli agli occhi dei nostri avversari e consolando il loro cuore. Ed ora forti (secondo loro) di nuove prove,rieccoli all'attacco con spudorata ipocrisia e mistificazione,non accorgendosi che le indagini di Napoli non sono altro che lurida spazzatura,perche'chi ha costruito questo teorema il calcio si lo ha visto,ma quello storico di Firenze,o forse neanche quello.
ASINI.
E per qualcuno che sbraita tanto in televisione,gli voglio ricordare solo una cosa,quando leccavano i piedi a MOGGI per avere in omaggio un orologio del CENTENARIO o per una intervista a GIRAUDO o semplicemente per una foto accanto a quei due "DELINQUENTI",ora l'avete dimenticato e fate finta di niente,come cani randagi che elemosinano gli ossi avanzati dal lauto pasto. VERGOGNATEVI.

Verra' anche il giorno delle scuse,certo che verra',noi siamo sempre li sulla sponda del fiume. Per adesso passano solo le copie dei giornali non venduti,in futuro passerranno altre cose molto ma molto piu' importanti,come ad esempio il risarcimento danni che lo stato o chi per esso dovra' rimborsare per i danni materiali e morali causati a questi poveri innocenti,trascinati in un mare di guai,da invidie e gelosie. BOICOTTIAMO SEMPRE.

Big KEFFUY

Rischiatutto

Di Cristian Rocca - http://www.ilfoglio.it/camillo/

Oggi i professorini di diritto delle cronache sportive sostengono che la Juventus ora rischia la C o ancora la B o una penalizzazione nella prossima A. Lasciamo stare che non si curano di premettere "se saranno confermate le accuse", ma non è questo il punto. Il punto è che non hanno letto le sentenze di condanna dell'estate scorsa: i giudici non avevano trovato nessuna partita falsata in quel campionato, ma siccome dovevano condannare lo stesso perché lo chiedeva il bar dello sport, hanno condannato la Juventus considerando l'intero campionato corrotto (sebbene non si capisce come sia possibile alterare un campionato, senza taroccare nessuna partita).

Se i giornalisti travestiti da giureconsulti avessero letto la sentenza dell'estate scorsa, saprebbero che anche se ora si trovassero le prove della corruzione di tutte e 34 le partite di quel campionato, la Juve è stata già condannata esattamente per aver corrotto tutto il campionato (anche se senza prove, anzi con le prove del contrario, ma questa è un'altra storia).

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Altra svista dei magistrati napoletani: dicono che la Juve fu aiutata a vincere una partita contro la Sampdoria per 1 a 0. Ma la Juve perse quella partita 0-1 A pagina 16 del documento di chiusura delle indagini, scrivono che il calciatore della Samp è stato ammonito nella giornata precedente per evitare che giocasse nella "partita Juventus-Sampdoria 1-0 del 2 febbraio 2005. Peccato che la partita sia finita 0-1, per la Samp.

Di Cristian Rocca

Corruzione senza soldi
Giro di soldi non ce n'è, nemmeno alla lontana, resta quindi ignota la motivazione degli arbitri: si facevano corrompere per che cosa? Per farsi dare di cornuti negli stadi e al Processo del Lunedì? Finora l'unico movimento sospetto in questo senso, a parte i rolex d'oro della Roma e i mega regali degli indossatori, riguarda il dossier dell'azienda di Paparesta finito, tramite Milan, sulla scrivania del presidente del Consiglio. Però di questo non si parla.13 aprileLa prova è nelle intercettazioni che non ci sonoLa cosa più pesante contro gli associati a delinquere è la stessa alla base della condanna sportiva: i magistrati dicono che Moggi aveva dato schede estere a Pairetto e Bergamo e con queste evidentemente comunicavano. Bene. I magistrati hanno le intercettazioni? No. Non le hanno. Quindi, sentite bene, la prova della colpevolezza della Juve e degli altri non è nelle migliaia di telefonate che conosciamo da un anno. No, in quelle telefonate nonc'è niente di penalmente rilevante. La prova è nelle telefonate che non conosciamo, né noi né i magistrati. Geniale, no?

Non hanno idea di che parlano
La parte che preferisco è l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'ammonizione preventiva (ipotesi, oltre che assurda, già smentita dalle sentenze sportive, quelle in cui non c'era bisogno della prova per condannare, ma bastava il sospetto bla-bla, vi ricordate?). Ebbene una di queste partite è Udinese-Brescia. I magistrati scrivono che l'arbitro nelle mani di Moggi ha ammonito dolosamente Pinzi, Muntari e Di Michele per non farli giocare la settimana successiva contro la Juventus. Il problema è che Pinzi, Muntari e Di Michele non erano affatto diffidati e la settimana successiva hanno giocato regolarmente contro la Juventus. Mica male, no? Sempre nella stessa partita è stato espulso Jankulovski. Ah ah, ecco la prova della combine dolosa. Eppure qualcuno si ricorderà di quella partita. Il Brescia aveva segnato con Mannini un gol mentre il portiere dell'Udinese De Sanctis era per terra infortunato. Ricordate il casino? Bene, quello che subito dopo il gol antisportivo del Brescia è andato a colpire con un pugno in faccia un giocatore del Brescia è proprio Jankulovski. Espulso. Di più. Leggo su j1897.com che il comunicato ufficiale della Lega dopo quella partita dice che l'infrazione di Jankulovski è stata "rilevata dall'assistente", non dall'arbitro co-imputato di Moggi.

Petruzzi squalificato, campionato truccato
Vi sembra credibile, infine, che Moggi abbia messo su questa articolata e potente mafia russa per far squalificare preventivamente Viali (con una elle), Obodo, Petruzzi e Nastase? Nastase, poi, non era un tennista?



Verdelli, questo è rigore


Continua la ridicola campagna di macchiettizzazione del diritto ad opera del giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati nei bar dello sport. Sono fatti così al giornale rosa, usano la moviola invece della prova, le gazzette al posto delle pandette.

Peccato, però, che si siano dimenticati di questo rigore netto negato alla Juve nella stessa partita incriminata. (Ehi, Verdelli, siamo capaci tutti di giocare al piccolo Biscardi). Peccato, inoltre, che si siano dimenticati della squalifica ex post comminata a Ibrahimovic di un numero di giornate pari a quelle necessarie a non affrontare il Milan nella partita decisiva, poi vinta dalla Juve (ma non controllavano il campionato?). Peccato si siano dimenticati che il fallo da prova televisiva di Ibra (che peraltro non era niente di speciale) sia avvenuto in un Juve-Inter di tre giornate prima, vinto dagli indossatori e con arbitro De Santis (ma De Santis non era il pilastro dell'associazione a delinquere?). Peccato che se De Santis avesse voluto aiutare i compari della Juve avrebbe dovuto scrivere nel referto di aver visto lo scontro Ibra-Cordoba e di averlo valutato involontario o regolare. Se avesse fatto così, Ibra non sarebbe stato squalificato, invece è stato squalificato, al punto da non giocare la partita decisiva dello scudetto a San Siro col Milan.

Niente, al giornale rosa non ne sanno niente.
Loro si occupano di Cogne, ora.