20 aprile 2007

Torneremo grandi - appunti di post

La domanda che il 99 per cento dei tifosi Juventini si pone di più in questo periodo è la seguente: "Torneremo grandi?"

C'è chi sostiene di non avere dubbi, c'è chi di dubbi invece ne ha e li manifesta e c'è pure chi è pessimista e prefigura un ruolo da comprimari per un lungo lasso di tempo.
Mi sono fatto questa domanda anch'io, e devo dire che trovare la risposta non è stato per niente facile.Dietro di me c'erano Platini, Boniek, Cabrini, Tacconi, Laudrup, Ravanelli, Vialli, Zidane, La coppa dei Campioni, la coppa Intercontinentale, anni di dominio assoluto, Marcello Lippi. C'era una società che, con tutti i suoi difetti, era di una competenza senza eguali e sapeva valorizzare al meglio le proprie risorse perchè faceva stare "ognuno al suo posto". C'era l'1 a 6 a San Siro.

C'erano le tre finali di Champions consecutive, anche quella con il Real persa per un gol in fuorigioco di oltre mezzo metro. E il tacco di Del Piero nella sciagurata finale contro il Borussia. C'era la Juve che sbriciolava un'intera nazione nel 2003 (ricordate? Real Sociedad nel girone eliminatorio, poi in ordine Deportivo La Coruna, Barcellona e Real Madrid).

C'era l'indimenticabile 3-1 al Real Madrid, e le lacrime di Nedved. C'era l'ormai famoso 5 maggio, data anch'essa indimenticabile. C'era la rovesciata di Del Piero e il colpo di testa di Trezeguet, milan 0 Juventus 1. C'era, infine, il mondiale del 2006, vinto dall'Italjuve.

E davanti?
C'era l'incertezza, una società molto inesperta con un allenatore ancora più inesperto. C'erano Cobolli Gigli e Marco Tardelli, 2 che mi sto ancora chiedendo il perchè ce l'abbiano messi. C'erano i pochi campioni rimasti che mugugnavano, Camoranesi e Trezeguet visibilmente insoddisfatti, Buffon indeciso sul da farsi, Del Piero isterico ogni volta che si prefigura una sostituzione, Nedved che non accetta il ruolo impostogli dall'allenatore e si dichiara sorpreso della riconferma dello stesso per la prossima stagione. C'era il gioco che latita, anzi che non c'è proprio. C'erano Bernacci, Paonessa e Serafini (con tutto il rispetto).
E c'era la serie B, lunga come la guerra in Afghanistan.

Abbiamo superato di tutto, palate di $%^& sparate da chi avrebbe di che vergognarsi, giudici assetati di gloria come veline, allenatori a cui riesce meglio parlare male degli altri che ottenere risultati sul campo, commissari con palesi conflitti d'interesse. Abbiamo superato il calcio del buon Gigi Maifredi, l'unico allenatore a non aver centrato neppure la qualificazione UEFA.
Abbiamo superato Ancelotti, che schierava Henry terzino sinistro, si faceva eliminare in semifinale di Champions dal Manchester dopo aver pareggiato 1-1 all'Old Trafford ed essere stato in vantaggio per 2-0 per buona parte della gara di ritorno e riusciva nella non facile impresa di non vincere nulla nei suoi due anni di permanenza in panchina, che si trovano proprio in mezzo alle 2 gestioni Lippi (non serve che ricordi quanto ha vinto costui). Abbiamo alle spalle cent'anni di vittorie, 5 scudetti consecutivi tra il '30 e il '35, 2 volte campioni del mondo, 7 finali di Champions disputate, abbondante contributo a tutti e 4 i mondiali vinti dall'Italia, Gianni Agnelli, la società più seguita d'Italia e tra le prime nel mondo, la nostra storia, la nostra tradizione, l'essere vincenti.

E allora non ho dubbi: torneremo grandi.
Big accalarentia76

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