21 febbraio 2010

Bologna - Juventus 1 - 2

Le pagelle, vere , qui' .
JU29RO .

18 febbraio 2010

GIUANN !

11 febbraio 2010

D'Onofrio (legale di Moggi) e Angelini su deposizione Auricchio (AUDIO)

Paco D'Onofrio, avvocato di Luciano Moggi, e Antonello Angelini, conduttore della trasmissione "La Juve è sempre la Juve, sono intervenuti nel corso del programma radiofonico "Stile Juventus", su Nuova Spazio Radio di Roma, per commentare tutte le ultime novità emerse nel processo Calciopoli in corso a Napoli ed in particolare la recente deposizione del colonnello Attilio Auricchio, l’ufficiale dei carabinieri che ha diretto l’operazione "Off side" sui presunti illeciti nel mondo del calcio.
Ecco l'audio dell'intervento:

IL presidente EBETE

Se n'è inventata un'altra: rosso per chi bestemmia .


MOCC ' AKKITEMURT !

10 febbraio 2010

N'aggia kitammurt

fonte juvenews
La deposizione del maggiore Auricchio (colui che ha condotto le indagini) era forse la più attesa dall'accusa. Non dimentichiamo che Auricchio è un uomo dei Pm, in pratica si è assisitito ad una sorta di requisitoria dei magistrati. Purtroppo, per motivi familiari, non è stata data alla difesa la possibilità di effetture il controesame che avverà soltanto la prossima settimana. Intanto domani ci toccherà passare dalle forche dei giornali e tv di regime. Ne sono sicuro...



Vi riporto un video in cui Alvaro Moretti sintetizza e commenta i concetti espressi da Auricchio, e la dichiarazione spontanea resa da Moggi al termine dell'udienza.



Questo il video: da notare che interviene anche Sconcerti che dopo mesi di articoli giustizialisti ammette di non seguire il processo.



Questa invece è la dichiarazione spontanea di Moggi:



"Rodomondti (ex arbitro, ndr) dicono che sia stato un arbitro vicino a me - ha affermato l'ex direttore generale bianconero - e questo dimostra come abbiano letto solo quello che volevano. E' un falso. Basta leggere l'intercettazione tra Rodomonti e Meani (Leonardo Meani, ex dirigente milanista, imputato in questo processo, ndr) dopo il rigore concesso al Milan: Meani dice che il rigore c'é e che il presidente 'ti fara' fare 30mila euro di capelli in Svizzerà ". Moggi ha inoltre detto che leggendo alcuni passaggi dell'inchiesta gli "viene da ridere". Ciò a proposito della sua presunta conoscenza anticipata delle designazioni arbitrali.

"Alle 11.53 già avevo saputo degli assistenti - ha affermato Moggi - Ma la realtà è un'altra: bastava telefonare a Mandredi Martino (ex segretario della Can) che diceva tutto. Manfredi Martino che dovrebbe essere sul banco degli imputati e invece lavora in Federcalcio perché qualcuno l'ho ha raccomandato al vicesegretario Nicoletti..."


KITAMMU' !

08 febbraio 2010

IL NUOVO CALCIO

Incredibile!!! Felipe Melo espulso,perchè reo di esistere e camminare scontrandosi quasi fortuitamente con un livornese che muore senza praticamente essere toccato: vergognoso!!!

Questo è il risultato di una società di idioti completamente immobile e impassibile di fronte a tanto scempio e che,quando serve davvero come ieri,non si fà mai sentire (cosa che invece fà puntualmente il merdONE ogni volta ogni morte di papa che subisce un "torto",certo che c'ha un coraggio a lamentarsi...)!!!

La seconda ammonizione??? ahahahahah e perchè la prima allora? Quando la palla ha colpito la spalla di Melo e Lucarelli ha riferito all'arbitro che l'ha presa di mano,quest'ultimo lo ha ammonito non perchè aveva visto qualcosa ma solo perchè GLIEL'AVEVA DETTO LUCARELLI!

Siamo alle comiche ormai... e tralascio il fallo non fischiato su Caceres sul gol loro e i soliti 5 minuti di recupero per farci perdere!!!

Ma vedete che il problema non è solo la società... il fatto è che dei giornalisti c.d. "Juventini" l'unico che ci difende è l'agnello sacrificale di controcazzo Mughini;il resto sono solo una massa di falsi e rinnegati (in primis Massimo Mauro),e soprattutto juventini riprogrammati secondo il nuovo codice Blanc-elkaniano,quello del sorrisetto idiota,che ci vuole simpatici (simpatici e PERDENTI),insomma il corso della c.d. piegata a 90 gradi,tradotto:
mai protestare,mai alzare la voce,ma accettare passivamente tutti gli attacchi provenienti da arbitri e massmedia,senza proferir parola,come se dovessimo espiare chissà quale peccato originale!!!

Sistema Moggi??? ahahah L'unico vero sistema è proprio quello che ha condannato Moggi,quello messo su da stampa e TV,e che vige non dal 2006,ma da sempre: solo che prima avevamo una società coi controcazzi che sapeva difenderci,adesso non più... Non vedo l'ora che l'inibizione di Moggi finisca e torni da noi,perchè,piaccia o meno alla calzetta dello sporc,lui è il più pulito in mezzo a questo porcaio!

Basti pensare che in questo nuovo calcio "pulito" non vi è UNA SOLA PARTITA che non sia decisa dagli arbitri:anzi,alla fine di ogni anno,le statistiche puntualmente indicano che il 48% delle partite,quasi la metà quindi (secondo me anche di più),sono falsate da chiari indirizzamenti arbitrali,le stesse ammonizioni c.d. mirate ( quelle per cui Moggi fu massacrato per aver volutamente squalificato "fuoriclasse" autentici del calibro di Jankulovski,Mesto e Cozza che sicuramente incutevano tantissima paura alla superJuve corazzata di allora :)) ) sono raddoppiate,se non addirittura triplicate negli ultimi anni!

No,grazie questo calcio PULITO non mi piace,preferisco tutta la vita quel LADRONE di Moggi!!! Sai poi che goduria leggere i titoloni della cartaigienica rosa morattiana o del trigorriere con scritto "Scandalo Juve,vince grazie ad una RIMESSA LATERALE CHE NON C'ERA!"... ahahahahahahahahahah

06 febbraio 2010

Cio' da lavorare ?

Ore 21.11

_mentre seguivo ( per dire ''seguivo'' ) Livorno j_uve m'imbatto nella home di virgilio che riportava



Siamo diventati la barzelletta.

La frase _COL MODULO ZAC è una frase alla lapo.



Blanc , guarda e impara


Guardiamoci un bel film .

03 febbraio 2010

NEWS SUL FRONTE SPIONI

Vittoria! Telecom e Pirelli patteggiano
Drago di Cheb Martedì 02 Febbraio 2010 09:38
fonte: ju29ro

Notizie straordinarie dal processo per le intercettazioni abusive di Milano: la Telecom e la Pirelli patteggiano.
Spieghiamoci bene, patteggiano per quanto riguarda il processo sulla corruzione per le tangenti pagate a Carabinieri, Poliziotti e Finanzieri che, secondo la ricostruzione della Procura, passavano informazioni accedendo abusivamente alle banche dati del Ministero degli Interni, delle Finanze e della Giustizia.
Le due società, a titolo di risarcimento, riconoscono, a quanto risulta, ai Ministeri parti lese 100.000 euro di profitto del reato, 400.000 di sanzione pecuniaria, 750.000 a titolo di risarcimento del danno.

E qui la prima novità fondamentale: proporre di pagare 100.000 euro a titolo di profitto del reato è una scelta che può avere molteplici interpretazioni. Oltre al significativo operato dei suoi dipendenti, ciò potrebbe indurre a compiere serie riflessioni in ordine all'effettivo ruolo delle stesse aziende in questa vicenda.

Altro aspetto fondamentale: le società di capitali, come Telecom e Pirelli, sono società dotate di personalità giuridica e su di esse gravano obbligazioni e responsabilità civili e penali derivanti dalle azioni poste in essere nell'ambito dell'attività aziendale. Ma, inesorabilmente, l'avere personalità giuridica non implica avere volontà. Nessuna società è mossa da volontà propria: le società non hanno mani per prendere un dossier, non hanno occhi per leggerlo, non hanno bocca per esprimere su di essi un giudizio e non hanno un cervello per ragionarvi sopra.
Dunque in realtà le società sono rette da uomini: esseri provvisti dei sensi, del raziocinio e della volontà. Chi sarebbero allora gli uomini che, almeno in parte, hanno avallato simili comportamenti illeciti, visto che le due società hanno ammesso di aver avuto un tornaconto dall'attività illecita?
Nei vecchi libri di Ragioneria e di Economia Aziendale si usava, per rispondere a questa domanda, distinguere nella società il “soggetto giuridico” dal “soggetto economico”. Il primo, nelle società di capitale, coincide sempre con la persona giuridica della società, che infatti si accollava obbligazioni, diritti e responsabilità penali e civili.
Il soggetto economico invece era l'insieme delle persone (dotate, ripetiamo, di sensi, raziocinio e volontà) che agivano per nome, per conto e nell'interesse aziendale.
Quindi, se le due società del caso ammettono di aver avuto un profitto del reato, è possibile che nessuna delle persone facenti parte dell'insieme definito come soggetto economico ne fosse al corrente o abbia avallato? Forse che per la prima volta le società hanno espresso motu proprio una volontà, senza che esseri umani agissero a loro nome, per loro conto e nel loro interesse?

Ma le sorprese potrebbero non finire qui. La scelta processuale compiuta potrebbe aprire seri interrogativi in ordine all'uso di queste informazioni. Non si vorrà mica credere che queste informazioni, presumiamo pagate profumatamente, finissero in un cassetto senza essere analizzate, collegate con altri dati e magari archiviate in un dossier intestato a qualche malcapitato?
A noi viene, per esempio, in mente il famigerato dossier "Ladroni". A detta di uno dei suoi intestatari, l'ex arbitro De Santis, questo dossier conteneva dati sui redditi e sul patrimonio suo e dei suoi familiari, dati sulla sua situazione giudiziaria e su eventuali indagini in essere nei suoi confronti. Proprio quel genere di dati presenti nelle banche dati dei ministeri risarciti. Bella coincidenza, non vi pare?
Chiariamo però una cosa: la società Telecom e la società Pirelli non avevano nessun interesse a raccogliere informazioni su un arbitro di calcio. Questo è sicuro, visto che anche la sua attività professionale (dipendente del Ministero della Giustizia) non era in nessun modo collegabile o confliggente con quella delle due società patteggianti.
Ma per caso il soggetto economico, ovvero chi agisce per nome, per conto e nell'interesse delle aziende, poteva avere altri interessi esterni da soddisfare? Lo lasciamo dire a voi, noi sommessamente ricordiamo che la Pirelli era ed è azionista dell'Inter ed è retta da Marco Tronchetti Provera, consigliere della società nerazzurra. Non basta: l'allora vice presidente dell'Inter, Carlo Buora, era anche amministratore delegato della Telecom. Infine Massimo Moratti all'epoca era, oltre che proprietario dell'Inter, anche consigliere della Telecom. Un bell'intreccio, non v'è dubbio. Senza contare che lo stesso arbitro Nucini, di certo non nemico dell'Inter, ha dovuto ammettere di fronte ad un Tribunale l'interesse quasi ossessivo della società meneghina per il mondo arbitrale.

Altra curiosità di oggi è la lunga intervista concessa da Emanuele Cipriani, socio della Polis d'Istinto, a Peter Gomez (Il Fatto Quotidiano). Ecco cosa dice in merito alle responsabilità di quel soggetto economico delle due società: “Ladro però, no. Era tutto fatturato. E a ogni fattura corrispondeva un codice numerico che rimandava ad una pratica, ovvero ad una attività che poteva essere: lecita, illecita o parzialmente lecita. Un lavoro di cui, oltretutto i vertici dell'azienda e Tronchetti, che adesso fa persino fìnta di non sapere chi sono, erano perfettamente a conoscenza. I miei committenti erano Pirelli e Telecom. Tra i miei clienti, in qualche caso, ci sono stati lo stesso Tronchetti e alcuni suoi avvocati: è tutto riscontrabile"
Già secondo Cipriani, Tronchetti Provera sapeva. E sul fatto che sia tutto fatturato verrebbe proprio da crederci. L'Inter infatti mai ha smentito le notizie di stampa che rivelavano la presenza, nella sede londinese della società di Cipriani, di documentazione a firma Rinaldo Ghelfi che attesta l'avvenuto pagamento di servizi non meglio specificati.

Attendiamo trepidanti chiarimenti dall'Inter. Possibilmente nelle sedi più appropriate. Non pare infatti del tutto credibile che questa "macchina spropositata" (cit. dell'interrogatorio sul caso Telecom a Tronchetti Provera) sia stata posta in essere per il solo monitoraggio della vita privata di Vieri. Fatto comunque per il quale è in corso un altro processo.
In caso contrario saremmo costretti a pensare che la cifra e il simbolo delle vittorie di questi anni non sia nelle gesta dei suoi giocatori e nel simbolo di campioni che portano sul petto. Ma nella scritta della società che portano sulla maglia.

P.S.
Infine una parola sulla Juventus. Nonostante questi incredibili fatti che vedono coinvolto come vittima il suo ex direttore generale, non pare interessata a comprendere il perché di questa operazione di dossieraggio, che tra l'altro potrebbe aver provocato ingenti danni patrimoniali. Anzi, ricordiamo che, durante l'ultima assemblea degli azionisti, nostri esponenti hanno chiesto spiegazioni su questa inerzia. L'allora Presidente in un primo momento glissò, omettendo di rispondere alla domanda. Sollecitato sul tema, poi rispose di non sapere cosa rispondere.
Lasciamo a voi, anche su questo punto, trarre le opportune conclusioni