30 novembre 2007

QUOTO

Via juve29inter13

E' online il nuovo sito della Juventus.
Tutto molto bello.
Ricchi premi e cotillons.
Juventus membership di qua.
Juventustore di la.
Foto dei giocatori.
Foto degli stadi.
Foto della sede.
Ma che meraviglia.
Sono comparsi pure i due scudetti dimenticati. Ora ci sono (con un "revocato" a fianco).
E non c'è la Coppa Zaccone.
Però.
Quando si ha a che fare con El Kann+Tutori e Birigenti, c'è sempre un "però" grosso come una casa.
Ecco il "però".
La Triade è stata completamente rimossa dalla storia della Juventus.
Non se ne parla.
Non sono mai citati i più grandi dirigenti della storia juventina.
Dirigenti che hanno conquistato 7 scudetti su un totale di 29 (quasi un quarto del totale...).
Il commento non può che essere questo:
VERGOGNA
FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO


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Lingua in bocca tra il Candido e LuckyLuke
Pur immerso nei suoi mille impegni, il Luca polivalente si ricorda di una ricorrenza.
Buon segno.
Il telefono squilla di primo mattino, ora piuttosto inconsueta, ma lui sta già imbarcandosi su un aereo diretto a Torino, versante Fiat........
E basta sfiorare il pallone con una semplice battuta perchè il discorso si proietti sulla Juve che resta, anche per Montezemolo, un bene di famiglia, una figlia o, se volete, un'amante dell'Avvocato.


"Sono entusiasta di questa squadra uscita dall'inferno, che lotta senza esasperazioni e senza limiti con un perfetto mix tra anziani e giovani. Una Juventus di persone per bene, guidata da un allenatore che sta rivelandosi ideale per il nuovo ambiente. Dirigenti umili, ma tenaci, che appaiono poco ma acquistano sempre maggiore consapevolezza del loro ruolo in una società che si chiama Juve. Cadere, pagare, risorgere.
Esemplare storia di sport e di vita".

Siamo al telefono di dieci minuti:dove è finita la Ferrari? "Non avere paura, la Ferrari resterà per sempre la cosa più importante della mia vita. E' un esempio per l'Italia. L'ultima stagione è stata per noi un insieme di cose belle: la macchina, la lotta contro l'imbroglio, la giustizia che abbiamo ottenuto....".
Sottopongo alla Vostra attenzione, tra le tante str... di questo candido lingua in bocca, la frasetta "una Juventus di persone per bene".... Evidente la sottintesa contrapposizione con i dirigenti che c'erano prima.


Ribadisco.

VERGOGNA
FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO .


Via juve29inter13

26 novembre 2007

LA REALTA ' E' QUESTA

TV CATTIVA MAESTRA

Una doverosa premessa: il presente non intende in alcun modo supportare né dare adito ad eventuali teorie del complotto, doglianze e piagnistei vari tipici della mentalità anti-juventina; si propone invece di analizzare i continui e gravi errori della classe arbitrale guidata da Collina in riferimento alla rappresentazione mediatica del calcio.


Un’altra doverosa promessa: si ritiene, ad ogni modo, che le odierne eventuali teorie del complotto abbiano più legittimità di quelle in voga al tempo di Moggi. In tv è tutta un’orgia di "opinionisti", nani e ballerine che provano ad irretirci con un’irritante manfrina: “Oggi sappiamo che gli errori degli arbitri sono in buonafede, mentre prima con Moggi non era così…”. Posto che la prima parte della frase è vera solo fino a prova contraria, era vera anche al tempo di Moggi. Anche al tempo di Moggi si necessitava di prova contraria.

O almeno si sarebbe dovuto.


Poi ci sono stati i processi e non si è trovato alcuna prova contraria. Ossia la Juventus non ha mai comprato una partita. Non ha influenzato alcun arbitro. Nessun arbitro è stato squalificato per aver favorito o per avere avuto rapporti con la Juventus. Sentenza della giustizia sportiva. Amen. La seconda parte della manfrina è quindi falsa.


Quanto alla prima parte: fino a prova contraria. Paradossalmente un’eventuale odierna teoria del complotto ha più legittimità della passata teoria del complotto, già giudicata come senza fondamento dalla giustizia sportiva.Comincerò quindi l’analisi di questa ennesima giornataccia per gli arbitri, prendendo in considerazione questa seconda premessa, per poi addentrarmi in qualche considerazione più tecnica.La partita è Reggina-Fiorentina, l’arbitro è Ayroldi. Il Granillo torna protagonista. Nel primo tempo, nell’evolversi di un’azione da calcio d’angolo, il giocatore della Fiorentina Pazienza commette un evidente fallo di mano all’interno dell’area di rigore. Ayroldi è posizionato benissimo. In linea con il contatto tra il braccio di Pazienza e il pallone. Osserva. Aspetta un paio di secondi. E poi fischia. Fallo in attacco e punizione per la Fiorentina.


Mi sovvengono tanti episodi della propaganda anti-juventina:fallo di mano di Iuliano in un Lazio-Juventus arbitrato da Collina. L’arbitro viareggino non è posizionato bene e il fallo di mano non è così intelleggibile come quello di Pazienza. Le televisioni ne parleranno per un mese. E non lo scorderanno mai. Quanto durerà televisivamente l'evidenziazione del fallo di Pazienza? Un soffio....pazienza!Rigore negato a Ronaldo in Chievo-Inter. E’ vero: De Santis era in buona posizione.


Ma se quell’episodio è ancora citato dalla propaganda anti-juventina come episodio cardine utile a dipingere De Santis come arbitro juventino (lo stesso De Santis a Matrix ammise che precedentemente non vide un rigore ancora più netto a favore del Chievo), nonostante non vi sia alcuna prova a sostenerlo, siamo autorizzati oggi a fare simile considerazione per Ayroldi?La madre di tutti gli episodi: goal annullato a Cannavaro prima della pioggia di Perugia. Allora De Santis fischiò sull’impatto del pallone e si voltò. Ieri Ayroldi vede un rigore e aspetta due secondi a fischiare...una punizione in favore degli avversari.Insomma: è un complotto? Ayroldi è al soldo di qualcuno, influenzato da qualcuno? No, non lo è fino a prova contaria.


Ho prova invece, così ha giudicato la Corte Federale, che Collina e De Santis non si siano adoperati per favorire la Juventus.Sempre in Reggina-Fiorentina, quasi allo scadere, Ayroldi non assegna un rigore evidente per fallo di Vandenborre su Missiroli. Il difensore belga travolge il reggino. Da regolamento è rigore. C’è però che Missiroli ha già calciato la palla prima di subire il contatto. Rimane rigore per il regolamento ma in tv sembra meno rigore. Ossia, l’opinione pubblica, se non aizzata, ci può passar sopra. L'opinione pubblica è "indirizzata" dalla Tv.


Un esempio l'abbiamo visto ieri sera, quando, pur in presenza di una indiscutibile vittoria della Juve si cercava il pelo nell'uovo: il primo gol nasce da un calcio d'angolo inesistente, sentenzia la Tv di Stato. Vero! Ma altrettanto inesistente era il famoso calcio d'angolo da cui scaturì l'annullamento del gol di Cannavaro nella famosa Juve-Parma. Due situazioni speculari ma trattate in modo diametralmente opposto dalla Tv: a trarne vantaggio, per loro, è stata sempre la Juve. Incoerenza e faziosità.Ma vediamo altri episodi di questa giornata.Genoa-Roma. Rosetti, aka Robbychenonsbagliaunfischio, ne sbaglia parecchi. Rigore solare su Vucinic, per trattenuta di Bega.


Il montenegrino non si butta, ma prova ugualmente a calciare. L’onestà non viene premiata. In tv diranno: “non è caduto”, “non ha protestato”… Non viene concesso il rigore. Sempre Vucinic si invola verso l’area, salta Bovo che lo placca con un gomito alto, tra l’altro in posizione da ultimo uomo, da regolamento. Non verrà sanzionato, in quanto televisivamente, nello svolgersi dell’azione, non sembra l’ultimo uomo. Ma lo è. Infine non viene espulso Juric, per una seconda ammonizione dovuta per un fallo di mani volontario.


Ma la meccanica, televisivamente parlando, non induce all’ammonizione. Era una punizione dal lato e lui in barriera. Poco importa cosa dice il regolamento. Sembra che gli arbitri debbano essere più attenti alle apparenze che alla sostanza. Infine un clamoroso errore del guardalinee che annulla un goal favorevole a Di Vaio per inesistente posizione di fuorigioco.Inter-Atalanta. Banti. Evidente spinta di Cruz su Carrozzieri nell’azione del raddoppio. Alla tv non si vede nemmeno, inizialmente. Ma il goal è irregolare. Naturalmente i giornalisti troveranno di che rifarsi criticando Banti per la mancata espulsione di Manfredini per fallo su Suazo. In realtà, da regolamento ci stava il giallo, per un intervento scomposto ma frontale e che mirava al pallone.


Certo televisivamente faceva un gran bell’effetto. E così il fallo di Cruz è passato sostanzialmente in carrozza. A chi l’ha fatto notare a Zanetti Javier, l’argentino ha risposto: "stessero zitti alla Juve che di arbitri non possono parlare". Al che, con un esercizio di stile, invece di mandarlo a quel paese, lo rimando alla mia seconda doverosa premessa.Juventus-Palermo. Saccani. Clamorosi errori pro-Juve. Il calcio d’angolo da cui nasce il primo goal non c’è. Molinaro tocca forse con il braccio aderente al corpo un pallone col suddetto braccio fuori area. E quindi è rigore. Infine svista colossale dell’arbitro: Del Piero rifila una testata a Palladino. Ora si invoca la prova tv.Con la modalità del commento off, mi stupisco invece del giallo ecumenico (e televisivo) comminato a Nocerino e Simplicio. Il primo pressa l’avversario da dietro e in sequenza riceve dal secondo una gomitata, un tentativo di gomitata e una volta giunti al faccia a faccia una testata. Nocerino non si accascia al suolo. Quindi: ammonizione per entrambi. Il regolamento dice: espulsione per Simplicio. La tv dice: ma sì una scaramuccia come tante.Continuando a parlare di tv in Cagliari-Milan (arbitro Dondarini) Gattuso, che ha ormai assunto gli atteggiamenti e lo status dell’intoccabile, schiaffeggia Acquafresca, con l’evidente intenzione di intimidirlo. Un buffetto bonario, commenta la tv. Non credo si ricorrerà alla prova tv: del resto c’è un Milan-Juve che si approssima.


Infine, fuor di televisione, in Lazio-Parma mancata espulsione per Couto e Pandev, colpevoli di reciproche e proditorie gomitate al volto succedutesi per l’intero primo tempo a scadenza regolare, e a Udine, senza ausilio di moviola, pesanti sospetti su un fuorigioco sul primo goal di Quagliarella.


Morale della favola: gli arbitri non applicano il regolamento, ma oscure regole di comportamento mutuate dal bon ton della Corte di Francia o più probabilmente dall’istupidimento mediatico generale. Ciò che non è evidente, non si fischia. Se c’è rigore, ma non ti butti, non te lo fischio. (Anche a Cagliari in un contropiede Gattuso tenta di abbattere Foggia che rimane in piedi, già ammonito avrebbe dovuto essere espulso). Se ti assestano una gomitata, ma non crolli esanime, non punisco l’autore. Insomma l’invito è: simula nel miglior modo possibile, in modo che anche in tv sembri così.


Se un’ espulsione ci sta da regolamento, ma temo di andare incontro a critiche, il cartellino me lo tengo nel taschino. Insomma, alla fine, il vero giudice degli arbitri non è Collina, ma Biscardi, Ziliani o Pistocchi. L’unico arbitro a non uniformarsi alla regola, in questa disastrosa giornata, è stato quindi Ayroldi che ha negato un rigore visibile in tv, dai balconi dei palazzi adiacenti al Granillo, e forse anche dall’altra parte dello Stretto.Insomma: niente complotti, please. Ma diciamocelo: il lavoro di Collina sembra tutto centrato a salvare le apparenze. D’altra parte lui che è stato ancor prima di un buon arbitro, un grande fenomeno mediatico, sa bene come si vende un prodotto. Ma la sua gestione sta producendo sconquassi dal punto di vista dell’aderenza al regolamento, e il ripetersi di errori marchiani.


Delle due una: o la gestione Collina non esiste, ma il tutto è gestito dalla grande, famosa e penalmente rilevante opinione pubblica, oppure è un fallimento su tutta la linea.



Fonte: JU29ro _ 26 /11/07


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29 sacrosanti ( senza contare l'ennesima conquista successiva - LA TERZA STELLA )Troppo invidiosi


juventus - palermo 5-0 ( 2007 )

22 novembre 2007

ECCO XkE'



Prenditi da bere .

Perlissima


Medoòn ! Che tipo ,...bho!

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Cobollo ha dichiarato che la Juve non è la più penalizzata, ricorda solo Napoli e Parma!
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Dunque il presidente si è dimenticato del Cagliari, Udinese, Roma e Inter!


Si è dimenticato dei 35 cartellini!


Si è dimenticato dei rigori a nostro favore non concessi.

Stiamo ancora a parlare del fuorigioco di Turone e Cobollo ha già cancellato 8 giornate di campionato!


Vuoi vedere che alla fine del girone d'andata non ci sarà più memoria nemmeno di Parma e Napoli?

Vuoi vedere che Cobollo si è dimenticato la serie B?
Ma che razza di presidente abbiamo?


Ha ragione l'amico Mourinho.


Di solito gli incompetenti si dimettono, qui si consolidano!
Mi viene un altro conato, plik, plak....








By Big Monica






21 novembre 2007

L'uomo Nero sulla vendita della Juve


Domanda –

Quando ha parlato di investimenti americani, si riferiva anche all’interessamento di un colosso cinematografico americano nei confronti della Juventus?

Risposta –

Se si riferisce alla Warner, confermo tutto quello che ho detto in passato. La Juventus ha rifiutato, lo scorso anno, una ingente offerta della società americana. La quale sta tornando alla carica, proprio in questo periodo. Non era il tempo, anche in virtù di quanto accaduto con calciopoli, di disfarsi della Juventus. La società, intendo la Famiglia Elkann, avrebbe subito un ridimensionamento sul piano dell’immagine. Ora, invece, tutto verrà valutato ed analizzato. Diranno che dopo tanti anni, è giunto il momento di farsi da parte, invitando la nuova società a gestire con amore il gioiello dell'Avvocato. Loro, cioè gli Elkann, rimarranno con una quota di moniranza, pari a circa il dieci per cento.


Domanda -

Insomma, lei sta accusando la famiglia Elkann di voler abbandonare, dopo aver superato calciopoli, la Juventus senza avere il coraggio di ammetterlo?

Risposta -

La società, vuole chiaramente vendere. Se una donna non ti desidera più, non deve per forza mandarti un comunicato ufficiale sul pianerottolo di casa. Lo fa capire con i gesti. Inutile raccontare bugie, basterebbe dire la verità. Penso sia chiaro che, questa nuova Juventus, non ha alcuna intenzione di spendere e di investire quanto la precedente. E le dico di pù. Chi dice che la precedente società, quella gestita dagli Agnelli, era fredda e distaccata, si sbaglia. Gli Agnelli, pagavano stipendi di notevole spessore, e coltivavano grandi ambizioni. Non tutte le società oggi si possono permettere di pagare cinque milioni a giocatori come Cannavaro, Thuram, Del Piero, Zambrotta, Buffon e Nedved. Anzi, esistono queste società. Ma non figura più la Juventus.


Domanda –

Sono Inter, Milan e Roma, gentile Uomo nero.

Risposta –

Si sbaglia. Tolga la Roma. Mi riferisco solo ad Inter e Milan. E sono grandi formazioni. Inutile pensare che questa Juventus, quella del dopo calciopoli, possa suscitare il medesimo fascino di quella del passato. Il fascino, attrae i calciatori come le belle donne agli uomini potenti. E non si dica che Ivanovic ha scelto la Juventus. Non bisognerebbe esserne fieri. L’altra formazione, cioè l’altra pretendente, è l’Ajax, che paga i propri giocatori circa un terzo in meno di quanto potrebbe farlo una società come la Juventus, nonostante il rigido regime di contenimento degli stipendi. La scelta di Ivanovic, deve dunque essere considerata in tale ambito. Senza eccessive romanticherie. In ogni caso, non stiamo parlando di un giocatore come Puyol, ma di un giovane di belle speranze. Che non ha mai giocato in Europa a grandi livelli. Certo, è una soddisfazione. Ma non bisogna esagerare. La cosa strana, è un'altra. Possibile che le casse della Fiat non siano state mai tanto piene, che l'Ifil navighi nell'oro, che la Ferrari vinca ovunque e che solo la Juventus perda punti in borsa, non riuscendo a sostenere un budget degno di tale nome sul mercato. Ora che ci penso, però, un motivo c'è. Vogliono vendere la società.


Domanda -

Si può affermare che il primo colpo della Juventus, a parametro zero, per la prossima stagione, sarà il centrocampista Borowski?

Risposta -

Non è esatto. Borowski è stato bloccato dalla Juventus, come lo svedese Mellberg ed il danese Jensen. L'ultima parola spetterà a Claudio Ranieri, il quale non è entusiasta di questa operazione. Anche se, a mio avviso, Borowski è un ottimo giocatore. Permetterebbe alla Juventus di compiere un salto di qualità, senza dimenticare che si tratterebbe di un parametro zero. Prenderà il posto di Almiron, per il cui cartellino il West Ham e l'Amburgo hanno in queste settimane offerto cinque milioni. Ma difficilmente Almiron accetterà la destinazione tedesca. E' molto confuso, in questo periodo. Un altro trasferimento, stroncherebbe la sua carriera.


Domanda –

Gentile Uomo nero, la prossima volta di cosa vorrà parlare?

Risposta –

Ogni tanto, fa bene cambiare. Penso che tornerò a parlare della casa madre. E vorrei anche soffermarmi su Giovinco. Il trattamento che sta ricevendo ad Empoli, non mi soddisfa. Avrebbero dovuto imporre una sua maggiore utilizzazione, alla Juventus. Sarà il nuovo campione del futuro, e poi è di origine catanzarese, ed in bianconero di quelle parti ha giocato anche Mauro. Se penso che la Juventus dei giovani, come ha più volte detto il presidente Cobolli Gigli, lo ha ceduto in prestito, mentre il Milan dei vecchi ha speso più di venti milioni per prendere Pato, che a mio avviso vale quanto Giovinco, mi viene da sorridere. Eppure, è successo.

18 novembre 2007

L'Uomo nero su Gava e Collina

Per nulla intimorito dalle incessanti segnalazioni circa la propria identità, l’Uomo nero è parso quasi compiaciuto di tanta attenzione. E, soprattutto, di tanta curiosità circa le rivelazioni da lui pronunciate circa quattro mesi fa, quanto puntualmente riportate dai principali mezzi di informazione. Ripristinata la moda legata al cambiamento di numero di cellulare, definita come una: “necessità, anzi una precauzione necessaria”, l’Uomo nero si è questa volta soffermato sugli errori della campagna acquisti bianconera. Anche, conferendo maggiore fiducia a Tiago…

Domanda – Gentile Uomo nero, con il suo ritorno si sono moltiplicate le ipotesi sulla sua identità. E sono ricomparse, nel contempo, le segnalazioni. Ad esempio, c’è chi giura che lei prenda, ad ogni inizio di settimana, una aereo con destinazione Milano. E c’è chi ritiene che lei, molto presto, dovrà di nuovo abbandonare questo ciclo di interviste per non meglio identificati impegni di lavoro. Cosa risponde?
Risposta – Come le ho già detto, preferisco non rispondere. Mi diverte, però, tanta attenzione nei miei confronti. Fortunatamente, posso avvalermi dell’anonimato. Altrimenti, sarebbe difficile poter rispondere a queste domande senza consegnare alcuni indizi.

Domanda – Che giudizio ha maturato sulla direzione di gara di Parma?
Risposta – Scandalosa. Una cosa inaudita. Per come è maturata, la direzione di gara è stata persino peggio di quella di Napoli – Juventus. L’arbitro, al quale venne chieste di non arbitrare la Juventus nel corso del precedente campionato, in quanto fraterno amico di Del Piero, coincidenza non certo edificante nell’era susseguente a “calciopoli”, ha annullato una rete regolare a Iaquinta. Nessuno ha ancora compreso quale fallo abbia commesso l’attaccante bianconero. La Juventus ha dovuto inoltre subire decisioni ingiuste nel primo tempo, con falli a ripetizione fischiati a centrocampo nei confronti di Palladino. Che è stato anche ammonito per un intervento inesistente. E’ stata inoltre scandalosa la concessione del rigore per l’intervento di Cristiano Zanetti su Reginaldo. Nella sostanza, si sono appena sfiorati.

Domanda – Cosa pensa dell’espulsione di Chiellini?
Risposta – Niente di positivo. L’intervento era rude ma regolare. Ma Morfeo in maniera poco coraggiosa ha fatto finta di lamentarsi per il dolore, tirando Chiellini verso di sé. Lui si è lasciato trascinare, con furbizia, ricadendo su Morfeo, cercando una reazione. Il problema è che queste cose, dovrebbe dirle qualcun altro. E non certo io. Se continueranno a colpire la Juventus con rigori viziati da presunzione e pregiudizio, dubito che i bianconeri possano riuscire ad accedere alla prossima Champions League. E Collina deve smetterla di selezionare aribitri che hanno trascorsi poco felici con la Juventus.

Domanda - Scusi, Uomo nero. Ma non colgo la sua allusione. Si spieghi meglio, se possibile.
Risposta - Lo faccio subito. In precedenza, proprio Gava, aveva concesso ai bianconeri un rigore inesistente per fallo di Grandoni su Iaquinta, alla prima giornata. E Collina cosa ha fatto? Lo ha mandato a Parma, solo per fargli fare il giustiziere, ed ha sbagliato.

Domanda - Mentre rimetto il casco, per precauzione, le sue opinioni su Iaquinta, nuovo duca bianconero, sono cambiate?
Risposta - No, non sono cambiate. Non le darò facilmente ragione. La pensiamo in modo diverso. Riconosco, naturalmente, che Iaquinta è un ottimo giocatore, ma è costato più del suo reale valore. E per favore, non si pensi che la Juventus debba trasformarsi in una formazione costruita su Iaquinta. Non scherziamo, per favore. E' una seconda scelta, utile per una panchina lunga. L'attacco migliore, per la Juventus, sarebbe composto da Trezeguet e Huntelaar. Con Del Piero e Iaquinta come alternative, considerando che Palladino si sta imponendo come esterno alto di centrocampo.

Domanda – Iniziamo, che il tempo scorre e fa il suo dovere. Come valuta il processo di inserimento dei nuovi acquisti bianconeri?
Risposta – Male, come vuole che possa giudicare un non inserimento da parte di elementi come ad esempio Almiron o Tiago? Tengo a sottolineare che, all’inizio di queste interviste, precisai il valore aggiunto in una formazione come la Juventus di giocatori come Grygera e Salihamidzic. E mi pare che entrambi stiano giocando molti incontri, non solo per gli infortuni degli altri. Iaquinta, è stata una sorpresa positiva. Anche se bisogna inquadrare tale giudizio nella straripante condizione di Trezeguet, e nella crescita di Palladino. Che a mio avviso, può realmente rappresentare il futuro di questa formazione. Oltre, ovviamente, alla continua prestazione di Del Piero, il quale dovrà in ogni caso abituarsi ad un ridimensionamento tattico. Come seconda punta, non rende più. Vorrei però, se me lo consente, soffermarmi su Tiago.

Domanda – Faccia pure, sino a prova contraria siamo qui per questo.
Risposta – Sono in sintonia con il pensiero comune, che giudica Tiago un giocatore non certo eccezionale. Ma mi preme osservare una visione che alla Juventus, nel recente passato, era presente. E spesso, aiutava nell’inserimento i giocatori. Vede, alla Juventus c’è sempre stato il rispetto di tutti i giocatori della rosa. Quando arrivò a Torino un tale di nome Davids, famoso per le risse, che ebbe anche alla Juventus, ma che furono spesso mascherate da Moggi, nonché considerato da Costacurta una mela marcia, sa cosa successe per circa tre mesi?

Domanda – Ci risiamo. Se inizia a farsi le domande da solo, il mio ruolo non ha più ragion di esistere Sembriamo realmente Totò e Peppino, altrimenti. Comunque, proceda.
Risposta – Ride – Lei deve stare attento solo a ciò che dico. Questo è il suo ruolo. Dicevo, ai tempi del suo arrivo a Torino, direttamente da Milano, patria del divertimento, Davids era spaesato. Ma i dirigenti erano preparati all’evenienza di una crisi di ambientamento, la medesima che sta colpendo Tiago. Bene, ogni giorno Antonio Conte, che so tra l’altro che con lei ha un buon rapporto, lo andava a prendere sotto casa, accompagnandolo sino al centro di allenamento del “Comunale”, per fargli un po’ di sana compagnia. Stimolandolo nell’inserimento all’interno del gruppo. E tra questi c’era anche Montero. Vede, a turno, quelli che oggi sono chiamati senatori, ma che in passato erano semplicemente ragazzi magnifici e di grande professionalità, facevano questo gesto di cortesia nei suoi confronti, aiutando in maniera indiretta la società nella gestione dei calciatori. Era in questo modo, genuino e sano, che si costruiva lo zoccolo duro. Ma se nessuno, oggi, dice a questi giocatori di farlo, vuole che sia spontaneo un atteggiamento del genere? Insomma, Tiago non sarà Gerrard e forse neppure Lampard, ma merita di far parte della Juventus. Ovvero, sarebbe un’ottima seconda scelta che una formazione di rango deve avere. Ha qualità, e sarebbe una riserva di grande valore. Ma nessuno gli da fiducia. Ed a sbagliare è anche Ranieri. Hanno dato più fiducia ad Almiron che a lui. Con questo grande Cristiano Zanetti, anche Tiago riuscirebbe ad esprimersi su grandi livelli.

Domanda – Comprenda bene una cosa, però. Il massimo di spesa è stato fissato, in estate, in circa quindici milioni a giocatore. Non sembra ci fosse di meglio, e di più economico, sul mercato.
Risposta – Prima di tutto, Hamsik è costato di meno. Ed ora la Juventus dovrà sborsare un po’ di più per averlo, anche se merita i complimenti per la tempistica della trattativa e per la saggia intuizione estiva nell’opzionarlo, come ho anticipato io, ad agosto, salvo poi dover sentire le stesse cose sui giornali circa quattro mesi dopo. La storia del budget ristretto per la Juventus, deve però finire. Prendiamo il Bayern Monaco. Ha disputato una stagione disastrosa, nell’ultimo campionato. Eppure, uscendo dalla Coppa dei Campioni e fallendo in campionato, la dirigenza ha scelto di non ridurre il prestigio della squadra. E’ stata varata una rivoluzione. E non dica che il Bayern Monaco ha più risorse della Juventus, perché è sbagliato. Il Bayern Monaco ha meno della metà degli introiti televisivi dei bianconeri, per non parlare dei rientri economici inferiori a livello di amichevoli estive o di sponsor. Eppure, hanno preso Klose, Toni, Ribey ed Antiltop.

Domanda – Ma anche la Juventus, sulla carta, ha speso.
Risposta – La smetta di difendere l’indifendibile. Vuole paragonare Toni con Iaquinta? O magari lo spaesato Almiron con Ribery? Diciamo che Antiltop, che a me piace molto come giocatore, per il quale il Bayern Monaco ha effettuato un ottimo colpo a parametro zero, vale Tiago. Non a livello di qualità, ma a livello di risorsa in un organico ampio e variegato. Per una squadra costruita con la volontà di tornare a dominare in Germania e a competere in Coppa dei Campioni. Questa è una società che ha grandi dirigenti. E mi fermo qui, ma penso siano chiari i riferimenti. Anche la Juventus avrebbe dovuto seguire questa strategia.

Domanda – Adesso non può tirarsi indietro, deve proseguire.
Risposta – Ride – E proseguo, aspettavo solo che lei mi formulasse questo quesito. Come vede, quando ci sono le domande corrette, non ho bisogno di farmele da solo. Che senso avrebbe cercare di recuperare il terreno perduto rispetto alle milanesi nel lasso temporale di tre o cinque anni quando con un piccolo sforzo iniziale, si sarebbero potute ridurre le mancanza nei confronti di Milan ed Inter? La Juventus di Gianni Agnelli, lo avrebbe fatto. Come lo ha fatto in passato. E non mi riferisco solo a quella di Sivori e Charles, ma anche a quella più recente.

Domanda – Non aggiri il problema. E se può, lo trafigga.
Risposta – Come si fa a vendere Ibrahimovic all’Inter per ventiquattro milioni? Sa come la penso su Ibrahimovic, abbiamo anche litigato sul suo valore. Io continuo a ritenere che sia un ottimo giocatore ma non un fenomeno. Il vero fenomeno è Kakà, non lui. Ma, nel contesto in cui si è sviluppata la vicenda di calciopoli, non avrebbero mai e poi mai dovuto cedere alcun elemento ai nerazzurri. Poi, Ibrahimovic la deve smettere di dire che Secco gli ha imposto di trovarsi un’altra formazione. Non è mai successo, lo assicuro. Come al solito, consigliato da Raiola, il nuovo Moggi, che gravita molto vicino alle faccende nerazzurre, ha cercato di distorcere la realtà.

Domanda – Insomma, Ibrahimovic è andato via dalla Juventus per sua espressa volontà. Spinto da Raiola, che ha comunicato allo svedese la possibilità di un aumento dell’ingaggio soltanto all’Inter.
Risposta – Esatto. Ma non un ingaggio qualunque, che magari gli avrebbe potuto offrire il Milan, che con Raiola ha un conto in sospeso, ma un grande ingaggio. Se Ibrahimovic non è andato al Milan, la colpa è solo di Raiola. Senza dimenticare le parcelle che l’Inter ha dovuto versare proprio a Raiola per portare avanti questa trattativa. Era Moggi a volersi disfare di Ibrahimovic, non Secco. Tanto è vero che Luciano Moggi lo propose al Real Madrid per ottanta milioni, quando era ancora lui a comandare in Corso Galileo Ferraris. Ma gli spagnoli, in quel momento, non era interessato. E le dico di più. La Juventus, quella della nuova dirigenza, chiese ad Ibrahimovic di accettare un prestito annuale con un rinnovo del contratto. Ma lui rifiutò. Ricordo che ebbe anche dei conati di vomito, in quei giorni, a Pinzolo, dovuti alla tensione. A quella tensione che lo stava divorando. Ma le pressioni di Raiola e la sua voglia di un aumento, ebbero la meglio. Se non ci crede, lo domandi a lui.

Domanda – Se ci sarà una prossima volta, di che cosa parleremo?
Risposta – Ride – Sono un abitudinario. Le rispondo con la solita frase. Non decido nulla, racconto solo ciò di cui sono a conoscenza.

Fonte: Nesti Channel

14 novembre 2007

Un po' di STORIA

Dossier del Drago di Cheb per Ju29ro




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Avvertenza per i lettori: questa ricostruzione dello scandalo Telecom-Spy è da considerare come un semplice riassunto di quanto apparso sugli organi di stampa. Non siamo giornalisti e non abbiamo informazioni privilegiate, quanto da noi scritto è facilmente reperibile leggendo i numeri arretrati de Il Corriere della Sera, La Stampa, La Repubblica, L’Espresso, Panorama e di tutti gli altri giornali e settimanali italiani.

La ricostruzione completa conterà di 4 o 5 articoli, che appariranno periodicamente sul sito, con questi titoli:

1) Telecom-spy: la genesi;

2) Telecom-spy: l’evoluzione;

3) Telecom-spy: la situazione attuale dell’inchiesta;

4) Telecom-spy: Le connessioni con il mondo del calcio;

5) Telecom-spy: Gli scandali “telefonici” degli ultimi anni e gli inquietanti interrogativi ad essi collegati

TELECOM-SPY

1^ parte:
la genesi dell’inchiesta che rischia di sconvolgere l’Italia
"L'Italia - e non solo l'Italia del Palazzo e del potere - è un Paese ridicolo e sinistro: i suoi potenti sono delle maschere comiche, vagamente imbrattate di sangue "contaminazioni" tra Molière e il Grand Guignol"
Pier Paolo Pasolini, “Lettere Luterane”
Il caso Telecom-spy nasce da una piccola inchiesta, un’indagine riguardante alcune gare d’appalto indette dal Comune di Milano per la “vigilanza privata” dei parchi pubblici.
Una classica storia all'italiana a base di malvessazione e corruttela, ma che nasconde inaspettatamente un inquietante risvolto: il 16 novembre 2003, durante una perquisizione, i Carabinieri scoprono con stupore che il presidente della società vincitrice dell'appalto aveva avuto modo di conoscere in presa diretta le mosse della Procura che, in quel momento, ne stava indagando le mosse.
Era spuntato il germe del dubbio, il sospetto che la Procura della Repubblica di Milano venisse segretamente spiata.
Qualche mese più tardi, il 31 Marzo del 2004, il Presidente di questa società viene arrestato insieme alle sue due insospettabili “talpe”, una cancelliera dell’ufficio dei Gip e (addirittura) un giudice onorario. Al processo le “talpe” si arrendono subito e patteggiano la pena, ma la loro condotta processuale si dimostra quanto mai preziosa per la Procura milanese perché consente ai Magistrati di non svelare tutte le prove che saranno successivamente usate per assestare il primo vero colpo decisivo all’inchiesta.

Il 13 maggio 2004, otto arresti scuotono l’intero gruppo Ivri (Istituti vigilanza Riuniti d’Italia), allora numero uno in Italia nel business della sicurezza privata. Anche in questo caso l’accusa, in sostanza, è quella di corruzione nell’ambito di appalti per la vigilanza. Ma vi è una circostanza che sconvolge i Magistrati: le intercettazioni disposte per far luce sul caso dimostrano come gli indagati fossero assolutamente convinti di poter controllare le mosse della Procura. La storia si ripete e i Magistrati acquisiscono la certezza dell’esistenza di una nuova talpa (ancora oggi non individuata) al Palazzo di Giustizia di Milano.

L’inchiesta a questo punto sembra improvvisamente rallentare (sarà una costante del modo di operare dei giudici di Milano) ma clamorosi colpi di scena sono alle porte.

Il 4 Maggio del 2005 entra infatti in scena il “re delle intercettazioni” Giuliano Tavaroli, ex Carabiniere e capo della security di Telecom Italia. Insieme a lui viene coinvolto anche il suo amico Emanuele Cipriani, massone dichiarato e imprenditore nel settore delle investigazioni private e della security aziendale. Le indagini si infittiscono e vengono perquisiti gli uffici e le abitazioni private dei due, con l’accusa di Associazione a delinquere finalizzata alla violazione del segreto istruttorio.

L’inchiesta, che inizialmente sembrava un affare di secondo piano, comincia ad assumere scottanti ed imprevisti risvolti. Questo soprattutto grazie alla figura di Tavaroli, elemento cardine nell’universo Telecom, ma non solo. L’ex Brigadiere dell’antiterrorismo di Milano, infatti, oltre a dirigere la security di Telecom Italia, ricopre un altro, importantissimo, ruolo: responsabile del Centro Nazionale Autorità Giudiziaria (CNAG), ovvero dell’ente che gestisce tutte le intercettazioni richieste dalla Magistratura. A questo proposito, è assai importante ricordare che fu proprio il Tavaroli a spingere affinché questo delicatissimo incarico gli fosse affidato in prima persona, togliendolo dalla competenza dell’ufficio Legale Telecom di Roma.

Sui fatti, le circostanze e le fonti di prova che hanno portato alla formulazione della grave accusa summenzionata i Magistrati cercano di mantenere il più stretto riserbo ma alcuni giornalisti riescono però a comprendere che, alla base di tutto, c’è qualcosa di molto grosso: una vera e propria centrale di ascolto non autorizzata in grado, quantomeno, di lanciare un allarme “intercettazioni” nel momento in cui l’autorità giudiziaria avesse disposto questo tipo di provvedimento nei confronti di indagati eccellenti. Una sorta di “airbag” a protezione di personaggi di spicco della classe dirigente.

Lo stesso Tavaroli in un'intervista rilasciata a La Stampa di Torino spiega così l’inchiesta della magistratura milanese: «Tutto nasce da un indagine sull’Ivri, un istituto di vigilanza privata. Durante una telefonata intercettata tra un certo Di Ganci, titolare della Sipro (un'altra società di vigilanza privata, ndr), e un suo interlocutore, viene fuori il mio nome, indicato come quello che poteva avvisarli di indagini in corso».

Intanto la Telecom Italia di Marco Tronchetti Provera, alla notizia dell’indagine nei confronti di un suo manager a capo di uno dei settori nevralgici della società, reagisce alquanto ambiguamente: Tavaroli viene rimosso dall’incarico nell’azienda telefonica (con la quale continuerà comunque a svolgere attività di consulenza esterna) ma ne ottiene un altro, sempre internamente al perimetro del gruppo tronchettiano: responsabile della Pirelli in Romania.

Il secondo perno sul quale si volge l’attenzione della Procura milanese è Emanuele Cipriani, proprietario della società investigativa Polis d’Istinto. Il suo coinvolgimento nel caso dipende da due circostanze che hanno dell’incredibile.
Nel settembre del 2004 un grosso rivenditore di pneumatici di Viterbo riceve la “visita” di due finanzieri, che ne rovistano gli uffici e ne controllano i registri contabili. I modi evidentemente inconsueti dell’ispezione suscitano il sospetto del titolare che si mette direttamente in contatto con la Guardia di Finanza, la quale nega l’esistenza di accertamenti sull’azienda. Il successivo e tempestivo intervento della Polizia riesce a bloccare i due finanzieri fasulli che, si scoprirà poi, altro non erano che “incaricati” della Polis d’Istinto, giunti sul luogo per controllare il rivenditore per conto della Pirelli.

Qualche tempo dopo, il pm meneghino Fabio Napoleone ottiene in incarico un’inchiesta giacente da tempo in Procura, riguardante una denuncia sporta da un ex dirigente della Coca-Cola, convinto di essere stato pedinato ed intercettato. La conferma ai suoi sospetti giunge allorché gli viene recapitato un plico con all’interno un Cd-Rom contenente la registrazione (illegale) di molte sue telefonate. Un fatto che si rivelerà cruciale nello svolgimento della vicenda e che sconfessa la strana presa di posizione dell’avvocato Guido Rossi che, dopo aver preso il posto di Tronchetti Provera alla presidenza Telecom (settembre 2006) si affannò a diffidare gli organi di stampa dall’accomunare la vicenda Telecom all’esistenza di intercettazioni abusive (secondo Rossi si sarebbe invece trattato “solo” di un traffico illecito di tabulati).

Nel Marzo del 2006, un altro salto di qualità, con l’entrata in scena della politica: da Milano partono 16 ordini di arresto con l’accusa di corruzione di pubblici ufficiali e spionaggio. Tra i fermati figurano anche due “spioni” di società private romane, incriminati per aver tenuto sotto controllo ben 140 utenze telefoniche private e, soprattutto, per aver l’aver disposto uno spionaggio politico ai danni di Piero Marrazzo (candidato per il Centrosinistra) e di Alessandra Mussolini (candidata per Alternativa Sociale). Per Marrazzo i due avrebbero anche tentato di montare uno scandalo a sfondo sessuale (con tanto di reclutamento di un transessuale). Un intrigo che, per l’accusa, sarebbe servito per favorire il candidato del Centrodestra, Francesco Storace, per le imminenti elezioni della Regione Lazio (questo troncone dell’inchiesta, per competenza territoriale, è stato affidato alla Procura di Roma).

(continua...)
Fonte:
(Dossier del Drago di Cheb per http://www.ju29ro.com/)

12 novembre 2007

Ciao DJ GABBO


Ciao DJ Gabbo
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Quanto è bello strumentalizzare

E' proprio una pacchia,da oggi ogni omicidio,suicidio,uxoricidio e quanto altro,verra' etichettato secondo l'appartenenza calcistica e secondo a quale tifoseria la vittima apparteneva.
Bisognera' fare anche qualche altro passo indietro per vedere se le vittime della criminalita' avevano o meno una identita' di appartenenza,per poi la domenica manifestare,distruggere,sbraitare,e fare dei bei discorsi in TV o sui giornali.

Ieri si e' verificato un grave incidente,una persona giovane e' morta e per questo siamo vicini alla famiglia,che con il calcio non aveva nulla da spartire,e' stato un discraziato incidente di cronaca ordinaria,che subito dai grandi giornalisti che oggi calcano il terreno dell'informazione repubblicana,trasformato in un agguato delle istituzioni contro l'intoccabile mondo del calcio.

No signori,io non ci sto'(alla Scalfaro),come hanno montato la storia ultima di calciopoli,i grandi propositi in occasione della morte di Raciti,oggi hanno montato un'altra storia che con il calcio nulla ha a che vedere. Oggi dai grandi inquisitori e detrattori Juventini,i grandi capi della politica e delle istituzioni calcistiche,nessuno dico nessuno ha il coraggio di addebitare ai media tutto cio' che sta capitando al calcio italiano,perche' fra falsita' e montature,solo i media riscaldano gli aninimi e la piazza,e nessuno dei succitati ha il coraggio delle proprie azioni,rimettendo le dimissioni dalle alte cariche che ricoprono indegnamente per la loro incompetenza e la loro sete di potere.

Vero Melandra,Amato,Prodi,Cento,Lolli,grandi detersivi che hanno fatto tante bolle e tanta schiuma con la Juventus e contro la Juventus,ma senza nessuna efficacia nella pulizia generale promessa nel calcio che hanno sporcato,prima con le accuse infondate alle Juventus ed oggi,accogliendo montature mediatiche,di chi da sempre insozza pagine e video senza alcun ritegno dando cosi' linfa al pelo in crescita sulla loro coscienza.

VERGOGNA di nuovo siamo a ripetere questa parola VERGOGNA.
Ora mi chiedo il perche' dato che la vittima era un grande appassionato musicista,non si e' fatto nemmeno cenno nelle tavole rotonde,sui palcoscenici televisi e con manifestazioni di piazza,perche' non si e' bruciato qualche discoteca,perche non si data alle fiamme qualche sala da ballo,non questo no,il calcio e' quello che rende,il calcio e' quello che esaspera,il calcio e' quello che arricchisce non le coscienze ma il portafoglio,allora dai,dai e ridai purche' o vero o falso il calcio sia sempre al centro.
Sono disgustato.

by BIG Keffuy

09 novembre 2007

Moratti è la rovina del calcio Italiano

«Figo si è fatto male? Hanno fatto male a Figo ». Il distinguo non è solo lessicale. E Massimo Moratti tiene a ricostruire la verità dei fatti di quello che è accaduto domenica sera in Juventus-Inter. Senza astio, ma con la dovuta fermezza. «Nel calcio ci può stare. Ma Nedved gioca sempre in questo modo». Accusa mirata, rincarata poi da una precisazione sull'argomento: «Sono cose che tra campioni non dovrebbero capitare. Evidentemente uno dei due non è un campione...».

Mavvattnaafankulo va

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luis Figo






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Pavel

06 novembre 2007

E' tornato l'uomo nero - Vittorio Feltri su Libero - Enzo Biagi su farsopoli

Vittorio Feltri - Libero, 6 novembre 2007

Al venerdì sera su "La 7" va in onda un programma che a oltre il 97 per cento dei telespettatori non piace; lo si desume dai dati di ascolto. Il titolo è "Le invasioni barbariche" e non ha niente da spartire con gli argomenti trattati, quelli di un qualsiasi contenitore pseudo-giornalistico. La conduttrice è Daria Bignardi, signora di bell'aspetto che ebbe qualche notorietà dirigendo le operazioni del “Grande Fratello”, Canale 5, cioè Berlusconi. Raramente mi è capitato di seguirla, non perché mi sia antipatica, per carità; semplicemente dimentico spesso che esista.
Oggi ne accenno volentieri per un motivo: durante l'ultima puntata era suo ospite Luciano Moggi, collaboratore di “Libero”, del quale mi incuriosisce ogni dichiarazione, trattandosi tra l'altro di personaggio coinvolto nello scandalo denominato Calciopoli. Daria Bignardi e Moggi erano seduti a un tavolo, l'una di fronte all'altro, posizionamento classico per una intervista in cui la giornalista ponga delle domande e l'invitato risponda. Usa così, credo. Ma le cose sono andate diversamente. Nel senso che la brava professionista, che sta al pallone come io sto alla matematica quantistica, pur sforzandosi di mascherare la propria incompetenza, ha voluto a ogni costo incastrare l'interlocutore, quantomeno tentare di esporlo a una brutta figura. Risultato, si è incastrata lei rimediando una topica dopo l'altra. Penso che Daria si rendesse conto di non essere all'altezza, tuttavia, anziché rassegnarsi a dire delle semplici banalità e ovvietà, lanciava dei quesiti che tradivano una supponenza pari soltanto all'impertinenza. Non solo, ma una volta espressi gli interrogativi, invece di attendere le risposte che Moggi, pazientemente, si accingeva a fornire, Daria, in totale confusione di mente, sovrastava con la propria voce quella dell'ex juventino (esterrefatto da tanta maleducazione) allo scopo di contestarlo prima ancora che avesse avuto l'opportunità di spiegarsi. Ne sortiva un effetto surreale. Chi, come me, a casa cercava di ascoltare era stordito da un chiacchiericcio incomprensibile. I giornalisti, fin dall'asilo, imparano che le domande, in un'intervista, servono per avere un responso, un'opinione, un dato. Regola elementare di cui la Bignardi venerdì s'è scordata ricoprendo così due ruoli in commedia: quello dell'inquisitore e quello dell'imputato. In sostanza ha parlato solo lei. Poco male, se almeno avessimo capito alcune frasi. Oddio, nel caos un concetto si è afferrato. La signora ha manifestato stupore per le quattrocento telefonate che Moggi ai bei tempi faceva in un giorno. Spalancando gli occhioni, Daria ha osservato: con tutte le conversazioni nelle quali era impegnato, come si ingegnava a fare pipì? Davanti al quesito, Moggi ha scherzato: questo glielo dico dopo.E la Bignardi si è infuriata, forse interpretando la battuta quale sintomo di un riprovevole gallismo. Non le è venuto il dubbio che a un quiz di tale cretineria non ci fosse altra replica. Se però alla cara Daria preme davvero di comprendere come sia possibile maneggiare il cellulare mentre si minge, vado ora in suo soccorso: con la sinistra si regge un apparecchio e con la destra si regge il pipino. Comunque ciò che sorprende non è che Moggi fosse in grado di svolgere entrambi gli esercizi contemporaneamente, bensì che la conduttrice per appurarlo si sia spinta fino a invitare Luciano in studio. Non era necessario. Bastava uno squillo. Bisogna però riconoscere alla Bignardi che, dopo l'intervista disastrosa sul pistolino del tecnico calcistico, si è immediatamente ripresa. È arrivata Lilli Gruber (che a differenza di Luciano non è in disgrazia) e Daria con la dignità che la distingue, si è gettata ai suoi piedi siccome zerbino, mai interrompendone la favella progressista.


Video Integrale:
http://www.la7.it/approfondimento/dettaglio.asp?prop=invasioni

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Enzo Biagi su farsopoli
Intervista al Tirreno - 16 agosto 2006

"Una sentenza pazzesca, e non perchè il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perchè costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome, una sentenza pazzesca perchè punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perchè tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l'ex Re d'Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?"


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E' tornato l'uomo nero
L'Uomo nero attacca Collina

http://www.carlonesti.it/index.php?method=zoom_articolo&id=4188

05 novembre 2007

SFinterOPOLI



click sull' immagine x ingrandire


FONTE : il mago di Ios JUVE 29 Inter 13

LA COPPA ZACCONE



Sono andato a vedere la mostra "Juventus 110 anni a opera d’arte", allestita per celebrare il compleanno della società bianconera.
Una mostra carina, anche se non capisco che "ci azzecchi" con la Juve.
A prescindere, c'è anche una saletta con alcuni trofei cnquistati dalla Juve.
Ci sono le coppe del 26° e 27° scudetto.
C'è il disegno delle coppe del 28° e 29° scudetto.
C'è anche la Coppa Zaccone (vedi foto). Roba da matti.

Fonte: il mago di Ios : juve29inter13

Istantanee - juventus - inter 1 - 1 / 2007



A tavolino le carte si possono mischiare ma la vera storia nessuno la può cambiare.




Solo il campo regna sovrano.
I campioni siamo noi .




04 novembre 2007

Grande tony ( JUVENTINO VERO )

Con l’Inter non è una partita “qualunque”

Dopo quasi 20anni che non vincono lo scudetto, questa sera i “campioni virtuali” proclamati dall’Italia antijuventina, si presenteranno al comunale contro il loro “incubo” di sempre: La squadra che li ha SEMPRE sconfitti sul campo.


La squadra più titolata D’Italia La squadra che hanno SEMPRE odiato. La squadra che hanno cercato di eliminare in modo “criminoso e infamante” La squadra che è “il tormento da una vita dei loro pensieri”. La squadra che volevano "fosse la loro". La squadra che hanno SEMPRE invidiato. La squadra più amata “d’Italia, d’Europa, e del Mondo” La squadra attualmente che è la VERA campionessa D’ITALIA: LA J U V E N T U S !!!

Non si potrà MAI tendere la mano al presidente della “BANDA DEGLI ONESTI” Uno che ha SEMPRE scaricato la sua ira, gettando fango e veleni sulla Juventus. E che non più tardi dell’altro giorno, rilasciava la sua ennesima provocatoria dichiarazione: “Spero in una partita bella, senza cattiverie, leale". Così il patron dell'Inter Moratti a due giorni dalla supersfida contro la Juventus. Partita definita "indispensabile".

L'anno di serie B e le "ingiustizie" di Napoli per Moratti hanno trasformato l'immagine della squadra bianconera, adesso "sullo stesso piano delle altre, piu' simpatica". Moratti non si aspettava una Juve gia' cosi' in alto in classifica, ma puntualizza che e' la Roma la principale rivale per lo scudetto.” Uno che cerca di prenderti per il “C….”…..per l’ennesima volta. Che dichiara in nome del fair play: Non bisogna più guardare al passato(??!!) Che ha cercato e costruito la propria vendetta. Che – guarda caso – iniziò subito dopo l’ennesimo loro “giorno nefasto” del 5 maggio 2002 Che vedeva nella Juve, “la causa della sua incapacità, del suo precipizio, e del suo imminente fallimento personale e finanziario” Che ha voluto festeggiare sul suo petto “IL NOSTRO SCUDETTO” Che cerca disperatamente di far prevalere i propri messaggi TRUFFALDINI.
Che afferma che sarà solo una partita”, e non “la partita” Uno che ha sempre visto nella Juve “il male e la causa delle sue disavventure e disgrazie, sia personali che professionali. Rilasciando, circa un anno fa, un’altra delle sue “famose interviste”: "Dopo tanti mesi c’è chi sostiene che lo scudetto che l’Inter ha sulle maglie sia im¬meritato e che l’attuale campionato sia sminuito dall’assenza della Juve. Lei cosa risponde?".

Parola a Moratti: «Carl Lewis vinse a Seul perché Ben Johnson barò e se negli ultimi anni qualcuno ha barato, come ha riconosciuto la giustizia sportiva, è giusto che sia stato premiato chi si è comportato correttamente. Essere paragonati a Carl Lewis, uno dei più grandi atleti di ogni epoca, ci inorgo¬glisce (??? ndr). Sono stati altri a vincere a tavoli¬no, non certamente l’Inter. L’attuale campionato non è sminuito dall’assenza della Juve, anzi mi sembra più importante di quelli degli ultimi anni. E il motivo mi sembra ovvio…».

Il collegamento in “mondovisione”, sarà l’occasione per ricordare, anche a chi non lo sapesse ancora, contro quale squadra e società la Juve gioca questa sera, che per bocca del suo presidente si presenterà in campo presentando e vantando il suo NOTO “curriculum dell’onestà: I passaporti falsi di Recoba & C. La condanna a 6 mesi di carcere di Oriali L’Interista Guido Rossi che gli ha consegnato lo scudetto di cartone Il suo predecessore intercettato che parlava con gli arbitri come tutti gli altri I suoi dirigenti Ghelfi e Gambaro rinviati a giudizio per falso in bilancio I pedinamenti e lo spionaggio agli arbitri. I pedinamenti e lo spionaggio ai calciatori. Le Fideiussioni FALSE I bilanci taroccati Le plusvalenze fittizie Le inchieste con i rinvii a giudizio della procura di Milano da parte del p.m. Nocerino I processi a cui saranno sottoposti i suoi dirigenti. I misteri del caso “Telecom” Le prescrizioni (momentanee) a suo carico per le sue malefatte.

Questi “signori” hanno un concetto del tutto personale e soggettivo al riguardo alle persone, in particolare nei confronti dei tifosi della Juventus. Credono di averci fatto ingoiare il rospo, valutandoci come degli “ignoranti, stupidi, scemi e creduloni”. Continuano a prenderci in giro, sempre e come vogliono. Credono nella loro arroganza e potere, considerandoci dei FESSI. Non sanno, forse, ma DEVONO sapere, invece, “che da quest’altra parte, ci sono persone diametralmente opposte ai loro concetti”. Sono oltre DICIOTTO MESI che: Combattiamo le falsità e le ingiustizie. Sopportiamo la continua “aggressione mediatica”, con la sua faziosa e distorta informazione. Sappiamo bene, chi sono i “COLPEVOLI del complotto contro la Juventus”.

Conosciamo bene TUTTE le storie, compresa quella dell’Inter. Non si possono dimenticare le continue “umiliazioni e sofferenze” a cui sono stati costretti, ingiustamente, i tifosi Juventini. Dopo tutto questo, e dopo 18 MESI, questa sera non potrà MAI essere una partita qualsiasi, normale….”qualunque”. Questa sera non sarà una semplice partita, ma sarà “LA PARTITA”. La partita della storia, di due culture diverse: Quella Juventina e quella Interista. Quella dei SEMPREPERDENTI “ladri, spioni, e usurpatori di scudetti” che sfida la storia, quella vera, quella che loro hanno cercato di imitare prima, e di distruggere poi.

Questa sera, sarà l’occasione per ribadire maggiormente, “le ingiustizie di cui è stata vittima e sottoposta la Juventus.” Sarebbe stata anche l’occasione buona, da parte degli “ONESTI”, di restituirci il nostro “strameritato e pulito scudetto vinto sul campo”, facendo così, un importante passo avanti in quel “fair play” che “L’ONESTONE” ha voluto indebitamente appropriarsi, invitando gli Juventini a tendergli la mano.

Forse solo Cobolli & c. gli verranno incontro, ma NON quelli come loro. E’ sicuramente un po’ lungo il mio post, ma credo che a TUTTI gli Juventini, non basterebbe nemmeno un anno intero di scrittura per esternare le proprie giuste ragioni. Questa sera a prescindere, sarà soprattutto la partita dei ricordi. Quei ricordi iniziati a maggio del 2006, e che rimarranno per sempre scritti nella storia come la “PIU’ GRANDE IMGIUSTIZIA” attuata nei confronti della Juventus, per favorire e far vincere sul “tavolo” i SEMPREPERDENTI dell’Inter . Siccome esiste ancora – per fortuna - la “giustizia divina”, sul campo questa sera, trionferà come sempre la più forte, la più amata, la più bella squadra del mondo: la J U V E N T U S !!!

by BIG TONY

02 novembre 2007

APPUNTI DI POST

SE QUELLO CHE SCRIVE FRANCO I.................
MISTER K


fosse vero e cioe' che j1897 chiude per il marchio,si andrebbe ad aggiungere all'applausomentro di Cobolli per la consegna del titolo all'inter e per le congratulazioni e ringraziamenti fatti a Moratti per l'acquisto di Ibra e viera.Siamo la succursale dell'inter e quindi i nostri comandanti non accettano movimenti dal basso che possano far venir meno le porcherie fin qui messe in essere. Questi sistemi sono gli stessi adottati dai partiti e dalle banche,non pestiamoci i piedi e mettiamo il bavaglio alla plebe. In un paese civile se fosse stato tale,si doveva fare un'analisi spietata sui meccanismi che hanno originato lo speudo scandalo.

Se in Italia ci fosse qualcuno che fa vera informazione,lo scandalo calciopoli sarebbe stato subito smontato,ma ora come ora di informazione non se ne vede l'ombra. Comunque,piano piano il castello si sta smontando mattone dopo mattone. Era talmente semplice e banale capire che i nuovi proprietari c'erano dentro fino al collo,che fin dal giugno 2006 lo scrivevamo gia' sulle pagine di questo forum. Oggi gli stessi che si sono sempre nascosti e che non hanno voluto difendere al Juventus,come merita ogni entita' civile ha sacrosanto diritto,vengono piano piano scoperti ed i loro raccapriccianti silenzi e comportamenti,sono svelati da chi ha ricavato benefici, onori e riacquistato la notorieta' ormai sepolta,con il compiacente e colpevole avallo di chi avrebbe dovuto combattere e stroncare i suoi detrattori dal punto di vista legale e morale.Cio' che e' veramente accaduto nello scandalo calciopoli,viene alla luce con mezze frasi,dette e non dette,a mezza voce,sospirate o soffiate all'orecchio,poiche' la paura e' tanta che gli scheletri riposti nell'armadio possano uscire e dar vita ad una nuova e raccapricciante HALLOWEEN.

La riva del fiume non l'abbandono,comincia a passare qualcosa sempre piu' importante.
Un saluto a tutti.

JUVE SEI LA SQUADRA DI SEMPRE (solo la squadra)

big KEFFUY

Aridatece Moggi.

E' veramente curioso che, dopo quei due clamorosi rigori, gli interisti e anche i romanisti abbiano prontamente lamentato l'esistenza di polemiche pro-juve che potrebbero, a loro dire, condizionare gli arbitri.

E' curiosissimo che in questi due anni neppure un cane tra i giornalisti abbia mai detto che gli orientamenti di giornali e tv, sfacciatamente faziosi, e le polemiche pro-inter o pro-roma, possano influire sull'operato degli arbitri (i quali sapevano e sanno benissimo che per questo motivo sbagliare a favore della juve poteva e può significare giocarsi la carriera) e neppure abbia mai detto che tali polemiche, sempre unilaterali e schifosamente faziose, possano influire ,se non dettare, quali inchieste fare, come farle e sentenziarle.

E' straordinario ed incredibile che da parte della società juve, in questi due anni e anche prima , mai nessuno abbia voluto sottolineare l'importanza di questo ruolo che andava tutto sfacciatamente in direzione di Milano e Roma .

L'incredibilità di questo comportamento emerge in maniera clamorosa nel momento in cui (come dicevo prima) si verificano delle polemiche pro-juve (e si verificano solo ovviamente per errori arbitrali assolutamente allucinanti) di cui ,prontissimamente, viene denunciata la potenzialità di condizionare gravemente gli arbitri pro-juve.Nel calcio italiano è ,veramente, tutto incredibile.

Aridatece Moggi.