18 novembre 2007

L'Uomo nero su Gava e Collina

Per nulla intimorito dalle incessanti segnalazioni circa la propria identità, l’Uomo nero è parso quasi compiaciuto di tanta attenzione. E, soprattutto, di tanta curiosità circa le rivelazioni da lui pronunciate circa quattro mesi fa, quanto puntualmente riportate dai principali mezzi di informazione. Ripristinata la moda legata al cambiamento di numero di cellulare, definita come una: “necessità, anzi una precauzione necessaria”, l’Uomo nero si è questa volta soffermato sugli errori della campagna acquisti bianconera. Anche, conferendo maggiore fiducia a Tiago…

Domanda – Gentile Uomo nero, con il suo ritorno si sono moltiplicate le ipotesi sulla sua identità. E sono ricomparse, nel contempo, le segnalazioni. Ad esempio, c’è chi giura che lei prenda, ad ogni inizio di settimana, una aereo con destinazione Milano. E c’è chi ritiene che lei, molto presto, dovrà di nuovo abbandonare questo ciclo di interviste per non meglio identificati impegni di lavoro. Cosa risponde?
Risposta – Come le ho già detto, preferisco non rispondere. Mi diverte, però, tanta attenzione nei miei confronti. Fortunatamente, posso avvalermi dell’anonimato. Altrimenti, sarebbe difficile poter rispondere a queste domande senza consegnare alcuni indizi.

Domanda – Che giudizio ha maturato sulla direzione di gara di Parma?
Risposta – Scandalosa. Una cosa inaudita. Per come è maturata, la direzione di gara è stata persino peggio di quella di Napoli – Juventus. L’arbitro, al quale venne chieste di non arbitrare la Juventus nel corso del precedente campionato, in quanto fraterno amico di Del Piero, coincidenza non certo edificante nell’era susseguente a “calciopoli”, ha annullato una rete regolare a Iaquinta. Nessuno ha ancora compreso quale fallo abbia commesso l’attaccante bianconero. La Juventus ha dovuto inoltre subire decisioni ingiuste nel primo tempo, con falli a ripetizione fischiati a centrocampo nei confronti di Palladino. Che è stato anche ammonito per un intervento inesistente. E’ stata inoltre scandalosa la concessione del rigore per l’intervento di Cristiano Zanetti su Reginaldo. Nella sostanza, si sono appena sfiorati.

Domanda – Cosa pensa dell’espulsione di Chiellini?
Risposta – Niente di positivo. L’intervento era rude ma regolare. Ma Morfeo in maniera poco coraggiosa ha fatto finta di lamentarsi per il dolore, tirando Chiellini verso di sé. Lui si è lasciato trascinare, con furbizia, ricadendo su Morfeo, cercando una reazione. Il problema è che queste cose, dovrebbe dirle qualcun altro. E non certo io. Se continueranno a colpire la Juventus con rigori viziati da presunzione e pregiudizio, dubito che i bianconeri possano riuscire ad accedere alla prossima Champions League. E Collina deve smetterla di selezionare aribitri che hanno trascorsi poco felici con la Juventus.

Domanda - Scusi, Uomo nero. Ma non colgo la sua allusione. Si spieghi meglio, se possibile.
Risposta - Lo faccio subito. In precedenza, proprio Gava, aveva concesso ai bianconeri un rigore inesistente per fallo di Grandoni su Iaquinta, alla prima giornata. E Collina cosa ha fatto? Lo ha mandato a Parma, solo per fargli fare il giustiziere, ed ha sbagliato.

Domanda - Mentre rimetto il casco, per precauzione, le sue opinioni su Iaquinta, nuovo duca bianconero, sono cambiate?
Risposta - No, non sono cambiate. Non le darò facilmente ragione. La pensiamo in modo diverso. Riconosco, naturalmente, che Iaquinta è un ottimo giocatore, ma è costato più del suo reale valore. E per favore, non si pensi che la Juventus debba trasformarsi in una formazione costruita su Iaquinta. Non scherziamo, per favore. E' una seconda scelta, utile per una panchina lunga. L'attacco migliore, per la Juventus, sarebbe composto da Trezeguet e Huntelaar. Con Del Piero e Iaquinta come alternative, considerando che Palladino si sta imponendo come esterno alto di centrocampo.

Domanda – Iniziamo, che il tempo scorre e fa il suo dovere. Come valuta il processo di inserimento dei nuovi acquisti bianconeri?
Risposta – Male, come vuole che possa giudicare un non inserimento da parte di elementi come ad esempio Almiron o Tiago? Tengo a sottolineare che, all’inizio di queste interviste, precisai il valore aggiunto in una formazione come la Juventus di giocatori come Grygera e Salihamidzic. E mi pare che entrambi stiano giocando molti incontri, non solo per gli infortuni degli altri. Iaquinta, è stata una sorpresa positiva. Anche se bisogna inquadrare tale giudizio nella straripante condizione di Trezeguet, e nella crescita di Palladino. Che a mio avviso, può realmente rappresentare il futuro di questa formazione. Oltre, ovviamente, alla continua prestazione di Del Piero, il quale dovrà in ogni caso abituarsi ad un ridimensionamento tattico. Come seconda punta, non rende più. Vorrei però, se me lo consente, soffermarmi su Tiago.

Domanda – Faccia pure, sino a prova contraria siamo qui per questo.
Risposta – Sono in sintonia con il pensiero comune, che giudica Tiago un giocatore non certo eccezionale. Ma mi preme osservare una visione che alla Juventus, nel recente passato, era presente. E spesso, aiutava nell’inserimento i giocatori. Vede, alla Juventus c’è sempre stato il rispetto di tutti i giocatori della rosa. Quando arrivò a Torino un tale di nome Davids, famoso per le risse, che ebbe anche alla Juventus, ma che furono spesso mascherate da Moggi, nonché considerato da Costacurta una mela marcia, sa cosa successe per circa tre mesi?

Domanda – Ci risiamo. Se inizia a farsi le domande da solo, il mio ruolo non ha più ragion di esistere Sembriamo realmente Totò e Peppino, altrimenti. Comunque, proceda.
Risposta – Ride – Lei deve stare attento solo a ciò che dico. Questo è il suo ruolo. Dicevo, ai tempi del suo arrivo a Torino, direttamente da Milano, patria del divertimento, Davids era spaesato. Ma i dirigenti erano preparati all’evenienza di una crisi di ambientamento, la medesima che sta colpendo Tiago. Bene, ogni giorno Antonio Conte, che so tra l’altro che con lei ha un buon rapporto, lo andava a prendere sotto casa, accompagnandolo sino al centro di allenamento del “Comunale”, per fargli un po’ di sana compagnia. Stimolandolo nell’inserimento all’interno del gruppo. E tra questi c’era anche Montero. Vede, a turno, quelli che oggi sono chiamati senatori, ma che in passato erano semplicemente ragazzi magnifici e di grande professionalità, facevano questo gesto di cortesia nei suoi confronti, aiutando in maniera indiretta la società nella gestione dei calciatori. Era in questo modo, genuino e sano, che si costruiva lo zoccolo duro. Ma se nessuno, oggi, dice a questi giocatori di farlo, vuole che sia spontaneo un atteggiamento del genere? Insomma, Tiago non sarà Gerrard e forse neppure Lampard, ma merita di far parte della Juventus. Ovvero, sarebbe un’ottima seconda scelta che una formazione di rango deve avere. Ha qualità, e sarebbe una riserva di grande valore. Ma nessuno gli da fiducia. Ed a sbagliare è anche Ranieri. Hanno dato più fiducia ad Almiron che a lui. Con questo grande Cristiano Zanetti, anche Tiago riuscirebbe ad esprimersi su grandi livelli.

Domanda – Comprenda bene una cosa, però. Il massimo di spesa è stato fissato, in estate, in circa quindici milioni a giocatore. Non sembra ci fosse di meglio, e di più economico, sul mercato.
Risposta – Prima di tutto, Hamsik è costato di meno. Ed ora la Juventus dovrà sborsare un po’ di più per averlo, anche se merita i complimenti per la tempistica della trattativa e per la saggia intuizione estiva nell’opzionarlo, come ho anticipato io, ad agosto, salvo poi dover sentire le stesse cose sui giornali circa quattro mesi dopo. La storia del budget ristretto per la Juventus, deve però finire. Prendiamo il Bayern Monaco. Ha disputato una stagione disastrosa, nell’ultimo campionato. Eppure, uscendo dalla Coppa dei Campioni e fallendo in campionato, la dirigenza ha scelto di non ridurre il prestigio della squadra. E’ stata varata una rivoluzione. E non dica che il Bayern Monaco ha più risorse della Juventus, perché è sbagliato. Il Bayern Monaco ha meno della metà degli introiti televisivi dei bianconeri, per non parlare dei rientri economici inferiori a livello di amichevoli estive o di sponsor. Eppure, hanno preso Klose, Toni, Ribey ed Antiltop.

Domanda – Ma anche la Juventus, sulla carta, ha speso.
Risposta – La smetta di difendere l’indifendibile. Vuole paragonare Toni con Iaquinta? O magari lo spaesato Almiron con Ribery? Diciamo che Antiltop, che a me piace molto come giocatore, per il quale il Bayern Monaco ha effettuato un ottimo colpo a parametro zero, vale Tiago. Non a livello di qualità, ma a livello di risorsa in un organico ampio e variegato. Per una squadra costruita con la volontà di tornare a dominare in Germania e a competere in Coppa dei Campioni. Questa è una società che ha grandi dirigenti. E mi fermo qui, ma penso siano chiari i riferimenti. Anche la Juventus avrebbe dovuto seguire questa strategia.

Domanda – Adesso non può tirarsi indietro, deve proseguire.
Risposta – Ride – E proseguo, aspettavo solo che lei mi formulasse questo quesito. Come vede, quando ci sono le domande corrette, non ho bisogno di farmele da solo. Che senso avrebbe cercare di recuperare il terreno perduto rispetto alle milanesi nel lasso temporale di tre o cinque anni quando con un piccolo sforzo iniziale, si sarebbero potute ridurre le mancanza nei confronti di Milan ed Inter? La Juventus di Gianni Agnelli, lo avrebbe fatto. Come lo ha fatto in passato. E non mi riferisco solo a quella di Sivori e Charles, ma anche a quella più recente.

Domanda – Non aggiri il problema. E se può, lo trafigga.
Risposta – Come si fa a vendere Ibrahimovic all’Inter per ventiquattro milioni? Sa come la penso su Ibrahimovic, abbiamo anche litigato sul suo valore. Io continuo a ritenere che sia un ottimo giocatore ma non un fenomeno. Il vero fenomeno è Kakà, non lui. Ma, nel contesto in cui si è sviluppata la vicenda di calciopoli, non avrebbero mai e poi mai dovuto cedere alcun elemento ai nerazzurri. Poi, Ibrahimovic la deve smettere di dire che Secco gli ha imposto di trovarsi un’altra formazione. Non è mai successo, lo assicuro. Come al solito, consigliato da Raiola, il nuovo Moggi, che gravita molto vicino alle faccende nerazzurre, ha cercato di distorcere la realtà.

Domanda – Insomma, Ibrahimovic è andato via dalla Juventus per sua espressa volontà. Spinto da Raiola, che ha comunicato allo svedese la possibilità di un aumento dell’ingaggio soltanto all’Inter.
Risposta – Esatto. Ma non un ingaggio qualunque, che magari gli avrebbe potuto offrire il Milan, che con Raiola ha un conto in sospeso, ma un grande ingaggio. Se Ibrahimovic non è andato al Milan, la colpa è solo di Raiola. Senza dimenticare le parcelle che l’Inter ha dovuto versare proprio a Raiola per portare avanti questa trattativa. Era Moggi a volersi disfare di Ibrahimovic, non Secco. Tanto è vero che Luciano Moggi lo propose al Real Madrid per ottanta milioni, quando era ancora lui a comandare in Corso Galileo Ferraris. Ma gli spagnoli, in quel momento, non era interessato. E le dico di più. La Juventus, quella della nuova dirigenza, chiese ad Ibrahimovic di accettare un prestito annuale con un rinnovo del contratto. Ma lui rifiutò. Ricordo che ebbe anche dei conati di vomito, in quei giorni, a Pinzolo, dovuti alla tensione. A quella tensione che lo stava divorando. Ma le pressioni di Raiola e la sua voglia di un aumento, ebbero la meglio. Se non ci crede, lo domandi a lui.

Domanda – Se ci sarà una prossima volta, di che cosa parleremo?
Risposta – Ride – Sono un abitudinario. Le rispondo con la solita frase. Non decido nulla, racconto solo ciò di cui sono a conoscenza.

Fonte: Nesti Channel