23 luglio 2009

JUVENTINI VERI ? Siamo 14 milioni 999 mila


Saro' diventato una succursale ?
Sono orgoglioso .
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SO SOLO CHE _SO di non essere un pupazzetto alla mercè.
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FORZA E ONORE - kitammu'
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Articolo
di Crazeology giovedì 23 luglio 2009 13
Fonte : ju29ro
titolo:
E gli avvoltoi sulle case, sopra la città...
Approfitto dello spazio gentilmente offertomi, per sfogarmi un attimo.Pazientate, vi prego, e leggete fino in fondo.L’episodio di cui tutti parlano, quello di John Elkann e dei 6 secondi scarsi per rispondere ad una domanda semplice semplice, mi ha fatto venire in mente alcune cosette che vorrei mettere a fuoco con voi.
L’articolo del buon Nick66, il resoconto riguardo a questa singola vicenda, deve stimolare ed allargare la visuale nelle nostre menti, per comprendere meglio anche qual è lo stato del nostro tifo e del giornalismo bianconero.
L’episodio riguardante John Elkann è solo una cartina tornasole.Un simbolo, una situazione classica.Avete notato che in tutte le trasmissioni televisive, su tutti i canali, appena si toccano certi tasti, si materializzano immediatamente l’imbarazzo, la censura e la voglia imposta dai conduttori di guardare avanti?Idem nei dialoghi con parti della tifoseria dello stadio.Dai su, che sappiamo quali sono i motivi d’imbarazzo…
Ci sono i tasti con la lucetta rossa, gli argomenti da non toccare…Sono sempre gli stessi.L’argomento Moggi, oppure l’argomento scudetti, oppure l’argomento contestazione proprietà, illeciti Inter, eccFrancamente è una vergogna.Senza tante tiritere.E’ una vergogna e basta.Un tempo si diceva che le emittenti romane o lombarde, nonché quelle nazionali, avevano l’interesse a remare contro la Juventus, e dunque anche ora potrebbe esserci l’effetto invidia delle vittorie della Triade prolungato.
Una specie di onda lunga.Non è così.Al massimo potremmo dire che è anche così, ma c’è dell’altro. Che cosa?Accendete la televisione e fate attenzione.
I tifosi Juventini ospiti/commentatori mai nessuno li sente perplessi sull’operato dell’attuale proprietà della Juventus (e dell’attuale dirigenza che ne è espressione), vaneggiano di 29 scudetti vinti sul campo, ma non sono disposti a difenderli seriamente, nemmeno verbalmente, contro altre voci di tifoserie di zona Milano e Roma.Vaneggiano di ottimi risultati della dirigenza dal 2006 ad oggi, rientro in A compreso.
Come se la Juve avesse davvero potuto correre il rischio di rimanere in B nella stagione 2006/2007 con una squadra come quella…Alcuni dicono di aver accettato serenamente le decisioni della giustizia sportiva, e che non hanno intenzione di metterle in discussione, anche se sbagliate.Ma questi volponi lo sanno che praticamente hanno le stesse idee di Abete? Ma questa gente Juventina non si vergogna? Cari lettori, ovviamente non sto facendo riferimento a Juve Channel…
Perché in quella sede è fisiologico che ci sia una linea editoriale che rispecchia la buonafede di Cobolli e Blanc. Finalmente negli ultimi tre anni sono nate parecchie trasmissioni Juventine che riempiono anche i palinsesti di emittenti locali del Piemonte, anche se non con la quotidianità battente, la durata e l’asfissia di quelle lombarde.Inoltre sono anche un po’ meno comiche, se mi consentite un parere.
Però ci sono.Qui Juve, Serata Juve, Signora mia, Signora di qua, Signora di là…Alcune prendono anche telefonate da casa…Non vi dico le mazzate che ricevono i conduttori... perché i nostalgici dell’era triade sono tantissimi.
Ed è bellissimo vedere come i conduttori abbiano serie difficoltà ad arginarli, soprattutto quando chi telefona si rivolge agli ospiti con educazione e correttezza.
Nessuno ha seriamente voglia di toccare i tasti con la luce rossa, nemmeno quando ci sono delle notizie fresche fresche da commentare.
E’ come camminare in un deserto post atomico… o post catastrofico… post apocalittico… o che ne so. Il passato c’è, in teoria è nella mente di tutti i sopravvissuti, ma non è più possibile nemmeno citarlo.Le nuove generazioni dovranno dimenticarlo.
Questa è la legge.I processi nelle procure vere non hanno valore, sono una specie di realtà virtuale, la realtà vera è quella del circo aziendale del menga.
Per certi versi è logico leccare sempre i Blancobolli per poter affrancare una cartolina di auguri, ma nell’Italia tutta si sta davvero esagerando.Sembra uno scenario tipo Ken Shiro, il cartone animato giapponese, quello che deve battersi sempre con un mucchio di gente gridando come un ossesso. Anche gli ospiti Juventini si danno da fare per buttare acqua sul fuoco.E’ incredibile.
Non si può più neanche discutere civilmente, e si rischia sempre di essere tagliati sul più bello.In alcuni casi poi, i conduttori, o le conduttrici, tifano Toro.Sì, perché non ci sono limiti all’indecenza.E’ illimitata.
Tutte le volte che l'aria si scalda arrivano secchiate di ottimismo, buon umore a pioggia, si cominciano a citare nomi importanti come Diego, Melo, Amauri, Sissoko, ecc, quando si sa benissimo che in realtà il problema è un altro.Nei forum c’è l’abitudine dei moderatori di punire gli utenti che si mettono a dare patenti di Juventinità ad altri utenti, e mi sembra logico. In questi casi però, nel caso dei tifosi vip, non credo che si possa utilizzare questo sano principio.Fatemi capire un attimo.
Ma questi che Juventini sono?
Ma guardate, questo è il problema più piccolo.
Ma questi che cittadini sono?
Me lo chiedo con tutto l’imbarazzo democratico di questo mondo.Ma come abbiamo fatto a ridurci così?
Ma questi sono cittadini che tifano Juve, oppure sono individui che vivono facendo delle ciarlatanate in giro per le televisioni?
Perché, se non esistono più nemmeno le libertà di pensiero e di parola, allora scriviamolo anche nella Costituzione della Repubblica Italiana e non se ne parla più. Un articolo su calciopoli… “E' vietato a chiunque citare lo scandalo del calcio… bla… bla… bla…”
Non vi piace l’idea?Capisco. Ma fate attenzione, perché se un giorno si candidasse alle elezioni politiche Montezemolo non si può mai dire... Passateveli a mente tutti i presenti Juventini in tv.
Fateci caso.
Se poi penso che questi signori, aldilà del tifo di appartenenza, prendono anche una paga, (non sempre forse, ma spesso), mi chiedo come si possano considerare anche solo tifosi di qualcosa o cittadini di qualche paese.Per me sono avvoltoi.Avvoltoi e basta.Senza pietà, volano e si cibano della libertà di parola, della libertà di pensiero, del diritto all'informazione.Aiutano a tenere uno status quo privo di pessimismo e di attrito. Aiutano nella costruzione di una realtà di comodo per i piani alti.
Tutti devono remare per la nuova Juve, perché la giustizia non conta un piffero.Alla fin fine le uniche telefonate di fuoco in tv le ho fatte io, nel 2006, quando avevo espresso perplessità su tutta la faccenda calciopoli accusando anche la proprietà per il comportamento tenuto in tutta la vicenda.In quelle due o tre occasioni ho avuto fortuna, perché forse ancora non c’erano tutti gli avvoltoi affamati e attivi come ci sono ora.
Francamente è una vergogna.Senza tante tiritere.E’ una vergogna e basta.Dette queste cose, non vorrei avervi tolto tutte le speranze.Un individuo non deve mai rinunciare alla sua libertà, soprattutto quando si ha a che fare con gente così piccola e meschina.Non abbiate mai paura di fare domande, anche quando sapete già come andrà a finire.
Purtroppo per ora le cose stanno così: domanda, momento di panico, poi ottimismo imposto con eventuale disinnesco di ulteriori mine, e con l’invito aperto a parlare solo della nuova Juve e non di altri argomenti.Ciò che è successo a John Elkann è solo ciò che capiterà sempre, e che è già capitato.
“L'aria si incendiò, e poi... silenzio”Io però non mi preoccupo, anche perché praticamente, come tanti altri del resto, sono un piromane.Ppppffffffffffffffssss....
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Grazie crazeology

21 luglio 2009

GIU' LE MANI



Alla MUZIO SCEVOLA ( cmq è solamente la puntina dell'Iceberg di Merda ).

Piano Piano...Piano Piano

Fonte JU29ro ( Very good ) .
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Dagli al giudice!
Drago di Cheb _ martedì 21 luglio 2009 .


Non capisco come una mano pura possa toccare un giornale senza una convulsione di disgusto. (Charles Baudelaire)

Ebbene sì, i giornalisti hanno recuperato la memoria. Dopo un inspiegabile black-out si sono ricordati che a Napoli si sta celebrando quello che loro hanno definito il processo del secolo. Loro, sia chiaro. Ma non è del processo che voglio parlarvi, bensì del comportamento dell' "informazione". Stampa che, a nostro giudizio di cittadini e di lettori, oggi, merita l'accusa di pressappochismo, se non peggio.

Seguitemi nel ragionamento e capirete perché non ho nessuna paura a lanciare queste accuse, che sono a prova di bomba e a prova di querela. Anzi, sfido i corifei che pomposamente si definiscono "giornalisti professionisti" a querelarmi, sommessamente (ma non senza perfidia): inoltre ricordo che l'appellativo di "giornalisti professionisti" è frutto di una legge risalente al ventennio.

Inutile stare a girarci attorno, fino ad ora il processo ha disvelato una serie incredibile di pessime figure per tutti coloro che, o per fede calcistica o per interesse, si sono schierati tra i colpevolisti: si va da un De Cillis che ha tranquillamente ammesso come tra i suoi clienti, oltre a Moggi, vi fossero tanti altri protagonisti del mondo del calcio, per esempio Marco Branca dell'Inter; ad un Dario Galati che ha ammesso come un guardalinee gli confessò come un dirigente dell'Inter gli avesse confermato l'esistenza di un dossier contro gli arbitri pagato ben cinquecentomila euro (si noti che l'affermazione andrebbe a spiegare perché nella sede londinese della Polis d'Istinto, società di investigazione coinvolta nella faccenda degli spioni Telecom Italia, sia stata rinvenuta ricevuta di pagamento con tanto di firma dell'amministratore dell'Inter); oppure ancora, all'arbitro Nucini che ha ammesso le frequentazioni con il già presidente dell'Inter Giacinto Facchetti cui avrebbe addirittura consegnato un dossier sui suoi colleghi (forse questo dossier è appendice di quello di cui parlava Galati?).

Insomma, la realtà dipintaci nel processo dai testimoni, si noti, dell'accusa, è a dir poco devastante per la dimostrazione delle tesi colpevoliste. Ma, dicevo, i mass media non hanno avuto nulla da raccontare. L'unico argomento che pare li abbia interessati, finora, è legato ad una frase detta dal giudice Casoria relativa all'utilità del processo. Secondo certa stampa e certi giornalisti disse:

"In questa sezione abbiamo anche processi più seri da portare avanti" quando in realtà aggiunse questo inciso: "Nel senso che abbiamo pendenti casi con gente agli arresti".

Inciso, come potete notare, di fondamentale importanza: chi in un paese civile non considererebbe più importante un processo dove ci sono persone private di un bene supremo come la libertà e che potrebbero essere innocenti, dunque detenute ingiustamente?
Eppure, solo Tuttosport ha citato correttamente ed interamente la frase.
Tutti gli altri giornali più diffusi che si sono occupati della questione si sono limitati a riportare la prima parte, dando della Casoria un'immagine falsa, di Giudice svogliato, poco interessato se non addirittura prevenuto nei confronti delle tesi accusatorie.

Un vero linciaggio a mio avviso. Questo perché la parola di chi accusa la Casoria non è frutto di una critica motivata e circostanziata (che i giudici devono accettare), ma di un'omissione atta a distorcere il pensiero. Omissione, inutile ricordarlo, che, essendo fatta su un giornale, crea e manipola anche l'opinione pubblica, che inesorabilmente sarebbe, in caso di assoluzione degli imputati, portata a pensare che ciò è avvenuto a causa di un collegio giudicante non all'altezza della situazione e comunque quantomeno insipiente.

Non va, secondo voi, considerato un linciaggio a mezzo stampa, un simile comportamento che mina alle fondamenta la credibilità del magistrato?

Cui prodest? Chi è interessato a distruggere (volontariamente o meno) la dignità professionale della Casoria?
Noi questo non lo vogliamo dire, però, inutile negare che la frase troncata a metà e le relative critiche sono apparse sul Corriere dello Sport, sulla Gazzetta dello Sport e sull'Espresso.
Ricorderete senz'altro il comportamento di queste testate nell'orribile estate in cui la Juventus e i suoi dirigenti furono posti alla gogna e additati al pubblico ludibrio: non si fecero scrupolo di fronte a nulla neanche di fronte alla Legge che vietava e vieta la pubblicazione di materiale coperto da segreto istruttorio, ma addirittura, in ossequio ad un malcostume becero e degradante (per chi scrive e chi legge) mascherato da "libertà di stampa", pubblicarono anche intercettazioni strettamente confidenziali che nulla avevano a che fare con le materie dell'inchiesta, all'unico scopo di umiliare, distruggere, disintegrare le persone coinvolte.

Come potete vedere, le testate che io accuso, pena la perdita della loro autorevolezza (in Italia il calcio è materia estremamente seria), hanno tutto l'interesse a minare la credibilità di chi giudica nel processo di Napoli, qualora mantenga un comportamento non gradito. Naturalmente, è valido, dal punto di vista tecnico, il fatto che i cronisti non abbiamo correttamente sentito ciò che ha detto la Casoria; ma è senza dubbio curioso che a non sentire siano stati i giornali che in passato si siano spesi di più nell'appoggiare le tesi colpevoliste. Non basta, sebbene io non sia un giornalista, mi è facile immaginare che nelle redazioni vengano analizzati i giornali concorrenti. Dunque, perché non hanno rettificato una volta letta la versione originale su Tuttosport e anzi continuino a propagare questa menzogna (da omissione)?

Fino a quando ciò non avverrà io continuerò ad accusarli di pressappochismo, per difendere i propri interessi privati, se non interessi altrui (non nascondiamoci, ci sono squadre che grazie alla distruzione della Juventus hanno potuto incamerare vittorie insperate con relative prebende multimilionarie).

Il caso peggiore, inutile sottolinearlo, è quello della Gazzetta dello Sport, che addirittura ha fatto da megafono a possibili accuse di incompatibilità del giudice con relativa possibile richiesta di ricusazione.
Pietra dello scandalo, ovviamente, sempre la famosa frase pronunciata e non riportata correttamente.

Il furore di questo giornale, secondo me, lascia intendere la loro ansia, la loro paura di vedere la vecchia Juventus assolta. Per loro che così tanto si spesero deve essere un'ipotesi nefasta. Sanno bene che la loro credibilità ne verrebbe definitivamente minata e compromessa. E dunque, addirittura a parlar (o meglio a far parlare gli intervistati) di possibili ricusazioni. Ipotesi farneticante sulla scorta di quanto affermato veramente dalla Giudice.

La loro paura deve essere veramente tanta. Mi fanno quasi pena. Dopo aver fatto i Torquemada per un'estate, ora, sono costretti a sperare in una ricusazione o ancora meglio, supponiamo, ad applaudire di nascosto il PM che, a differenza degli avvocati difensori, dà parere favorevole alla sospensione delle udienze, causa la riammissione delle parti civili. Non si sa mai che arrivi una bella prescrizione. Era una volta il miglior giornale sportivo italiano. Sic transit gloria mundi.

19 luglio 2009

MENO MALE CHE C'E' chi ci DELUCIDA con INFORMAZIONI VERE

Tanto x cambiare , da JU29RO QUI' L'ARTICOLO INTEGRALE vi segnalo l'ennesima cacca.
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Nel video, l'intervista rilasciata a Pinzolo da John Elkann (GRRRR )con il lungo silenzio sulla domanda riguardante la restituzione degli scudetti sottratti con calciopoli che non avete visto su nessun canale televisivo .




QUANTO MENO AVREI _DITTO CHE DOPO IL PROSSIMO SCUDETTO stampo LA TERZA STELLA GIALLA GIALLA GIALLA .

kITAMMU' .

aNCORA NON VOGLIONO AMMETERE CHE è STATA UNA TRUFFA , E PURE UNA TRUFFA dI MERDA , UNA TRUFFA DI CUI VERGOGNARSI SE, COME IN QUESTO CASO, SI TRATTA DI SPORT.

Vergogna !
MORATTI E COMPANY ( tipo jhonn ) .

Se si fosse stato GIUANN ...l

17 luglio 2009

16 luglio 2009

QUELLI CHE UN CALCIO ....

MAI E POI MAI DIMENTICHEREMO
Aprile 2009 - ovviamente la fonte è sempre quella dello JU29RO ( IL SITO CON 29 PALLE )

La Juve è storicamente la società più amata d’Italia, lo dicono i numeri scaturiti dalle centinaia di inchieste che da decenni sono state commissionate a svariati istituti demoscopici. Si dice che un italiano su quattro abbia la Signora nel cuore, addirittura la percentuale scenderebbe ad uno su tre se si prendono in esame i soli tifosi “attivi”, ovvero coloro i quali si interessano al calcio. Peccato che questo numero (che si traduce in cifre oscillanti tra 11 e 14 milioni di unità) serva solo come mero esercizio statistico, perché in fatto di “peso” i tifosi delle altre squadre sovrastano nettamente il popolo bianconero. Sia in termini numerici, è ovvio, sia in termini di cassa di risonanza. Perché nei punti nevralgici dell’informazione, dello spettacolo, della politica e degli affari, trovare uno juventino tifoso è impresa quasi disperata. Non dite che non ci avevate mai pensato. E’ una situazione che precede e di parecchio la farsa di Calciopoli, anzi, è probabilmente una delle cause più importanti dello scoppio dell’intera vicenda.

Ecco perché Antonio Giraudo pensava a come contrastare questo accerchiamento mediatico attraverso la creazione di un canale tematico (Juventus Channel, anche questa oltre alla vicenda stadio era farina del suo sacco, e altri ne rivendicano i meriti…) e addirittura l’acquisizione di un giornale. Di questo parlava pochi mesi prima del disastro, appena ricevuta la poco entusiastica conferma dai tutori di John Elkann, in un’intervista a Repubblica.

A quasi tre anni dall'inizio dell'era della Juve penitenziale e remissiva degli eredi Agnelli, il tifoso bianconero è ancora privo di referenti autorevoli che possano far valere non solo le ragioni della storia bianconera, ma pure quelle del dimesso presente.

In Tivù o sui giornali, la presenza del tifoso juventino è sempre marginale e mai considerata autorevole.Abbiamo così deciso di divertirci a effettuare una panoramica della testate e dei principali opinionisti del sistema dell'informazione italiano, evidenziando, molto semplicemente, la fede calcistica dei protagonisti. Speriamo che vi divertiate anche voi e che nessuno se la prenda. Se qualcuno non si riconosce nella professione di fede che gli abbiamo attribuito, saremo lieti di recepire e rendere pubblico il suo atto d'abiura.

Partiamo oggi dall’informazione cartacea.

Gruppo RCS, Corriere della sera, il Re dei quotidiani nazionali. Il direttore Paolo Mieli non sappiamo per quale squadra tifi, sappiamo di chi è sicuramente amico e quale linea editoriale abbia tenuto da sempre, una linea filo-milanese e filo-tronchettiana.

Fabio Monti, uno dei tre amici di Magath (ovvero uno di quelli che consegnarono una medaglia come segno di gratitudine al giustiziere della Juve nel '83 ad Atene), sproloquia interismo nella redazione sportiva. E che in generale la redazione del Corriere sia marcatamente antijuve lo si evince dalla presenza di tre abituali collaboratori del più diffuso quotidiano italiano piuttosto attivi in tal senso: il fiorentino Mario Sconcerti, l’interista Beppe Severgnini e il granata Aldo Grasso. Di juventino, il solo Ostellino, che però non si erge a saccente opinionista calcistico come fanno spesso i colleghi.

La Repubblica (e il Gruppo “L’Espresso” in generale, basti pensare al suo “libro nero” che conteneva tante e tali nefandezze “calciopolari” da far venire i brividi) è uno dei media che più hanno insistito negli anni nel “picconare” la Juventus. Dai tempi in cui Maurizio Crosetti venne ritenuto “persona non gradita” dalla Triade, l’escalation è stata inesorabile: dal Travaglio che nella vita sembra avere due ossessioni (e una è Moggi) a Marco Mensurati, l’“esperto” di Calciopoli e di schede svizzere, l’uomo che ha scritto un libro (“Calciopoli” appunto) in coppia con l’ex team manager ed ex addetto stampa interista Bruno Bartolozzi, tifoso romanista. Entrambi hanno subìto lezioni di giornalismo e di reale informazione da personaggi molto più preparati, ma a torto ritenuti meno autorevoli.

Detto di Michele Serra, famoso per le sue posizioni svisceratamente antijuve dai tempi de “L’Unità” e che non riusciva ad essere divertente sull’argomento nemmeno ai tempi di “Cuore”, non possiamo dimenticarci del responsabile della rubrica Spy Calcio, Fulvio Bianchi, sempre incrollabilmente allineato alle tesi accusatorie Farsopolitane e nemmeno nuovo a clamorosi dietrofront nel tentativo di difendere il Nuovo Calcio Pulito a striscie nerazzurre.

Tutto qui?
No, manca l’asso nella manica, Corrado Zunino, spesso ospite di emittenti private lombarde dove esprime concetti che denotano un raro “integralismo” contro i colori bianconeri. Che eredi per Gianni Mura!

Il Giornale”, di proprietà del presidente del Consiglio e del Milan, annovera il direttore Mario Giordano (granata e responsabile della crisi della Gillette; mai una rasatura in vita sua), ma il cavallo di battaglia è il clone fonetico di Lino Banfi, al secolo Franco Ordine, amico di Galliani e profondo conoscitore di cose rossonere.

Siccome non ci si può far mancare nulla, Riccardo Signori completa il quadro di profonda antijuventinità che esprime il quotidiano di casa Berlusconi. Un giornalista come Tony Damascelli, juventino, è stato invitato ad occuparsi solo marginalmente di calcio, con tutta probabilità a causa di una telefonata in piena bagarre scudetto tra Milan e Juve in cui avvisava Moggi di un articolo che il pittoresco Ordine stava scrivendo praticamente a quattro mani con Galliani.

“La Stampa”, il giornale della famiglia Agnelli, vanta nella propria redazione sportiva il giornalista italiano con tutta probabilità più competente sul piano calcistico: Roberto Beccantini, giurato per il “Pallone d’Oro” di France Football da anni, uno dei pochi giornalisti dichiaratisi tifosi (è juventino), senza per questo rinunciare all’aspetto critico che la professione richiede.

Mai tenero nei confronti della Juve sin dai tempi della militanza alla Gazzetta dello Sport, condivide la redazione con Massimiliano Nerozzi (l’uomo che più di tutti ha seguito il filone colpevolista durante Calciopoli) e Marco Ansaldo, in passato collaboratore di Repubblica e storicamente al seguito della Juventus. Per par condicio, Massimo Gramellini è di sfegatata fede granata anche se non si occupa propriamente di sport.

“L’Unità” conta tra i suoi collaboratori Oliviero Beha (fiorentino e antijuventino dichiarato da sempre) e l’onnipresente Travaglio (che pure si dichiara juventino…), e come dimenticare anche qui il fattivo contributo contro tutto ciò che è bianconero fornito dall’interistissimo Michele Serra?

“Libero”, quotidiano di Vittorio Feltri, risulta forse il più aperto, almeno per ciò che riguarda lo sport, sicuramente è il più garantista, avendo ospitato la voce di Luciano Moggi sin dalla prima ora, e annoverando altri giornalisti come Davide Giacalone e l’ex direttore de “La Padania” Gianluigi Paragone, juventino e spesso ospite la scorsa stagione del “Controcampo” serale.

“QN”, ovvero “Quotidiano Nazionale”, è diretto da Xavier Jacobelli, ex direttore di due quotidiani sportivi, Tuttosport e Corriere dello Sport. Jacobelli, uomo da sempre aziendalista e attento a cambiare opinione in base agli interessi di bottega, fu protagonista di un singolare quanto repentino cambiamento: passò da difensore delle torinesi a loro accusatore (veramente accusatore di una delle due, inutile dire quale…) per ingraziarsi il popolo di lettori del Corriere dello Sport appena divenuto il direttore di quel quotidiano, una strategia comune a tutti gli organi di stampa e agli editori romani.

Il quotidiano si avvale della preziosa collaborazione di esperti di formula 1 (Leo Turrini, modenese di fede interista e censore di presunte ruberie bianconere), sedicenti esperti di mercato (Giulio Mola, per il quale tutto ruota attorno alle milanesi) e di una giornalista dal forte accento toscano (Laura Alari) che per anni ha esternato i propri sentimenti di profonda antipatia nei confronti della Juventus dagli schermi delle tv private milanesi, mentre recentemente si è resa protagonista dello strepitoso scoop sulle esternazioni di Mourinho a Bergamo.

Unica voce garantista: Enzo Bucchioni, giornalista prestatosi a collaborare con Luciano Moggi nella stesura dell'autobiografia dell'ex direttore generale della Juventus "Un calcio nel cuore"

.Il Messaggero di Roma, con le firme di Roberto Renga, Ugo Trani, Enrico Maida (fa sorridere la rubrica sul suo blog “giornalisti tifosi”, nella quale rivendica la propria imparzialità nonostante il tifo dichiarato a tinte giallorosse) e Mimmo Ferretti cucina da anni una pietanza in salsa Curva Sud che ha fomentato, insieme alle potentissime radio capitoline, il cosiddetto sentimento popolare che nella Capitale ha raggiunto i livelli più assurdi e soprattutto ha coinvolto tutti: dal tifoso curvaiolo al politico passando per l’uomo di spettacolo.

Chi è stato allo stadio da juventino a Roma sa cosa significa, dalla gradinata alla Tribuna Monte Mario si assiste a spettacoli spesso indecenti e pericolosi. Su Renga, una citazione è d’obbligo: se al simpatico (…) giornalista dovessero fare un prelievo, scoprirebbero di certo sangue giallorosso, come i colori della AS Roma 1927 E.P.L. Dove E.P.L. sta per Eterna Parte Lesa. Del buon Roberto, deliri antijuventini a parte, ricordiamo nitidamente il volto trasfigurato in tribuna dopo il gol su rigore di Totti in Italia-Australia nel Mondiale 2006 quando, invece di essere felice per la qualificazione degli azzurri, insultò Lippi, colpevole di lesa Maestà per aver fatto accomodare i glutei del Pupone in panchina per quasi tutto il match a vantaggio di quel "dopato e ladro" di Del Piero. In quella occasione, assistemmo all'interpretazione teatrale del suo sodale Ugo Trani, il quale attribuì a Totti il merito dell'azione con la quale Grosso si procurò quel penalty: a detta dell'esperto giornalista Totti "prese palla a centrocampo e cambiò gioco in orizzontale indicando al terzino la strada da seguire".

Fantastico... che poi il terzino oggi al Lione si sia fatto tutta la fascia a difesa schierata, superando da solo due avversari fino a subire l'atterramento da parte del portiere Schwarzer è un dettaglio sicuramente trascurabile...

Una redazione prevalentemente filo-interista, prima, durante e dopo Calciopoli: prima cambiano il nome da “Gazzetta dello Sport” ad “Internazionale Football Club magazine” e meglio è.

Ne guadagnerebbero in credibilità, perché come possono pensare di passare per super partes Carlo Laudisa (sedicente esperto di mercato, molto sui generis, ma soprattutto uomo dall’alfabeto incomprensibile e sempre schierato pro-Inter), Nicola Cecere (interologo di provata fede), Andrea Elefante (idem come per Cecere), Luigi Garlando (autore di diversi libri sull’Inter e ora pure su Mourinho), Franco Arturi, Paolo Condò (innamorato di Mancini e ora di Mr. Special One), Antonello Capone (l’uomo della moviola), la prima firma calcistica Alberto Cerruti, Alessandro de Calò, Massimo Cecchini, Stefano Boldrini, Valerio Ciari, tutti filo milanesi all’ennesima potenza, con qualche concessione ai colori giallorossi romani? Luca Curino, attuale inviato incaricato di seguire la Juve, vanta pure lui trascorsi al seguito della Beneamata. Questa la parata di stelle.

Il Corriere dello Sport annovera la pregiatissima firma di Alessandro Vocalelli, direttore della testata e prezioso consigliere di Cobolli, l’uomo che dettò il parere decisivo nel momento in cui la Nuova Juventus si preparava a bere l’amaro calice della retrocessione senza lottare in tutte le sedi. Stefano Agresti e Antonio Barillà sono due ex di Tuttosport, e sono uno vicedirettore, l’altro esperto di mercato.

Luigi Ferrajolo, padre di Giorgia, inviata Mediaset, è un altro romanista di lungo corso. Ma il grande lavoro ai fianchi, come paladino dell’antijuventinità (e di riflesso sostenitore delle squadre romane), il Corriere dello Sport lo sviluppò negli anni di Italo Cucci, bolognese che oggi imperversa alla RAI, un tempo direttore del Guerin Sportivo e con una cronica idiosincrasia per il bianconero, e l’altro immortale Mario Sconcerti: in due 11 anni di direzione a senso unico e contro la Juventus.

Per concludere Tuttosport, quotidiano torinese (tra i suoi direttori del passato vanta il granata Giampaolo Ormezzano, che oggi predica saggezza tra tv e “Famiglia Cristiana” salvo poi trasformarsi in una belva feroce quando vede bianconero) che ha avuto un improvviso cambio di direzione nel momento in cui l’ex direttore Giancarlo Padovan andò forse un po’ troppo controcorrente rispetto all’"omogeneità di pensiero" che un argomento come Calciopoli avrebbe dovuto suggerire nelle intenzioni dei sostenitori della farsa.Da allora ci si ritrova alla direzione un ex vicedirettore della Gazzetta dello Sport, Paolo De Paola, autore da subito di una virata di 180° sulla linea editoriale, tutta concentrata sulle notizie (?) di mercato e sulle critiche inizialmente distruttive e, dopo un triplo carpiato, diventate improvvisamente elogiative nei confronti di rosa e allenatore bianconeri.

E soprattutto un atteggiamento smaccatamente "nuovo corso Juve" in certi redattori, come Marco Bernardini (a volte persino surreale), Guido Vaciago, Camillo Forte e Vittorio Oreggia, che preferiscono trattare i temi più futili e innocui del mondo bianconero, evitando di tocccare i tasti più scottanti, retaggio di Farsopoli.

In questo senso sono emblematici i casi di Sergio Baldini e di Elvira Erbì, scandagliatori di siti Internet bianconeri, che per la rubrica “Nella Rete” preferiscono prendere spunto da temi poco dibattuti come le bufale di mercato o le preoccupazioni per il clima rigido nel quale si giocheranno i posticipi di gennaio, evitando come la peste le roventi discussioni sulla farsa di due estati orsono.

C'è da dire che ultimamente, dopo la sentenza di primo grado per la GEA, anche su Tuttosport si è cominciato a intravvedere qualche timida e sporadica inversione di tendenza.

http://www.ju29ro.com/senti-chi-parla/39-senti-chi-parla/1034-media-e-tifo-1-la-carta-stampata.html

15 luglio 2009

????????????????????????????????

ORIALI:
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Abbiamo vinto 4 scudetti consecutivi che potevano essere 5, contando quello del 2004/2005 che ci spettava di diritto"
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DA VOMITO !
IPOCRITI , incompetenti , LADRONI.
Viviamo in un regime mediatico di merda , VERGOGNA .



W l'italia .

E' di CEMENTO ARMATO ? OPPURE è uno dei MANGIAFUOCO ?


l'uno e l'altro .
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Darete conto a DIO , prima o poi .
In quella sede non basterà abbassarsi la mutanda .

14 luglio 2009

UNA ZEBRA a _ sphuaa !

SARÀ-S QUEL CHE SARÀ-S, MA QUESTA È UNA TRUFFA –

INCHIESTA SULLA QUOTAZIONE DELLA SOCIETÀ DEI MORATTI: IPOTESI DI REATO PER JP MORGAN, MORGAN STANLEY E CABOTO (GRUPPO INTESA) –

CURIOSO: I MORATTI HANNO RACCOLTO UN MILIARDO E 700 MLN € MA NON SONO INDAGATI...

LUIGI FERRARELLA PER IL "CORRIERE DELLA SERA ( ammè mi puzza , pure l'articolo )

"«Falso in prospetto » e «aggiotaggio» sono le ipotesi di reato per le quali una decina di manager di tre banche - Jp Morgan, Morgan Stanley e Caboto (gruppo Intesa) - sono indagati dalla Procura di Milano nell'inchiesta sui retroscena della quotazione nel maggio 2006 delle azioni Saras, il colosso della raffinazione della famiglia Moratti.

Gli staff difensivi delle tre banche (come persone giuridiche non sono indagate in base alla legge 231) sono pronti a confrontarsi con l'indagine del pm Luigi Orsi che contesta ai banchieri d'aver quotato a 6 euro azioni che stimavano invece valere tra i 4 e 5 euro.Come?

Ad esempio non evidenziando nel prospetto informativo l'esistenza di una notevole componente di utili di gruppo non ricorrenti nei dati storici; non pesando correttamente le scorte di magazzino; non dando un'aderente rappresentazione delle prospettive del mercato petrolifero.La scelta, tranne al «parco buoi», avrebbe giovato a tutti: ai Moratti (Angelo e Massimo allo stato non sono indagati) la raccolta di un miliardo e 700 milioni di euro in più di liquidità; a Jp Morgan la gestione patrimoniale di un miliardo di quel denaro, nonché 40 milioni di commissioni; e 10 a testa a Morgan Stanley e a Caboto.

Prendono dunque corpo penale le perplessità che, in diretta, alcuni investitori istituzionali avevano espresso già in fase di prequotazione, al punto da ridurre o persino cancellare gli ordini di acquisto.

E un peso, in attesa delle controdeduzioni difensive, hanno per ora le impressive email sequestrate nei pc delle banche.Come quella dove si raccomandava: «È vitale che davanti al prezzo ci sia un 6». O quella che ragionava di come contrastare «l'idea che la proprietà voglia solo fare cassa, prestando il fianco a critiche su altre iniziative (metti i soldi nell'Inter)»

.http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/articolo-7808.htm

12 luglio 2009

IL CALCIO ITALIANO E' UNA PAGLIACCIATA

Lo schifo del calcio Italiano è davanti agli occhi di tutti! Abete è stato PESANTEMENTE tirato in ballo anche al processo di Napoli da uno dei testimoni dell'accusa portati dal PM Beatrice! Ma lui si indigna se Moggiparla di calcio conun dirigente del Bologna!
E nessuno dei pupazzi giustizialisti alla candido si è posto una qualsiasi domanda ( ???? )

A _Sti Bastardi servi gli basta un MOGGI!

Carraro e Abete sono intoccabili .
E cosa dire della questione Security-Telecom-Pirelli-INTER ?
NADA DE NADA .

Stranamente nulla si sa più anche di un'altra vicenda processuale, cioè quella di Vieri che chiede i danni all'inter e a telecom per essere stato pedinato e dossierato dai boys di Cipriani.
CHE PAESE DI MERDA .

KITASTRAMURT E KITEMMURT.
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ONORE ALLA TRIADE.

08 luglio 2009

X la serie : CI GIRANO I COGLIONI DA TRE ANNI

Dopo tutte le ladrate che hanno fatto e che stanno continuando a fare, hanno il mignon ( DEL DEFUNTO mr Giacinto _ pace all'anima sua _ che sparpaglia in difesa di qualcosa che oramai è INDIFENDIBILE .

Non si rendono conto che hanno , davvero ,rubato dal 1908 ad oggi.

Passaporti falsi, plusvalenze taroccate, bilanci
falsati, pedinamenti illegali, intercettazioni abusive ed illegali, calciopoli organizzato dal trio medusa Moratti-Tronchetti-G.Rossi, e non sono mai stati condannati a nessuna di queste ladrate.

VERGOGNA!!!!!

Non ODIO IL TIFOSO , ODIO i BURATTINAI .

Spero tanto che qualcuno abbia il coraggio di sputtanare i vigliacchi, compresa l'elite bianconera ( ? ) ,che hanno voluto la bastardata piu' falsa ed evidente della storia del calcio.

Lo sanno tutti ( soprattutto all'estero ).
KITAMMURT !

Se ci fosse stato GIUANN ...

Vigliacchi , irriconoscenti....

Italia: una nazione contraddittoria.
Non a caso la mafia è cosa nostra.

FATEVI un pò di cultura su Farsopoli

Su 100.000 telefonate intercettate non si sente mai Moggi parlare con gli arbitri, nè si sente Moggi chiedere favori ai designatori.

Nei due processi sportivi del 2006 non si è individuata nemmeno una, dicasi una, partita pilotata dall'arbitro a favore della Juve.
Non c'è nessun arbitro, e dico nessuno, che nei processi sportivi sia stato punito per aver favorito in qualche modo la Juventus.

Nelle stagioni 04-05 e 05-06 gli arbitri considerati "amici" hanno diretto la Juve in 34 match con un solo rigore a favore per uno score di
24vittorie
9pareggi
4sconfitte.

In percentuale:
62% vinte
27%pari
9%­perse.

Gli arbitri non 'diretti' hanno arbitrato la Juve in 42match con
32vittorie
9pareggi
1sconfitta.

In percentuale:
76,2%vinte
21,4%­pari
2,3%­perse.

Se Moggi VENISSE assolto ...

MA ,HAI ME ,CIO' NON SUCCEDERA' SEMPLICEMENTE PERCHE' STIAMO IN MANO AD UN MANIPOLO DI BASTARDI CHE CI GOVERNANO A 360 °.

NOI SIAMO SEMPLICEMENTE I PUPAZZI.

lA STRAGRANDE MAGGIORANZA ( CHE SI FA IL CULO LAVORANDO _ tipo in fiat _ ) non ha tempo di informarsi obiettivamente e che è infinocchiata dal potere mediatico che distoglie dai veri problemi ( farsopoli è una puttanata in ordine di importanza ) che quotidianamente viviamo.

EGGIA' tra veline e tronisti del cazzo , CI VOLEVA IL MOSTRO MOGGI .

LA REALTA' - PURTROPPO !

Cio' che segue credo sintetizzi_sti tre anni di sputtanamento , soprattutto a livello di ipocrisia e di ingiustizia che tutti ( bianchi, neri, verdi e rossi.. ) hanno subito ( e continuano ).

Che SCHIFO.
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Strano paese quello in cui vivo. I maggiori disastri economici li ha previsti un comico: Beppe Grillo. Mentre i mass media – che dovrebbero essere al servizio dei lettori – sono completamente succubi delle varie lobbies che infestano la penisola.

Questo è il paese dove presunzione d’innocenza e garantismo valgono solo quando sul banco degli imputati sono seduti gli amici degli amici. Un Paese dove apparire conta più di essere e dove la furbizia prevale sempre sull’intelligenza. Un paese governato da settantenni. Persone attaccate morbosamente al potere.

Gente che forse prova un sottile piacere nel togliere spazio ed ossigeno ai giovani, che non sembrano peraltro opporsi in alcun modo.

Troppo impegnati a diventare veline, tronisti e cantanti. Questo è il Paese dove i processi, quelli veri, sono celebrati sulla pubblica piazza mediatica: con tanto di dibattiti televisivi senza contraddittorio…”


Credetemi, lo schifo di farsopoli va oltre il calcio..E' lo schifo di un paese alla frutta. Non vedo come possa cambiare.
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Cià.

PER I VERI BIANCONERI



Click sull 'immagine e informati .
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Tutti lo sanno , tranne il popolino '' sportivo '' Italico .

07 luglio 2009

JU29RO _ Blog

ju29ro - Fonte di informazione vera
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Dimensioni parallele
Nel marasma della disinformazione sembra utile tirare le somme su alcuni fatti.Esiste, evidentemente, in una dimensione parallela di qualche genere, un Luciano Moggi che chiuse a chiave un arbitro nel suo spogliatoio.

Che esista lo sappiamo sulla parola di tanti stimati giornalisti, che si trovi in un'altra dimensione lo sappiamo perché è stato appurato che il Luciano Moggi che noi conosciamo, quello che vive nel mondo reale, non ha commesso nulla di tutto ciò.

Esiste in una dimensione parallela un Luciano Moggi che pilotava i sorteggi arbitrali; non nella realtà perché questa tesi è stata smentita ad ogni livello, da quello logico, a quello statistico, a quello giuridico, compresa la giustizia sportiva.

Esiste in una dimensione parallela un Luciano Moggi che diffama altre persone attribuendo loro atteggiamenti disonesti; non è quello che conosciamo, il quale pur querelato è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Esiste un Luciano Moggi che esercitava il suo potere corrompendo la classe arbitrale per ottenere arbitraggi di favore ed ammonizioni mirate, ed al processo di Napoli i testimoni lo stanno portando alla luce; tutto ciò accade in una dimensione parallela, non nella realtà, e le registrazioni del processo sono a disposizione se volete verificare.

Esiste in una qualche dimensione parallela un campionato perfettamente regolare, non inficiato da errori arbitrali, in cui tutte le società possono competere alla pari, in cui per tutti valgono le stesse regole; non è certamente quello che abbiamo visto ogni domenica nella realtà, in cui (tralasciando la questione arbitraggi) il semplice uso di cosmesi finanziarie consente alle società più disinibite di mettere in campo risorse dieci volte superiori a quelle delle concorrenti.

Esiste in una dimensione parallela una giustizia sportiva affidabile, che applica serenamente i propri regolamenti per giudicare i tesserati: di certo non nel mondo reale, in cui Luciano Moggi è stato processato pur non essendo più tesserato, ed in cui lui e la Juventus sono stati condannati in base a regole scritte durante e dopo il processo stesso.

Ora, quando compreremo un giornale, sarà sempre bene chiedersi se le notizie che ci racconterà riguardino il mondo reale, o piuttosto qualche fantasiosa dimensione parallela.

06 luglio 2009

MARTELLIAMOCI GLI ZEBEDEI


Per ricordare ai piu' giovani chi eravamo e chi , ....puff... , attualmente crede di rappresentarci.

Testimonianze e info veritiere

La redazione De ju29ro ha finora seguito in maniera puntuale e certosina ...........

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Tra quelle ascoltate finora riteniamo la testimonianza Galati una delle più ricche e adatte a capire fino in fondo la realtà del caso Calciopoli.

Il lettore più attento avrà sicuramente notato che Dario Galati non nomina mai Luciano Moggi, e non certamente perché è il suo difensore d’ufficio. Non lo nomina perché focalizza la sua analisi sul conflitto di interessi, sulle contraddizioni interne alla FIGC, sulle lotte di potere, sui punti deboli del sistema federale e della Lega.

Tutta roba che non fa “sentimento popolare” e che non serve a eliminare nemici scomodi e sfortunatamente molto bravi. Come nella migliore tradizione, mentre tutti guardano il dito, Dario Galati guarda alla luna, e lucidamente ci aiuta a capire.

Informati e approfondisci QUI' !

05 luglio 2009

INFORMAZIONI VERE

GLI ONESTI NEGLI ANNI ...uff... TIPO 1964
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FARSOPOLI 1964
( FONTE : JU29RO il sito con 29 palle sotto )

Raccontiamo una vicenda che fa parte della storia del calcio ma che, nel suo piccolo, richiama per alcuni aspetti Calciopoli.Il 4 marzo del 1964 la Federcalcio diramò un comunicato in cui si affermava che 5 giocatori del Bologna erano risultati positivi nei test antidoping effettuati il 2 febbraio dopo la gara con il Torino (vinta dal Bologna per 4 a 1).

La sostanza dopante rilevata fu anfetamina.La sentenza della giustizia sportiva fu perentoria: Bologna -3 punti (2 per la vittoria ed 1 di penalizzazione).Dall'Ara, presidente del Bologna, invece di chiedere le controanalisi agli organi federali, cioè di far esaminare il secondo campione delle urine dei calciatori incriminati, andò oltre, non si fidava più dell'ambiente sportivo e si rivolse immediatamente alla giustizia ordinaria.

A seguito della denuncia, il giorno dopo il procuratore di Bologna ordinò il sequestro dei campioni incriminati.In breve, i Carabinieri si recarono a Coverciano per sequestrare i flaconi delle urine destinati alle controanalisi, ma i medici rifiutarono la consegna adducendo che durante il trasporto sarebbero potuti deperire.
Allora andarono a prendere i campioni dopati conservati al centro di medicina legale, qui scoprirono che le provette erano state conservate in un frigorifero privo di serratura e contenente oltre ai flaconi (non sigillati) anche alcuni tubetti aperti di anfetamine; le nuove analisi rilevarono che effettivamente le urine erano dopate ma contenevano una quantità di stimolante tale da stroncare un uomo di normale costituzione.

Allora i Carabinieri tornarono a Coverciano per farsi consegnare i flaconi riservati alle controanalisi e qui li trovarono regolarmente sigillati e conservati in un frigorifero con doppia serratura: i medici legali questa volta non rilevarono alcuna traccia di sostanze dopanti.La sentenza della giustizia ordinaria fu quindi di assoluzione completa per il Bologna, purtroppo non si poté verificare chi aveva alterato i campioni di urina.A questo punto la Federazione dovette riassegnare alla squadra di Dall'Ara i 3 punti ingiustamente tolti.Riottenuto il maltolto, il Bologna riagganciò in vetta al campionato la capolista Inter, che era stata (suo malgrado) favorita dell'ingiustizia perpetrata ai danni della concorrente al titolo.

L'almanacco racconta che quell'anno i felsinei vinsero il loro settimo scudetto in un memorabile spareggio a Roma.Per dovere di cronaca c'è da dire che il presidente Dall'Ara, già sofferente, morì a Milano, tre giorni prima della partita spareggio, a causa di un infarto dopo un forte diverbio avvenuto con Moratti padre, proprio riguardo questa storia.

Considerazioni.

La storia insegna!

1. -Non esiste il caso Guardiola , possiamo affermare che questo è un altro caso in cui la giustizia sportiva ha dovuto rimangiarsi il verdetto dopo la sentenza opposta alla sua di un processo ordinario.

2. A differenza di certi nostri conoscenti, Dall'Ara riuscì ad ottenere giustizia grazie alla sua intraprendenza: invece di accettare incondizionatamente e di aspettare il corso della giustizia sportiva, si rivolse immediatamente a quella ordinaria.

3. Anche in questo caso, per puro caso, la sfortuna ha voluto che la seconda squadra di Milano potesse essere la beneficiaria della tresca organizzata da (i soliti) ignoti ai danni del Bologna.

Così è (se vi pare).

Le pagelle ( x non dimenticare )



Voto : Due sotto zero .

x la serie: '' I LECCACULI '' .

SCIACQUATEVI I DENTI ( LADRONI E INCOMPETENTI )

Fonte: lastampa.it
( cmq dell'articolo ,misteriosamente ,non vi è+ traccia o striscia )
Sarà passato il nuovo presidente ?

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La vecchia triade juventina si è ritrovata in tribunale per rispondere all'accusa di falso in bilancio. L'occasione è ghiotta.

Sentire Antonio Giraudo, che mai aveva parlato, è veramente interessante. L'ex amministratore spazia, non parla di doping o calciopoli, ma della "sua" Juve e la definisce "un modello nel mondo". "Non esisteva società migliore della Juventus: per 12 anni siamo stati un modello per il calcio nel mondo. Solo il Manchester United aveva più ricavi grazie alla proprietà dello stadio. Averne uno nostro era il mio progetto".

Aggiunge:
"Presi la Juventus nel 1994 che valeva 20 milioni di euro. L’abbiamo lasciata con un valore di 250 milioni".Nella sua deposizione Giraudo contesta la consulenza dei pm, che ha preteso di indicare criteri oggettivi per la valutazione dei calciatori. Il manager, ora impegnato nel campo immobiliare a Londra , sceglie l’esempio di Kakà:

"A gennaio, il Manchester City era disposto a pagarlo 105 milioni, il Real l’ha preso ora per 68".

E poi:
"La Juve ha ceduto Mutu alla Fiorentina per 8 milioni e la Roma si è resa poi disponibile ad offrirne 10 di più".

Qui l’allusione alla nuova Juve è esplicita:
"Noi lo avevamo preso a parametro zero".. Le sue parole sono un'esaltazione delle capacità da manager dell'uomo e continua dicendo:
"La cessione di Zidane al Real (150 miliardi di lire del 2001) resta, a costi attuali, la più grande operazione mai realizzata nel calcio".

Intanto Moggi è lì accanto ed ascolta e, tra il serio ed il faceto, racconta: "Mi incontrai con Berlusconi e concordammo il mio passaggio allla corte der principe italico con suoi 30 stendardi da palcoscenico.

Da lì sono iniziate le mie disgrazie"