05 luglio 2009

INFORMAZIONI VERE

GLI ONESTI NEGLI ANNI ...uff... TIPO 1964
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FARSOPOLI 1964
( FONTE : JU29RO il sito con 29 palle sotto )

Raccontiamo una vicenda che fa parte della storia del calcio ma che, nel suo piccolo, richiama per alcuni aspetti Calciopoli.Il 4 marzo del 1964 la Federcalcio diramò un comunicato in cui si affermava che 5 giocatori del Bologna erano risultati positivi nei test antidoping effettuati il 2 febbraio dopo la gara con il Torino (vinta dal Bologna per 4 a 1).

La sostanza dopante rilevata fu anfetamina.La sentenza della giustizia sportiva fu perentoria: Bologna -3 punti (2 per la vittoria ed 1 di penalizzazione).Dall'Ara, presidente del Bologna, invece di chiedere le controanalisi agli organi federali, cioè di far esaminare il secondo campione delle urine dei calciatori incriminati, andò oltre, non si fidava più dell'ambiente sportivo e si rivolse immediatamente alla giustizia ordinaria.

A seguito della denuncia, il giorno dopo il procuratore di Bologna ordinò il sequestro dei campioni incriminati.In breve, i Carabinieri si recarono a Coverciano per sequestrare i flaconi delle urine destinati alle controanalisi, ma i medici rifiutarono la consegna adducendo che durante il trasporto sarebbero potuti deperire.
Allora andarono a prendere i campioni dopati conservati al centro di medicina legale, qui scoprirono che le provette erano state conservate in un frigorifero privo di serratura e contenente oltre ai flaconi (non sigillati) anche alcuni tubetti aperti di anfetamine; le nuove analisi rilevarono che effettivamente le urine erano dopate ma contenevano una quantità di stimolante tale da stroncare un uomo di normale costituzione.

Allora i Carabinieri tornarono a Coverciano per farsi consegnare i flaconi riservati alle controanalisi e qui li trovarono regolarmente sigillati e conservati in un frigorifero con doppia serratura: i medici legali questa volta non rilevarono alcuna traccia di sostanze dopanti.La sentenza della giustizia ordinaria fu quindi di assoluzione completa per il Bologna, purtroppo non si poté verificare chi aveva alterato i campioni di urina.A questo punto la Federazione dovette riassegnare alla squadra di Dall'Ara i 3 punti ingiustamente tolti.Riottenuto il maltolto, il Bologna riagganciò in vetta al campionato la capolista Inter, che era stata (suo malgrado) favorita dell'ingiustizia perpetrata ai danni della concorrente al titolo.

L'almanacco racconta che quell'anno i felsinei vinsero il loro settimo scudetto in un memorabile spareggio a Roma.Per dovere di cronaca c'è da dire che il presidente Dall'Ara, già sofferente, morì a Milano, tre giorni prima della partita spareggio, a causa di un infarto dopo un forte diverbio avvenuto con Moratti padre, proprio riguardo questa storia.

Considerazioni.

La storia insegna!

1. -Non esiste il caso Guardiola , possiamo affermare che questo è un altro caso in cui la giustizia sportiva ha dovuto rimangiarsi il verdetto dopo la sentenza opposta alla sua di un processo ordinario.

2. A differenza di certi nostri conoscenti, Dall'Ara riuscì ad ottenere giustizia grazie alla sua intraprendenza: invece di accettare incondizionatamente e di aspettare il corso della giustizia sportiva, si rivolse immediatamente a quella ordinaria.

3. Anche in questo caso, per puro caso, la sfortuna ha voluto che la seconda squadra di Milano potesse essere la beneficiaria della tresca organizzata da (i soliti) ignoti ai danni del Bologna.

Così è (se vi pare).