08 luglio 2007

Mannoni, quando l'informazione tifa.

C'è poco da fare. Ci sono tifosi che difficilmente riescono a svestire la maglietta della squadra del cuore e ad essere imparziali, almeno quando conducono una trasmissione su una TV pubblica, come è la RAI.

Maurizio Mannoni è uno di questi e si era già segnalato, nei giorni scorsi, per lo screzio con un tifoso della Juve che gli aveva inviato una normalissima mail dove invitava i media a parlare anche degli scandali delle plusvalenze fittizie.
L'utente/contribuente RAI dice, sul forum j1897.com, che Mannoni gli ha risposto: "Ma chi sei? Come ti permetti di intasare la mia casella di posta?". La mail di Mannoni è pubblica, non è stata "carpita illegalmente".
L'utente, forse, ha creduto allo slogan "Rai, di tutto, di più" ed ha chiesto che parlassero "di tutto", anche delle plusvalenze.Il giorno dopo, su un giornale che viene diffuso gratuitamente in molte città, Mannoni scrive anche questo: "Le cose non cambiano se apro la posta elettronica. Un gruppo consistente di fannulloni (loro sì!) tifosi juventini non trova di meglio per impiegare il tempo che scrivere frasi avvelenate sull’Inter e sulla questione delle “plusvalenze”, del doping amministrativo. Chiedono la serie B o comunque condanne pesanti per la squadra di Moratti. Probabilmente molti che leggono non conoscono l’argomento: l’Inter è chiamata in causa per aver usato dei trucchi amministrativi (valutazioni esagerate di calciatori) per ritoccare il proprio bilancio. Un fatto deprecabile, naturalmente, anche se le cosiddette plusvalenze sono prassi comune nel calcio: tutti le hanno sempre fatte praticamente alla luce del sole. Ma dico: si può accostare questa piccola infezione al cancro di Moggiopoli? Corrompere arbitri, designatori, falsare partite, campionati, tenere in scacco l’intero sistema calcio è uguale ad un ritocco di bilancio? E poi, ancora una volta: ma perché gli juventini continuano a riversare la loro rabbia senza fine sull’Inter?".

Mannoni espone pari pari, usando persino gli stessi termini (infezione e cancro), la tesi apparsa in un editoriale di Cannavò, sulla Gazzetta, pochi giorni prima.Tesi alquanto "tifosa" che porta a definire un reato come il falso in bilancio solo "deprecabile". Eppure Mannoni pensava diversamente sul falso in bilancio ai tempi della depenalizzazione operata dal precedente governo (ho seguito i suoi Primo Piano).Notate: Mannoni, come solo la Gazzetta, chiama lo scandalo del calcio "Moggiopoli".Questa sera, 6 luglio, Mannoni presenta "Primo Piano" con in collegamento Oliviero Beha, ospite abituale quando Mannoni parla di scandali sportivi (in chiusura il cadeau di Mannoni è una citazione del nuovo libro di Beha). Infatti il tema della puntata è lo spionaggio in formula uno, il doping nel ciclismo e lo scandalo di un calcio con i debiti dove, però, si spende troppo per il mercato.

Mannoni inizia l'argomento con il solito "Ad un anno da Moggiopoli....". Stavolta, però, viene ripreso persino da Beha che lo invita "a non parlare di Moggiopoli perchè, altrimenti, sembra che tutto fosse riconducibile a colpe del solo Moggi ed invece non è certamente così, perchè c'era molto di più sotto e si è persa l'occasione per fare una vera riforma".Mannoni, ascolti Beha. Eviti, se le riesce, di usare "Moggiopoli" ed allarghi i suoi orizzonti offrendoci un bel "Primo Piano" incentrato sugli altri scandali presenti nel mondo del calcio. Sarebbe ancora poco, se paragonato alle quattro serate di Primo Piano dedicate a "Calciopoli". Non solo come tifosi juventini, ma anche come contribuenti che con il canone finanziamo almeno 1/5 del suo stipendio, abbiamo diritto a sapere "di tutto, di più".

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