21 dicembre 2006

AMARCORD


Juventus F.C. 1897
Una sola fede, una sola maglia, un unico grande amore.
Giuuann - Umber - V'ttorije e Gianfull .
Inchinatevi !

20 dicembre 2006

Ciao


L’ultimo saluto ad Alessio e Riccardo
Oltre un migliaio di persone questo pomeriggio hanno raggiunto il Duomo di Torino per salutare per l’ultima volta Alessio e Riccardo. Tutta la Juventus era presente: giocatori, tecnici, dirigenti.


E’ stata una cerimonia toccante, durante la quale i compagni di squadra e di scuola hanno letto ricordi e pensieri dedicati ai loro amici. Pubblichiamo di seguito le parole scritte da un ragazzo della Berretti della Juventus e dedicate al suo capitano, Riccardo Neri.
Bei ricordi in un anno e quattro mesiiniziando dal primo ritiro in camera a fare gli scemi,ogni tanto una chiacchierata piacevole e simpatica.Tu eri così…allegro, sorridente, anche vincente…


Lo scudetto è il ricordo perfetto.Delle volte facevi follia Scroccando qualche merendina in camera mia,l’ultima fotografia è una pizza in compagnia.La passione è stata il tuo dolore,la consapevolezza di ognunoè che anche lassù sarai il numero 1.Tutto questo non lo meritavi,delle volte la vita è ostile nei confronti di chi ha tanta bontà,lassù la tua stella ogni sera brillerà…la forza per essere qui a leggere queste paroleme l’hai data Tu e ti ringrazio di cuorel’ultima cosa che vorrei fare è salutarti e onorare un ragazzo da stimare.Ciao Capitano .
Mio Capitano.

dal sito ufficiale : www.juventus.it

Dalla " ZOZZETTA DELLO SPORCO " 20/12/06

VERDELLI E CANNAVO' SI SONO TOLTI IL PROSCIUTTO DAGLI OCCHI. Stamane la Gazzetta dello Sport titola in prima pagina e a caratteri da finale mondiale: "Juve, non così", con chiara allusione al gol di Zalayeta ed al rigore non concesso a Marazzina.

Un giornale "normale" avrebbe dedicato ai presunti torti arbitrali, volendo esagerare, un intero articolo. La Gazzetta no. Trattandosi di sviste a vantaggio della Juve, i direttori e i redattori della carta igienica rosa hanno voluto fare come al solito le cose in grande, dedicando alle moviole, ai sospetti ed alle polemiche ben due paginone.

Viene da chiedersi come mai nelle giornate precedenti di campionato gli integerrimi Verdelli e Cannavò non abbiano destinato il medesimo spazio per raccontare e documentare l'inverosimile sequela di torti arbitrali a danno della Juventus.

Un doppiopesismo proprio di questo squallidissimo quotidiano e dei suoi servili direttori, che ricordiamolo sempre, sono al soldo di Rcs. Non si riesce a comprendere come un così grande gruppo editoriale abbia potuto mettere un giornale così importante nelle mani di due personaggi del genere.

Un mistero che ha un qualcosa di paranormale se consideriamo che la seconda principale azionista di Rcs è nientemeno che la FIAT PARTECIPAZIONI S.P.A., con un pacchetto del 10,291%.


MANNAGGIAKITAMMURT !

12 dicembre 2006

INTERVISTA DOPPIA

Un giornalista intervista Moratti ed Cobolli Gigli: "Presidente Moratti, che ambizioni ha l' Inter di quest'anno?"
Moratti: "Beh, vincere onestamente uno scudetto sul campo".
Giornalista: "E lei, Cobolli Gigli?".
Cobolli: "Beh, tornare dove compete alla Juve, ossia in serie A e l'anno prossimo vincere Scudetto, Coppa Italia, Trofeo Berlusconi, Trofeo Birra Moretti, Trofeo FIAT,Trofeo TIM e nei prossimi due anni Champions League e Mondiale per Club".
Il giornalista allora replica a Cobolli: "Non crede di essere un po' troppo ambizioso ?"
Cobolli: "Forse, però ha iniziato Moratti a spararle grosse...".


Da Barza Inter

Per non DIMENTICARE _ breve storia di calciopoli_




L’inchiesta di “calciopoli” è partita non per fare pulizia nel mondo del calcio ma per punire una sola squadra, la Juventus.


Quando si è visto che i dati emersi contro la Juve erano poca cosa e che la fase dei giudizi sarebbe iniziata troppo tardi (a luglio, se non ad agosto) e quindi a campionato già definito, si è deciso di creare subito lo scandalo rendendo pubbliche alcune intercettazioni (cosa peraltro illegale, ma tant’è!).


A rendere lo scandalo operativo ha poi immediatamente provveduto il linciaggio mediatico (Tv e giornali), che ha deciso le sentenze prima ancora che incominciassero i cosiddetti processi. Di più: che ha creato un’opinione diffusa di colpevolezza totale della Juventus, ingannando persino parecchi dei suoi sostenitori.

Questa, a mio avviso, è la storia di calciopoli. La Juventus, devono saperlo i suoi tifosi, in particolare quelli che si cospargevano il capo di cenere, non è colpevole, ma è vittima della più ipocrita campagna moralistica che si sia vista nel mondo del calcio italiano. Infatti, come sappiamo, sin da subito la proprietà decise di sostituire completamente la dirigenza della squadra: una scelta che risponde al nobile principio per cui è sufficiente il sospetto nei confronti delle proprie attività per sospendere o allontanare le persone che sono all’origine del sospetto.

Un principio quasi del tutto estraneo alla mentalità italiana, tant’è vero che non è stato tenuto in nessun conto; mentre è stato premiante l’atteggiamento opposto (Berlusconi “ordinò” a Galliani di rimanere al suo posto).

In realtà nessuno voleva pulizia e giustizia (tanto meno i falsificatori di passaporti: quelli milanesi, certo, e quelli romani di cui neppure si parla più). Si voleva soltanto affossare la Juve.L’ex- procuratore federale De Biase (che ovviamente della materia se ne intende) ha spiegato che in base a ciò che è emerso la pena corrispondente poteva essere di due punti di penalizzazione più una grossa multa.

In altre parole: la Juventus è stata vittima di un’ingiustizia colossale. Molti, adesso, lo riconoscono. Lo dicono ora, a cose fatte e concluse; ma si sono ben guardati dal dirlo quando a qualcosa poteva servire. E si riferiscono alla penalizzazione in B, non al fatto che è la retrocessione ad essere una clamorosa ingiustizia.

La pena al massimo avrebbe dovuto essere la stessa data al Milan, che come notava Baldassarre, già presidente della Corte Costituzionale, risulta avere avuto colpe non meno lievi della Juve: cioè la A con qualche punto in meno e la Champions in più (si noti che ancora domenica sera Berlusconi ha dichiarato che si aspetta l’annullamento di ogni penalità). Invece la Juventus è stata condannata ferocemente: non per un qualche illecito, ma perché colpevole di vincere troppo e di non essere né di Roma né di Milano.

A mio avviso, chi non riconosce queste ovvie verità o non ha capito niente o fa finta di non capire.Ancora una cosa: l’azionariato popolare. A noi di Juve 2006 sembra un’ottima idea. Se tale sembrerà anche alla proprietà, la Juventus potrà stabilire un nuovo primato. Sarà la prima in Italia ad essere come il Barcellona e il Real Madrid.
( pubblicato su Tuttosport del 24 ottobre 2006 )


03 dicembre 2006

DAL WEB

INTERVISTA ESCLUSIVA
Bergamo: "Calciopoli?Uno scandalo pilotato dall'alto"L'ex designatore, uno degli imputati eccellenti di Calciopoli, parla per la prima volta dopo i processi e lo scandalo che hanno minato la credibilità e l'immagine del nostro calcio: "Io parlavo con tutti, qualcuno ha selezionato le intercettazioni. Perchè non c'è l'Inter? mancano dirigenti e allenatori"


Ha mai risentito quelle telefonate scandalose?
«Non serve, le ricordo tutte molto bene. Ma non solo quelle, ce ne sono moltissime altre».

Pentito?
«E di cosa? Parliamo di uno scandalo che non esiste, io ho fatto soltanto il mio dovere di designatore. Al telefono tenevo rapporti con i miei dirigenti federali e le società, con alcuni allenatori e gli arbitri perché non era vietato dai regolamenti. E poi perché parlando venivo a conoscenza di situazioni, si svelavano retroscena, capivo meglio l’andamento delle partite e gli umori degli addetti ai lavori fin dentro lo spogliatoio. Lo scopo? Svelenire polemiche, ottenere maggiore serenità e arbitraggi migliori».

L’impressione è che lei parlasse soprattutto con Moggi e gli amici di Moggi. Con il vice presidente federale Mazzini e con le squadre amiche di Mazzini. Tutto per favorire una bella combriccola….
«Già, la famosa cupola. Ora non esiste più neanche per Borrelli, ma averla ipotizzata è stato l’errore più grossolano e devastante»

Ci sono le intercettazioni che parlano…
«Appunto. Il giallo o, se vuole, il mistero è proprio questo. Io parlavo con tutti i dirigenti e con tutte le società. Ripeto e sottolineo: tutte. Perciò mi chiedo: come mai agli atti ci sono soltanto le telefonate con qualcuno? Perché mancano tutte le altre?».

Quali?
«Con le figure istituzionali tutte. Con il vice presidente Abete, durante le Olimpiadi di Atene, abbiamo parlato per ore. Era assolutamente normale».

Chi era il telefonatore più insistente?
«Giacinto Facchetti. Parlarne mi addolora per l’amicizia che ci legava dagli anni sessanta e per la prematura scomparsa, ma la sua società, l’Inter, si lamentava più di tutte».

E di cosa?
«Facchetti era sempre scontento ed io lo capivo perché l’Inter faticava a vincere. Sospettava di tutto, molti arbitri non gli erano graditi, le griglie non gli piacevano, Juve e Milan gli facevano paura».

In concreto, cosa ha fatto lei per andargli incontro?
«Ho sempre messo i nerazzurri nella fascia di sorteggio con Juve e Milan. Poi ho cercato di spiegargli certi errori per convincerlo che non c’era prevenzione. Ho tenuto con l’Inter rapporti molto stretti, ho anche invitato Facchetti a cena. Ci tenevo a fargli vedere la mia casa, il mio tenore di vita, volevo dimostrare la mia assoluta indipendenza economica. Non avevo bisogno di nessuno».

E con Moratti che rapporti c’erano?
«Corretti. Dopo il drammatico 5 maggio 2002 , quando l’Inter perse lo scudetto a Roma con la Lazio all’ultima giornata, mi sentii molto coinvolto emotivamente. Volli fargli sentire la mia vicinanza da uomo di sport e ci incontrammo a cena con mia moglie nella sua residenza estiva».

Chissà come si sfogava Sensi…
«Con lui ho avuto vari contatti assolutamente seri. Certo, si lamentava dello strapotere economico e conseguentemente tecnico del nord, temeva la Juve e il Milan, non voleva certi arbitri, altri li caldeggiava, il tutto per mera scaramanzia. Il sorteggio e le griglie obbligate mettevano tutti d’accordo».

Le griglie di Moggi…
«Conosco Luciano da più di 30 anni. Conservo ancora una foto con lui scattata nel 1976 negli spogliatoi dell’Olimpico. Ha una famiglia splendida. Sono stato più volte con mia moglie a casa sua a Monticiano, conosco anche il babbo e la mamma che hanno più di 90 anni. C’è stima reciproca, mi onoro ancora della sua amicizia, se ha commesso errori ne risponderà. Vedremo. Lui è uno che lavora venti ore al giorno, del calcio sa tutto come nessuno. Quei nomi di arbitri che fa in una telefonata scherzosa erano obbligati. Non avevano diretto la domenica precedente, non c’erano altre soluzioni tecnicamente idonee. E poi tutto finiva dentro un’urna, quegli arbitri potevano toccare a Milan e Inter, non solo alla Juve. Non decideva Moggi, ma il sorteggio».

Taroccato...«Hanno cercato di dire anche questo, sono state addirittura scritte le modalità per truccare il sorteggio. E’ un accusa ridicola caduta in fretta quando si è capito meglio che al sorteggio partecipavano i giornalisti ed un notaio controllava le operazioni».

Però Moggi incideva…
«Ma quando mai. In un anno di intercettazioni, c’è solo una telefonata. In altre, Moggi mi critica per certe decisioni e per certi arbitraggi».

E Galliani chiamava? «Pochissimo, anche se ci conoscevamo da quando era un dirigente del Monza. Lo incontravo a Milano quando andavo a vedere gare importanti. Il rapporto istituzionale quale presidente di Lega è stato assai corretto. Del Milan parlavo con Meani».

Come mai andò a cena con i Della Valle? «Mazzini mi riferì del loro disagio che era anche il nostro. In effetti la Fiorentina quell’anno subì parecchi errori, i Della Valle pensavano ad una ritorsione per la loro presa di posizione contro il Palazzo. Accettai di incontrarli per spiegarmi, fui io a decidere di andare in un ristorante e non a Coverciano: non avevamo niente da nascondere».

Cosa successe dopo?«Nelle ultime tre giornate di campionato promisi che la Fiorentina e le altre squadre in lotta per la retrocessione sarebbero state inserite nella medesima griglia con gli stessi arbitri, i più esperti. Gli errori non finirono, alla terz’ultima e alla penultima giornata di campionato in Fiorentina-Atalanta e Lazio-Fiorentina ne furono commessi ancora ed erano decisivi ai fini del risultato».

Però Lecce-Parma finì in un pari benedetto…
«Qualcuno dovrà spiegare come si possa pensare ad un illecito perché io ho parlato con De Santis prima della gara come facevo con tutti gli arbitri. Lui mi dice che è una gara difficile e precisa: ‘Io mi metto in mezzo’. Lo incoraggio ad essere il migliore in campo con un augurio: ‘Vincila tu questa partita’. La Fiorentina si è salvata in quest’ultima giornata perché ha battuto il Brescia che conseguentemente è retrocesso e per una serie di altri risultati. Il pari in Lecce-Parma da solo non bastava, bisognava truccare quasi tutte le gare di quella giornata».

Chi le telefonava tra le società più piccole?
«Spesso Cellino del Cagliari. Sosteneva che i nostri giovani arbitri non erano all’altezza e dovevamo cambiare le metodologie di selezione dalle categorie inferiori. Parlavo anche con Cipollini del Bologna, Foti della Reggina, Sacchi del Parma e Zamparini nonostante lui oggi lo neghi. Vorrei ricordargli le proteste dopo un rigore in Samp-Palermo…».

In buona o cattiva fede, gli errori erano comunque moltissimi…
«Nei primi quattro anni del nostro mandato le cose sono andate bene. Purtroppo, Collina a parte perché la sua figura è irripetibile, finita l’epoca di fuoriclasse come Braschi e Cesari e di buoni arbitri come Trentalange, Borriello e Treossi, non abbiamo avuto più rimpiazzi se non Paparesta».

Chiuso in uno spogliatoio…
«Ha sbagliato a fare certe telefonate e per questo è stato giudicato».

E Rosetti?
«Lo abbiamo sostenuto, ma non è un grande arbitro. E’ discreto solo quando è in piena forma, ha fatto un buon mondiale, ma non ha la facilità di arbitraggio e la classe di Paparesta».

Ma non le sembra che il sistema risentisse dello strapotere di Juve e Milan?
«Erano le squadre più forti d’Europa, come dimostra la finale italiana di Manchester in Champions. Logico che vincessero. Ma nei nostri sei anni i primi due scudetti sono stati conquistati da Lazio e Roma e l’Inter lo ha perso nel terzo anno quando lo aveva già vinto. Tra le retrocesse non c’è mai stata una lamentela. Ricordo solo una polemica forte della Roma, ma io chiesi scusa pubblicamente a Sensi, i giallorossi furono davvero tartassati. Ma dai tabulati mancano anche queste telefonate… ».

Fatte a chi?
«Fabio Capello. Dopo quella stagione ci siamo sentiti spessissimo. Lo convinsi che era il suo nervosismo in panchina e quello della squadra a indurre più facilmente gli arbitri all’errore con la Roma. Non c'era malafede e lui lo capì».

Certe telefonate di Carraro sono da brividi…
«In effetti queste sono le intercettazioni più inquietanti. Lui chiedeva delle cose imbarazzanti, ma io gli ho tenuto testa fino alle male parole. E anche queste telefonate dimostrano la mia indipendenza. Carraro in una recente intervista ha detto che ha assistito ad una vicenda aberrante. Ha perfettamente ragione, basti ricordare gli avvenimenti più salienti della sua presidenza, da come è stato eletto, all’allargamento dei campionati di A a 20 squadre e di B a 24, al diverso trattamento ai club da parte del sistema finanziario nel quale ricopre un ruolo determinante. Non poteva essere un presidente federale super partes».

Perché non ha denunciato prima certe situazioni….
«Non stava a me contestare cose che si vedevano alla luce del sole. Il mio compito era quello di allenare la tecnica e la mente degli arbitri e convincere la federazione che fossero indipendenti economicamente».

Una bella guerra…
«Tra nord e sud, tutti volevano vincere ad ogni costo. Il calcio negli ultimi anni è stato questo. C’era la corsa alle risorse dei diritti tv, la loro ripartizione faceva la differenza tecnica».

E voi eravate condizionati…
«Mai. Le uniche pressioni arrivavano da certe trasmissioni televisive. Sapevamo che i nostri errori contro il Milan avevano una tremenda cassa di risonanza sulle reti Mediaset, mentre il Processo del Lunedì difendeva l’Inter sulla tv di Tronchetti Provera. Anche la carta stampata faceva la sua geopolitica, mai però tutto questo ha determinato condizionamenti, semmai ci aiutava a capire».

Però le telefonate intercettate sono squallide…
«Per come sono state estrapolate, fuori da ogni contesto. Per quello che si dice di volgare, per certe frasi. Ma sfido a registrare chiunque, sarebbe lo stesso. Il problema è un altro».

Quale?
«Si è montato un processo mediatico. In questa vicenda non c’è nulla di illegale. Non gira denaro, non ci sono regali importanti, carriere montate ad arte. Vorrei sapere che fine hanno fatto le 26 partite truccate delle quali tutti hanno scritto a nove colonne. Le accuse di illecito sportivo sono cadute, resta solo Lecce-Parma. L’avremmo truccata io, Mazzini e De Santis? Siamo seri!».

L’inchiesta è pilotata?
«Le intercettazioni di sicuro. Come ho detto, qualcuno ha scelto alcune registrazioni e ne ha buttate altre che non servivano a un disegno preciso».

Allora c’è un Grande Vecchio?
«Ne sono sicuro. Spero che le indagini extra-calcio in corso facciano chiarezza. Forse non è un caso isolato se De Santis ed io eravamo pedinati e intercettati. E poi mi chiedo: perché l’inchiesta archiviata a Torino è stata riaperta un mese dopo a Napoli?».

La Juve però ha dichiarato subito la colpevolezza…
«Un errore, apparentemente incomprensibile. Nessuna società butta a mare i suoi dirigenti più importanti prima di un processo o di prove provate!».

Ma perché lei si è dimesso dal calcio?
«Perché ho capito durante il processo che non avrei avuto la benché minima possibilità di difendermi: le sentenze erano già scritte».

Guido Rossi aveva promesso pulizia seria…
«E invece lui, Ruperto e Borrelli hanno commesso importanti errori. Sono entrati in un mondo che non conoscevano, con rapporti, amicizie, vezzi, consuetudini e parole che girano senza che mai si oltrepassi il senso di un leale rapporto fra addetti ai lavori. Non si poteva fare un processo serio in tre settimane, non si può condannare senza prove: l’hanno fatto. A Borrelli propongo un confronto pubblico per dimostrare se Calciopoli esiste o è una montatura».

Lei chiede una revisione seria di quello che è successo, è possibile?
«Il presidente del Coni Petrucci ci ha provato, ma non interessa a nessuno. La macchina è ripartita, i campionati si giocano. Cosa vuole che importi di Bergamo, di Mazzini o di qualche altro che è ancora sotto psicofarmaci!».

Non si sentirà mica un nuovo Enzo Tortora?
«Ho il massimo rispetto per la vicenda umana di Enzo Tortora, non voglio fare simili confronti. Certo è che sono stato accusato ingiustamente nonostante sia un uomo pulito da sempre, come arbitro prima come dirigente poi. Mi resta un’unica convinzione: dal processo di Napoli verrà fuori la verità».

di Enzo Bucchioni

28 novembre 2006

DA TUTTO SPORT

L’INTERVENTO
UNA DOMANDA A COBOLLI
da CHRISTIAN ROCCA ***

Mi piacerebbe che Tuttosport ponesse una domanda semplice semplice al presidente Cobolli, assicurandosi che al momen­to della risposta sia presente anche il dottor Gigli. La domanda è questa: “Signor presidente, quanti scudetti ha vinto la Juventus?”. Le risposte possibili sono soltanto due: 29 o 27.

Non c’è modo di sviare. E finché non ci sarà una risposta a questa domanda, qual­siasi proclama della nuova dirigenza juventina per me avrà valo­re pari al numero di scudetti vinti da Massimo Moratti.Sì, è vero, c’è una terza via tra il 29 e il 27, quella di chi dice che è stato ingiusto averci tolto il ventinovesimo, perché non è stato sfio­rato da alcuna indagine, mentre è legittimo aver subito lo scippo del ventottesimo, quello delle intercettazioni telefoniche.

Da ciò che leggo sembra che il nuovo corso juventino potrebbe risponde­re “28” alla mia domanda, come ha lasciato intendere il grande Lapo domenica su Tuttosport. Peccato che non abbia alcun sen­so. E, peraltro, non mi pare che la Juventus di Cobolli stia facen­do alcunché, né legalmente né mediaticamente, per riprendersi il maltolto.Intanto chiunque abbia seguito quel campionato 2004 – con le ec­cezioni di Mancini, Liguori e Verdelli – sa perfettamente che lo scu­detto delle intercettazioni è stato vinto regolarmente a San Siro grazie a una rovesciata di Alex e a un colpo di testa di Trezeguet e malgrado avessero fatto fuori, a tavolino, il formidabile Ibrahi­movic.

In modo tecnico-tattico – perché lo capissero anche Man­cini, Liguori e Verdelli – l’ha spiegato definitivamente il campio­ne del mondo Mauro German Camoranesi: “Gli avversari quan­do giocavano con noi se la facevano sotto”.Ma l’insensatezza è un’altra. Provo a spiegarmi. Se si considera giusta, corretta e condivisibile la decisione di punire la Juventus per gli intrallazzi del 2004-2005 – malgrado le sentenze abbiano dimostrato che non c’è stato alcun tentativo di truccare nemmeno mezza partita – si riconosce esplicitamente che Moggi e Giraudo guidavano per conto della Juve la cupola calcistica del campionato italiano da dodici anni, come si urla da sempre in curva sud e da qualche tempo su quel giornale rosa che si trova sui banconi dei gelati all’interno dei bar dello sport.

Se si crede davvero che Mog­gi e Giraudo fossero capaci di pilotare gli arbitri e di fare la ma­cumba ai calciatori fino a impedire, tramite la Gea, al più scarso difensore centrale degli anni Novanta, cioè a Salvatore Fresi, di non essere diventato Franz Beckenbauer, allora è giustissimo aver tolto anche il ventinovesimo scudetto.

Anzi, per completare l’ope­razione simpatia, si dovrebbero restituire anche i cinque titoli pre­cedenti e distribuirli un po’ a chi falsificava passaporti e ricettava patenti per schierare calciatori che non avrebbero potuto giocare e il resto a chi si faceva cambiare i regolamenti sugli extracomu­nitari la settimana precedente la partita decisiva contro la Juve e poi non pagava le tasse al fine di comprarsi il bomber.

Dunque: 29 o 27? Se la risposta è 29, Cobolli Gigli dovrebbe oc­cuparsi solo di questo, recuperare ciò che ci spetta e ricordare ogni cinque minuti che la nuova Juve risanata e pulita è a un passo non solo dalla Serie A, ma anche dalla terza stella. Solo così Cobolli può conquistare i tifosi juventini (non me, ché non gli perdonerò mai di aver venduto Ibrahimovic e Vieira agli indossatori di scudetti al­trui). Se, invece, la risposta è 27, per quanto mi riguarda la nuova Juve non potrà mai essere credibile, neanche facendosi scudo del­le meraviglie degli splendidi campioncini di Deschamps. I quali, come è noto, li dobbiamo a Moggi e Giraudo.

*Opinionista de “Il Foglio”

Pallone d'oro .


Il Pallone d’oro è rotondo. Con 171 voti – salva eventuale manipolazione di schede bianche denunciata da Enrico Deaglio – il Pallone d'oro è andato a Fabio Cannavaro, il calciatore simbolo della Juventus di Luciano Moggi, quella formidabile squadra affossata dalla voglia di gogna della solita Italietta e da una certa compiacenza della proprietà torinese.

Al secondo posto è arrivato un altro calciatore della Juventus, Gigi Buffon, campione del mondo insieme con Cannavaro e con il gruppo di allenatori e massaggiatori e calciatori scelti da Luciano Moggi (e Franco Carraro) per l'avventura tedesca degli azzurri. Al terzo posto è arrivato un’altra scoperta del Moggi juventino, Thierry Henry (anche se Carletto Ancelotti lo faceva giocare da terzino sinistro, ed era fortissimo lo stesso).

I mozzateste imbevuti della saggezza tipica da bar e gazzetta dello sport avrebbero voluto togliere la fascia di capitano a Cannavaro, arrestare Buffon per le scommesse, licenziare Marcello Lippi e ritirare la squadra che poi ha dominato i mondiali, malgrado Ciccio Totti.

Quest'anno è cambiato poco: la Juve continua a essere in testa, in qualsiasi campionato giochi, mentre gli sconfitti di sempre parlano ogni domenica di complotti e di decisioni arbitrali scandalosi. I più lamentosi ora non si lamentano, anche se ieri hanno ricevuto un paio di favori arbitrali e il solito regalo sotto forma di ammonizione preventiva a un avversario della prossi,a giornata.

Intanto, mi dicono, che ieri due calciatori della Juve da soli hanno battuto il Palermo. Ma è un dettaglio poco importante, in fondo questo è soltanto pre-campionato.

25 novembre 2006

ALMENO UN PO DI TABACCO.

Mancini:"Ho visto una grande Inter, capace di vincere contro tutto e contro tutti.Contro arbitraggi che ci sfavoriscono. Siamo antipatici perchè vinciamo onestamente.

"A MancioOO.. C'è lo vuoi mettere un po' di tabacco in quello che fumi ???

23 novembre 2006

IN SINTESI_appunti di POST

IL DISCORSO E' MOLTO PIU' AMPIO .
Che storia.


Talmente ampio che non sai nemmeno da dove uno deve iniziare a discuterne..
E VERAMENTE UN " InZalata " .

Permettetemi un

Medooònn !


DOMANDE _INTERCETTOPOLI

Riponiamo la piena fiducia nei PM di Milano e su quei giornalisti che continuano ad indagare sui servizi forniti da telecom alla squadra dei perdenti.

A tale proposito vi fornisco qualche ulteriore “dato di fatto”:
1) La testimone Cristina Plateo già segretaria di Adamo Bove è stata “trovata” dai PM ben prima che esplodesse lo scandalo si parla addirittura di MARZO 2006.

2) La Plateo consegna ai PM il materiale richiestole da Adamo Bove che lei aveva nascosto e riguardante intercettazioni e pedinamenti nei confronti di Vieri, Juve, FGIC e arbitri.

3) Adamo Bove non è mai stato interpellato dai PM di Milano.

Domande:
1) Perché una persona accusata di aver eseguito intercettazioni (per chi è scontato…!) non viene “sentito” almeno per verificare la natura del “materiale” trovato alla Plateo? Anche alla luce delle dimensioni che calciopoli stava assumendo a tutti i livelli, che stava triturando anche il CT della Nazionale e che si faceva beffa delle più elementari regole di riservatezza.

2) Perché oltre ad indagare sulle intercettazioni riguardante Moggi e Giraudo, Pairetto ecc. non si indagava anche sul perché Bove aveva effettuato quelle intercettazioni?

3) Perché Adamo Bove veniva pedinato da sconosciuti durante il periodo dello scandalo calciopoli?

4) Perché Adamo Bove felicemente sposato e padre che stava per trasferirsi in una nuova casa che aveva un lavoro ben retribuito si “suicida”?

5) Cosa facevano quei tre individui non identificati e scomparsi nel nulla (!?) attorno al corpo di Adamo Bove con la “paletta” a dirigere il traffico nei momenti successivi all’omicidio?

6) Perché il Vicequestore di Napoli, che conosceva bene Bove e che conduce le indagini sulla morte, durante l’orazione funebre dice che “si è sicuramente trattato di suicidio”?

7) Perché la moglie di Adamo Bove dice che il marito NON si è suicidato?

Risposte:
1) Bove era protetto dai suoi amici della procura di Napoli per la quale attraverso la struttura telecom eseguiva materialmente le intercettazioni.

2) Bove oltre a consegnare le intercettazioni alla procura le consegnava, probabilmente previo pagamento, ai giornali amici che alimentavano il complotto contro la JUVE.

3) Bove è stato UCCISO una settimana prima delle sentenze di calciopoli senza mai essere stato convocato dai PM di Milano perché aveva minacciato gli organizzatori del complotto contro la JUVE di svelarne la natura.Qualcuno dirà che sono farneticazioni di una mente annebbiata dalla passione per una squadra di calcio… sarà anche vero ma provate almeno a fare uno sforzo per dare qualche risposta alle domande.

SBIFF SBIFF_SBOFF

DOSSIER INTER_ EFESS CHE PAPIRO

Volume 1
SPOGLIATOIO IN PILLOLE
Georgatos, ex giocatore dell'Inter, ad aprile 2006, a proposito dei vecchi compagni dell’Inter, dichiara: "c'era chi prendeva pillole e si faceva iniezioni... gruppi di persone rifornivano i giocatori...ho capito cosa stava accadendo..."

2005 ESTATE D’AFFARI
Vendita fasulla dei diritti di sfruttamento del marchio Inter in modo da consentirle di truccare i bilanci per 158 milioni di Euro; si ricorda che non avrebbe potuto partecipare al campionato 2005-06 (quello dello scudetto fittizio); ma Guido Rossi (toh, guarda chi c'è, sempre questo ex dirigente nerazzurro che assegna gli scudetti!) della COVISOC riammette l'Inter ed addirittura concede uno sconto (ricapitalizzazione di soli 40 milioni e non di 158, con decurtazione del 75% del malloppo)

2006 UN BEL SOSPETTO
lo Spezia un anno fa apparteneva a Moratti; è stata venduta ad una società che appartiene ad una Fiduciaria parmense; nessuno conosce (chissà perché) il proprietario attuale di tale Fiduciaria parmense; se si tratta di Moratti o di un suo parente fino al quarto grado, è illecito (punibile con la revoca dello scudetto revocato ad altri e retrocessione)

2006 LO SCUDETTO DELL’ONESTA’ Milano, 25^ giornata:
Stankovic, sconfitto sul campo per 2-1 dalla Juventus, chiude a chiave gli spogliatoi di San Siro per nascondere l'inverosimile agli occhi dell'arbitro e degli atterriti assistenti (Dejan, nunsepofà..., perchè lo fa solo Moggi) SEQUESTRO DI PERSONA? NO! Quale sequestro, il commissario “davvero straordinario” Guido argonauta Rossi, già consigliere dell’Inter nel quinquennio 1995/1999, difensore dell’Inter (e di Milan e Juve) nel confonto sui diritti TV con la Fiorentina e il Consorzio Calcio Italia, dipendente Telecom in pensione (ora dinuovo a cavallo), ritiene di premiare chi si “era sempre comportato correttamente” e premia l’Inter! A tal proposito è opportuno riportare una dichiarazione dell’argonauta.” Il fatto che io sia stato per un brevissimo periodo [cinque anni, ndr] nel CdA dell’Inter e che io sia amico personale di Massimo Moratti non c’entra niente. Moratti da quando ho assunto questo incarico, per la sua estrema delicatezza, non mi ha più neanche telefonato...” Ps: Nel corso dello scandalo cosiddetto “Moggiopoli”, giungono a Guido Rossi da tutt’italia segnalazioni su comportamenti illeciti tenuti da altre squadre (Inter, Milan, Roma, Lazio, Parma ecc.). L’argonauta decide di perseguire penalmente chi segnala tali comportamenti perchè “INTRALCIA IL LAVORO DELLA GIUSTIZIA!!!”

2006 SEMPRE A PROPOSITO DELLO SCUDETTO DELL’ONESTA’
La senatrice Maria Burani Procaccini propone un’interrogazione al ministro dello sport Melandri. Avanza pesanti dubbi sul processo a Calciopoli e punta l’indice sul subcommissario della Figc, Paolo Nicoletti. “Scudetto 2005-2006 ai nerazzurri? Sarebbe uno scandalo visto che il vice commissario della Figc lavora per la famiglia Moratti”.

Paolo è il figlio dell’avvocato Francesco Nicoletti, originario di Dipignano, in provincia di Cosenza, trasferitosi negli Anni Sessanta a Milano per divenire stretto collaboratore e legale di fiducia di Angelo Moratti. Nicoletti, dunque, è legato da rapporti professionali con la Saras della famiglia Moratti. Questo è un altro di quelli che faranno un calcio nuovo.

• Passaporto falso di Recoba per passare da comunitario e superare i limiti al numero degli extra Moratti ha ottenuto da Guido Rossi (quello super partes) lo scudetto per un tributo all’onestà nerazzurra e “ha dimenticato” che il suo direttore generale Lele Oriali ed il suo pupillo Alvaro Recoba hanno da pochissimo patteggiato una pena per aver falsificato il passaporto (Recoba non aveva antenati in Europa) e ricettato patente rubata (quella di Recoba) e sono stati condannati a 6 mesi di carcere ciascuno (tramutata in pena pecuniaria di 21.420 euro). Moratti forse non ricorda che c’è un tetto all’ingaggio di extracomunitari e superare quel tetto significa voler imbrogliare chi, regolarmente, ne utilizza il numero consentito. Ps: Nel 2001 il St Etienne è retrocesso in B a causa della penalizzazione di 7 punti e della multa comminata per i passaporti falsi del brasiliano Alex e dell’ucraino Levitsky (ha impiegato 3 anni per risalire in Ligue 1)

• Patente di Recoba risultata rubata alla motorizzazione di Latina (ricettazione) • Kallon fermato per nandrolone (l’Inter dichiara che lo usava per i brufoli)

• Martins fermato dalla società stessa per ematocrito alto prima di Cagliari-Inter
• Pagamento fideiussione fuori tempo 3 anni fa, ma poi, di nascosto, fatta risultare “regolare” tramite atto doloso (l’Inter sarebbe stata cancellata dal campionato ed oggi non esisterebbe più)

• L’Inter nel 2006 è da tre mesi sotto inchiesta dalla procura di Milano per plusvalenze, inchiesta ancora in corso

• L’Inter nel 2001 è stata sotto inchiesta dalla procura di Roma per plusvalenze, di quella inchiesta non si hanno più notizie

• Mancini, il moralizzatore, che accetta (a Firenze) il patentino preso illecitamente grazie al sistema di cui parla male • Fidejussioni false firmate da Facchetti per la Reggina In una intervista del settimanale "OGGI" a Luciano Moggi: Ma è vero che esistono delle fideiussioni bancarie firmate da Facchetti per qualche società di calcio? Moggi: "L'ho scoperto leggendo una deposizione di Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna. Mi ha stupito molto. Gazzoni ha messo a verbale, davanti ai giudici, certe cose. Bisognerebbe chiederlo a lui, o a Facchetti o ai giudici. Certo è un bel mistero".

• Materazzi che, il 5 maggio 2002, chiede all'avversario in partita (la Lazio) di farli vincere (e dire che i laziali – a parte Poborsky - ci hanno pure provato...)

• Incontri, mai negati, di Facchetti con Nucini – l’arbitro ha dichiarato di essere molto amico di Facchetti e di aver pranzato spesso con lui, si lamentava col “brindellone” di ostacoli alla sua carriera e chiedeva raccomandazioni (complimenti, proprio un arbitro super partes, con lui le squadre che incontravano l’Inter erano sicuramente tutelate) - La Juventus per motivazioni simili ha avuto: retrocessione in B, meno 17 in classifica, revoca di 2 scudetti, mancata partecipazione per almeno 3 anni alla Champions, obbligo di fatto a vendere tutta la squadra titolare -

• Cene, mai negate, Facchetti-Bergamo a casa Bergamo, quando l’Inter andava a giocare in Toscana (addirittura Bergamo dichiara che Facchetti si fermava anche a dormire a casa sua, dove spesso parlavano delle griglie arbitrali) Riportiamo l’intervista a Bergamo nella trasmissione MATRIX di Enrico Mentana. Mentana domanda: "Signor Bergamo, in una telefonata con Moggi si parla di "una cena" con Giraudo a casa sua, Vorrei sapere oltre a loro ha invitato altri dirigenti a casa sua?" Bergamo risponde: "Certamente, venivano a casa mia molti dirigenti di società di calcio anche con le loro famiglie, in quanto legato da vecchie amicizie" Mentana: "Qual'era il dirigente che veniva più spesso a trovarla??" BERGAMO: "beh! per la verità, non posso nascondere che GIACINTO FACCHETTI e' stato quello che più degli altri RICEVEVO IN CASA"! - La Juventus per motivazioni simili ha avuto: retrocessione in B, meno 17 in classifica, revoca di 2 scudetti, mancata partecipazione per almeno 3 anni alla Champions, obbligo di fatto a vendere tutta la squadra titolare -

• Telefonate, innegabili, Facchetti-Pairetto – In una di queste si parla a lungo di biglietti di partite dell’Inter da consegnare a Pairetto e pronti nella sede dell’Inter che passerà a ritirare un certo Santambrogio. - La Juventus per motivazioni simili ha avuto: retrocessione in B, meno 17 in classifica, revoca di 2 scudetti, mancata partecipazione per almeno 3 anni alla Champions, obbligo di fatto a vendere tutta la squadra titolare -

• Telefonate, mai negate, Moratti-Fazi - La Juventus per motivazioni simili ha avuto: retrocessione in B, meno 17 in classifica, revoca di 2 scudetti, mancata partecipazione per almeno 3 anni alla Champions, obbligo di fatto a vendere tutta la squadra titolare -

• Telefonate Inter-Bergamo, nella trasmissione di Antenna3 del 11/09/2006 Bergamo dichiara di aver ricevuto telefonate dai dirigenti di tutte le squadre di A e si stupisce di come risultino intercettate solo le telefonate di Moggi La Juventus per motivazioni simili ha avuto: retrocessione in B, meno 17 in classifica, revoca di 2 scudetti, mancata partecipazione per almeno 3 anni alla Champions, obbligo di fatto a vendere tutta la squadra titolare -

• Carta di identità di Daniele Bernazzani falsificata (abbassata l'età) e scoperta durante mondiale Fifa per giovanili (complimenti per la sportività)

• Carta di identità di Massimo Pellegrini falsa (usato nome e cognome di altra persona) anche lui aveva superato il limite massimo di età (ancora complimenti) 1910 (SPAREGGIO TRUCCATO)

Nel 1910 successe che la Federazione (casualmente...) scelse, in prima istanza, una data per la finale scudetto Pro Vercelli-Inter.Guarda caso in quella data tutta la squadra titolare della Pro Vercelli era già impegnata con la Nazionale Militare. La Pro Vercelli chiese quindi ovviamente lo spostamento della finale scudetto.La Federazione rispose che a loro andava bene se anche l'Inter avesse accettato. L'Inter, scandalosamente, RISPOSE DI NO e la Federazione non esitò a mantenere la data stabilita, del tutto inadeguata.La Pro Vercelli, giustamente indignata per questo gesto vergognoso, mandò in campo la 4^ squadra (i bambini di 11 anni!!!!).L'Inter vinse la partita 10-3 (riuscendo però a prendere 3 gol dai bambini!!) e vinse in questo modo il suo primo scudetto. Tra il primo e l'ultimo cambiano i metodi, non cambiano le furbate.1922 (SALVEZZA A TAVOLINO)Nel 1922 l'Inter arriva ultima, meno punti di tutti, meno gol fatti e più gol subiti. A fine campionato si decide che invece di far salire le squadre che ne hanno diritto bisogna fare i play-out.

Non basta. All'Inter viene data come avversario l'Alta Italia, squadra però già fallita da settimane, per cui vince gli scontri diretti a tavolino!1961 SCARSA SPORTIVITA’Nel 1961 l’Inter protesta perchè la partita Juve-Inter viene fatta ripetere anzichè essere assegnata all’Inter a tavolino per sfondamento delle recinzioni del pubblico che stava troppo stretto e si era portato a bordo campo.
Quando viene disputato il recupero della partita (ultima di quel campionato) l’Inter aveva già perso lo scudetto in quanto era a 3 punti dalla Juve capolista (una vittoria valeva 2 punti).Allora molto sportivamente e con il solito seguito di lacrime manda in campo la squadra primavera e perde 9-1!

21 novembre 2006

APPUNTI DI POST_

Le iene e gli avvoltoi che si sono scagliati sulla Juventus per cercare di ridurla ad una carogna,ora dove sono,cosa fanno,cosa dicono,dove si e' nascosta la volonta',la cattiveria l'arroganza e la voglia di riformare il calcio italiano,avete raggiunto il vostro scopo,o il servilismo verso gli onesti vi ha fermato i bollenti spiriti?

Le sirene,le trombe,i megafoni e i tamburi che per oltre 5 mesi hanno rintronato l'Italia,con i loro frastuoni e le loro soloniche massime di giustizia ed equita'fatte scorrere a fiumi sulle pagine dei giornali e strombazzate in televisione,dove sono?

INTER cettazioni,che colpiscono anche le istituzioni (vedi servizi segreti) e la societa' intera,non solo il calcio,ora hanno deposto i loro strumenti ed il clamore si e' fatto mutismo e silenzio in un compatto e una accettazione di compromesso,che da ancora piu' forza ai dubbi che avevamo,di un servilismo sfacciato e indefesso,di cui ne vergogna ne dignita',regna in quelle menti distorte e asservite.

L'uomo onesto e' convinto che il male ,da qualunque parte provenga, deve essere denunziato e combattuto,ma purtroppo viviamo in un mondo di lacche'.

Amici e amiche vi saluto tutti con affetto anche se la bile aumenta di giorno in giorno.

NON SCORDATEVI DI BOICOTTARE !


sbiff "
KITAMMURT_sempre in riferimento alla bastardata .

MOLTO SIMPLICIO

Il fondamentale calciatore del Palerm, Simplicio, è stato espulso preventivamente. Domenica, infatti, i rosanero giocano contro gli indossatori di scudetti altrui. E' la decima volta in tredici giornate che accade.Nota: c'è, evidentemente, qualcuno che non ha capito il senso di questo conteggio. Non è volto a dimostrare che gli indossatori sono favoriti dagli arbitri (il favore che gli hanno fatto è molto più grande: l'assegnazione di uno scudetto, la cancellazione della Juventus e l'abbattimento di Milan, Fiorentina e Lazio in modo da fargli vincere la (ex) Serie A trasformata in torneo aziendale dei Moratti. Il ridicolo conteggio serve a dimostrare l'insensatezza dell'accusa (rigettata perfino dai giudici di Guido Rossi) avanzata a maggio nei confronti della Juventus.

16 novembre 2006

INDISCREZIONI DA "FRANCE FOOTBALL"

IL PALLONE D'ORO 2005/06 ?
PARE CHE PRIMO SIA CORDOBA E SECONDO CARINI.

15 novembre 2006

QUESTA E' LA MERA REALTA' _ Da Barza Inter

04 novembre 2006

"IL PROCESSO ALLA JUVE E' STATO UN ABORTO GIURIDICO"

CLAMOROSE DICHIARAZIONI DI CORRADO DE BIASE, IL CAPO DELL''UFFICIO INDAGINI ALL'EPOCA DELLO SCANDALO SCOMMESSE DEL 1980. "IL PROCESSO ALLA JUVE E' STATO UN ABORTO GIURIDICO"

In collegamento con una radio Toscana l'ex giudice smonta il processo di Calciopoli e attacca pesantemente la nuova dirigenza bianconera: "Quando si cassa, per motivi di tempo, un grado di giudizio, quando si impedisce agli imputati di portare testimoni, dossier e filmati in loro discolpa, ma gli si concede solo 15 minuti per una arringa difensiva, non si può che parlare di aborto giuridico.

L'illecito ambientale non è un reato contemplato da nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico. Non posso dire perchè la la proprietà bianconera si sia mossa in un certo modo, ma mi dicono che la vicenda sia stata abilmente pilotata da loro. La società ha finto di ricorrere al Tar solo per placare l'ira dei tifosi.

Corrado De Biase, il capo dell'ufficio indagini all'epoca dello scandalo scommesse del 1980, risponde ad uno spettatore tifoso della Juventus che telefona a Rete37, emittente privata fiorentina, dove l'ex giudice era ospite, a proposito della Juventus e dell'operato di Zaccone, legale della stessa: "Non posso sapere perchè la proprietà della Juventus si sia mossa in un certo modo, ma mi sento di dire, al 99%, che la vicenda è stata abilmente pilotata dai vertici della squadra torinese, a cominciare dalla richiesta di Zaccone, che ha lasciato tutti di stucco. Zaccone non è un incompetente, come molti credono, ma è stato solo un attore di questa vicenda. Bisogna avere, innanzitutto, il coraggio di affermare una realtà: il procedimento di questa estate ha partorito un autentico aborto giuridico.

Quando parlo di "aborto giuridico" mi prendo la piena responsabilità di ciò che dico. Quando si vuole espletare in due settimane un procedimento che richiederebbe almeno 6 mesi solo per un corretto iter investigativo, non può che venir fuori un aborto giuridico. Quando si cassa, per motivi di tempo, un grado di giudizio, quando si impedisce agli imputati di portare testimoni, dossier e filmati in loro discolpa, ma gli si concede solo 15 minuti per una arringa difensiva, non si può che parlare di aborto giuridico.

Quando non si concedono agli avvocati difensori degli imputati i testi integrali delle intercettazioni, adducendo che non sono pertinenti, si può solo parlare di aborto giuridico. Quando, infine, si disassegna un titolo ad una squadra, la Juventus, per assegnarlo ad un'altra, l'Internazionale, prima che sia pronunciato il verdetto del primo iter istruttorio, allora siamo ben oltre l'aborto giuridico.

Non è un problema di giustizia ordinaria o sportiva: in ogni paese che si definisca civile eventuali pene e sanzioni devono essere comminate dopo che sia stato verbalizzato un verdetto di colpevolezza, mai prima. E non venitemi a parlare di normative UEFA o di liste da dare alla stessa per le coppe europee: i diritti degli imputati, tra cui quello di potersi difendere con i mezzi che l'ordinamento mette loro a disposizione, vengono prima di una partita di calcio. Il punto che mi fa pensare che Zaccone abbia agito su input della proprietà è un altro, e cioè il modo in cui si sono mossi i vertici dirigenziali della Juventus, con quel finto ricorso al TAR.

Come, mi chiedo, tu allontani i dirigenti, praticamente dichiarandoti colpevole, poi assisti inerte ed impassibile ad uno scempio mediatico e giudiziario ai danni della tua squadra e poi minacci di ricorrere al TAR? E' il concetto di chiudere la stalla quando i buoi sono fuggiti, se ci pensate bene. Prima ti fai massacrare senza muovere un dito, ti fai disassegnare il titolo, fai stilare i calendari per i campionati e le coppe europee e poi minacci di andare al TAR, strombazzando il tutto sui giornali? Sa tanto di mossa politica per placare l'ira dei tifosi, mi pare.

Se Zaccone, che è uomo di valore ed esperienza, avesse avuto il mandato di evitare il disastro si sarebbe mosso in maniera diversa, nel senso che avrebbe fatto notare queste "anomalie" nel tempo intercorso tra la fine del dibattimento e l'annuncio dei verdetti. Quello, infatti, era il momento buono per minacciare di ricorrere al TAR, quando le sentenze non erano ancora state scritte, ma andava fatto in camera caritatis, chiedendo un incontro con Ruperto, Sandulli e Palazzi, e non di fronte ai giornalisti della Gazzetta.

Vi prego di notare che non sto discettando di alta strategia dell'arte forense, ma dei principi basici, dell'ABC della professione, di cose che si insegnano ai ragazzi che vengono in studio a fare praticantato: se tu, avvocato difensore, ritieni di avere delle armi da giocare, chiedi un incontro con il giudice e il PM, nel periodo che intercorre tra il processo ed il verdetto, e gli fai notare che, se il responso sarà giudicato troppo severo, le userai.

E qua di armi ce ne erano in quantità industriale. Poi, di fronte al fatto compiuto, chi si prende la responsabilità di fermare una macchina che macina miliardi di euro, tanto da essere la sesta industria del paese? Io, per conto mio, posso solo ribadire il concetto già espresso: una penalizzazione di 8/10 punti, una multa e la squalifica di Moggi e Giraudo per 10/12 mesi, questa era la pena congrua, a mio parere. Ogni parallelo con la vicenda del 1980 è improponibile: qua non ci sono tracce di illecito, nè di denaro o assegni. L'illecito ambientale non è un reato contemplato da nessun codice, a meno che non si parli di inquinamento atmosferico....."


SBIFF ! SBOOFF !
SBIFF ! SBOOFF !

02 novembre 2006

Lultimo dei Pokemon


L'ultimo dei Pokemon (ma proprio l'ultimo...)
Sempre dal prolifico
antiinter l'immagine dell'ultimo (ma proprio l'ultimo...) dei Pokemon... Ecco a voi Sfigachu.

30 ottobre 2006

Calciopoli Farsopoli_appunti di POST


SONO PIU' INCAZZATO DI PRIMA.
VOGLIO GIUSTZIA - ARRIVERA' ?
se ! QUANDO GLI CONVERRA' AKCHI GLI E' CONVENUTO .
e sò pure ex cattolicopraticand .



L'HO DIMENTICATO(lo scriverò , cmq ).



CARO CABBOLIUS ( capisco che et..ets..etce...etcet..etcete..etceter..etcetera ..etcetera ) SICCOME SONO RAFFREDDATO . . .
hanno scritto di tutto, in modo costruttivo ,nei suoi riguardi.

Praticamente NEMMENO UNA CHAMPHIONS " NEL 2007 - nemmeno "co' gli Ufo " la salverebbe dal GIUDIZIO , A VOLTE STRAFATTO , DELLE MOLTISSIME PERSONE CHE VIVONO ANCHE DI SPORT e non solo di pigliate per il lupo/a/po (chiedo scusa ).
NON è IDONEO .


Un salutissimo.
COL ketchup .
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RIPETO:SPERO CHE I DUE ,

" I MOSTRACCHIONI COMPETENTI" ,

STIANO LAVORANDO SOTTO_TAVOLA E CHE LEI , mitico presidente, SIA IL PIU' GRANDE FUORICLASSE DELLA STORIA BIANCONERA.

PRATICAMENTE ?Un Tipo alla RUSH
( quel cesso del liverpool ) .

Ciao.
Un vero Picaus a tutti.

19 ottobre 2006

Ecco perche' . . .



Da barza inter

13 ottobre 2006

APPUNTI DI POST

KAKKIO , MO' L'HO LETTA.
Medòon !

Juventus Mar 10/10 12:10Juve, Cobolli: "Il Tar? E' un tribunale che esiste..."

Juventus Mar 10/10 14:53Juve, Cobolli: "Al Tar non ci pensiamo più"

_EFE'S:MA QUALKUNO GLI HA SPIEGATO CHE ESISTIAMO PURE NOI ?

MA COS'E' ? SI SONO INVENTATI UN PERSONAGGIO ?"
MA QUA' " E' ASSAI IL DANNO.MA VERAMENTE UAGLIOO' .
SE CONTINUA COSI' , ALLA GRANDE ,TRA UN PO CONDURRA' "SCHERZI A PARTE".

PICAUS.

LA DOMENICA NON SEGUO LE TRASMISSIONI calcistiche .

01 ottobre 2006

DA " LA REPUBBLICA ? "

Tavaroli: "Il dossier De Santisfu commissionato dall'Inter"
L'inchiesta sportiva: martedì Borrelli ascolterà Moratti
Tavaroli: "Il dossier De Santisfu commissionato dall'Inter"" src="http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/sport/calcio/tavaroli-accusa-inter/tavaroli-accusa-inter/ansa_8938729_33500.jpg" width=200>
Massimo MorattiMILANO - Calcio e intercettazioni, due verità a confronto. Nei giorni scorsi il presidente dell'Inter Massimo Moratti ha ripetuto: "Io non c'entro".


Ma l'ex capo della Security di Telecom, Giuliano Tavaroli, in carcere a Voghera per la vicenda del dossieraggio illegale, lo accusa: controlli, pedinamenti e intercettazioni a cui sarebbe stato sottoposto l'arbitro internazionale Massimo De Santis furono commissionati dalla società nerazzurra. Con lo scopo di individuare "eventuali incongruità, dal punto di vista finanziario e patrimoniale". Che nella vicenda lo stesso Tavaroli abbia avuto un ruolo lo conferma il suo avvocato, Massimo Dinoia, che, alla domanda se il suo assistito avesse avuto un ruolo nei controlli, ha risposto: "In parte sì, perchè l'attività è stata commissionata dall'Inter e dalla sua dirigenza, ed è stata svolta in parte da Tavaroli, in parte da Cipriani e dalla Polis d'Istinto".

Gli accertamenti avrebbero riguardato soprattutto controlli sul patrimonio di De Santis e si sarebbero svolti "tra la fine del 2002 e gli inizi del 2003". Tavaroli è stato sentito nel carcere di Voghera dove è rinchiuso dopo l'ordinanza di arresto nei suoi confronti emessa dal Gip Paola Belsito il 20 settembre scorso.

L'ex manager di Telecom, che sarà risentito dai magistrati tra qualche giorno, avrebbe poi escluso l'esistenza di conti irregolari all'estero a disposizione dei vertici della società.

E ora entra nel vivo anche l'inchiesta sp
ortiva. Martedì il capo ufficio inchieste Figc Saverio Borrelli ascolterà il patron dell'Inter Massimo Moratti, che aveva chiesto di essere sentito. (1 ottobre 2006)

27 settembre 2006

MATRIX

Ospite del programma di Matrix, l’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, ha attaccato l’ex commissario straordinario Figc Guido Rossi: "È venuto dalla case madre; quale? Milano, Inter, Telecom, Moratti, Rossi e Tronchetti Provera: sono tutti soci delle stesse cose; io burattinaio? Di burattinai ce n’erano tanti". L’affondo di Moggi su Guido Rossi è stato pesante ed articolato e si è concluso con un "ha (Guido Rossi ndr) fatto quello che doveva fare ed è tornato alla casa madre. Una sorta di ‘viene, fa e va’…".

E poi al programma di Canale 5 condotto da Enrico Mentana ha aggiunto: "Sono una persona per bene che ha fatto solo il suo lavoro. Avrei avuto piacere di avere il ministro Melandri vicino a me dopo aver letto il suo appello accorato al giornale Tuttosport (disse: "Bisogna zittire Moggi", ndr) ho sentito la sua rabbia urlata, ma mi conceda di poter parlare e di potermi difendere. Il vero processo sarà comunque quello che si terrà davanti alla magistratura ordinaria, dove mi verrà data la possibilità di difendermi".Moggi recita anche la parte di Cassandra del calcio italiano: "Sei mesi fa ho detto alcune cose sullo spionaggio industriale e sulle intercettazioni in tempi non sospetti.
Ora è venuta fuori la cosa in tutta la sua gravità. La Juve è stata colpita in un momento di debolezza dopo la morte di Gianni e Umberto Agnelli, altrimenti queste cose non sarebbero mai successe".

In un servizio si rende nota una telefonata del 3 dicembre 2004 nella quale Moggi viene intercettato mentre parla con una donna. Successivamente si squillare un altro telefono e la voce di Moggi che dice: "A me quello che serve di Fiorentina-Bologna è di farli avanzare nelle ammonizioni".

Secondo l’ipotesi avanzata dal cronista, dall’altra parte della cornetta avrebbe potuto esserci Massimo De Santis, un dato che confuterebbe la tesi di Moggi secondo la quale il dirigente bianconero non avrebbe mai avuto rapporti né con gli arbitri né tanto meno con De Santis. Al rientro in studio Moggi però smentisce tutto: "De Santis meno lo vedevo e meglio era, anche a dimostrazione del gol annullato in Supercoppa" (il riferimento è alla rete annullata a Trezeguet nella sfida Juventus-Inter 0-1, valida per l’assegnazione della Supercoppa 2005, ndr). Moggi ricorda la tanto discussa partita Juventus-Inter del 1998, quando l’1-0, determinato da un rigore assegnato ai bianconeri poco dopo che un netto intervento in area sul nerazzurro Ronaldo non era stato punito da Ceccarini, consegnò in pratica alla Juventus lo scudetto: "Voglio dire solo che se giocava Recoba (il cui nome era legato alla vicenda di ‘Passaportopoli’, ndr) quella era una partita finita prima ancora di cominciare. Il rigore di Ronaldo? Io sono come Boskov: rigore è quando arbitro fischia". Sulla Gea: "La Gea non c’è più e non capisco perché coloro che vi lavoravano ora non possono piu` esercitare la propria professione. Non ho mai visto in faccia chi mi proponeva un giocatore e personalmente non ho mai trattato con mio figlio direttamente" (il figlio di Moggi faceva parte della Gea, ndr).E poi ancora: "Non so a chi si riferisse chi ha chiamato l’’operazione ladroni’, forse a chi l’ha scritta".

Sulla scheda telefonica regalata a Bergamo: "Non c’entra nulla, anche perché la telefonata incriminata è venuta dal telefono di casa. Il problema delle schede anonime è venuto fuori quando ho capito che dopo cinque minuti tutti sapevano quello che facevo, e allora ho dovuto prendere la mie precauzioni. Ai designatori telefonavano tutti, e il calcio non è solo Moggi".

10 settembre 2006

I GIORNI DELL'ABBANDONO

È finita, ora è finita davvero.

È finita come mezza Italia si augurava.
È finita con la Juve in Serie B, senza due scudetti e fuori dall’Europa fino a data da destinarsi. È finita con l’Inter Campione d’Italia e il nuovo fulcro del potere calcistico ben assestato sull’asse Inter-Roma.

La politica ha avuto il suo ruolo. L’ha avuto nel nominare un DS a guida della federcalcio: un ex-cda dell’Inter a Commissario Straordinario della FIGC. Un signore che ha gestito lo straordinario come fosse ordinario e l’ordinario come fosse straordinario, ivi comprese le nomine di due nuovi C.T. (Nazionale A e Under 21).

L’ha avuto con le continue e striscianti intrusioni della Ministra Giovannona Coscialunga Melandri (quella della quale l’Avvocato Giovanni Agnelli si trovò a dire: “Giovanna Melandri? Mi sembra una segretaria. Ma non la mia, quella di un altro") che prontamente telefona a Jaki Elkann per ringraziarlo della compiuta missione.

L’ha avuto col sottosegretario alla giustizia Lolli che pressoché quotidianamente suggeriva: ai giudici del TAR, quale sarebbe dovuto essere il verdetto in caso di giudizio, e ai “direttori” della Juventus che la giustizia sportiva è più figa, più giusta, più colorata e più meravigliosa di tutte e che se non ricorri al TAR vinci anche un tatuaggio con lo stemma della Ggiuve, tipo quelli delle patatine San Carlo, da metterti al polso.

È finita con Antonio Matarrese che scendendo dalla Macchina del Tempo inventata dal "Doc" di Ritorno al Futuro si issa a presidente della Lega Calcio e con Rossella Sensi vicepresidente della stessa Lega a confermare che il conflitto di interessi ora non esiste più.
È finita col Dott. Cobollito Gigli (quello noto per aver lasciato la Fabbri con un buco da quattrocento milioni di vecchie lire) che fa marcia indietro e quasi chiede scusa per aver starnutito con troppo fragore.


E’ finita con una Juve che vende tutti e non compra nessuno; che vuole investire sui giovani e prende un 27enne francese di scarsa fama, un portiere 28enne da serie C, per giunta in prestito e il talentino bulgaro Valery Bojinov con una formula contrattuale degna del Manuale Cencelli. È finita con Massimo Moratti che vince lo scudetto Honoris Causa e con i tifosi nerazzurri che scoprono che ogni tre passaporti taroccati c’è un tricolore in omaggio. È finita con la Gazzenda dello Sport che continua a chiamare Moggiopoli, invece che Calciopoli, un presunto scandalo che ha visto coinvolti presidente e vice-presidente federale, presidente di Lega, due designatori arbitrali e svariate ex-giacchette nere (attualmente giacchette Conto Arancio), due Ministri della Repubblica e qualche giornalista assortito.

È finita con Carraro multato, Galliani rimbrottato, Della Valle sdegnato, Moratti a lucidarsi il suo scudetto di cartapesta, Mancini che vince la seconda Supercoppa Italiana consecutiva grazie a favori arbitrali.

È finita con Totti che “nun c’a voja de Nazionale fino al 2007”, e ci ritorna solo se si gioca di martedì, non piove e gli danno il the al limone della sua marca preferita e una baby sitter per il figlioletto Christian pagata dalla Federazione Italiana Giocattolo Calcio. È finita con gli ultrà della Juventus che organizzano torpedoni vista mare per Rimini, invece che protestare bloccando la Milano – Torino e saccheggiando gli autogrill di birra e Camogli (Gigli), o impedire che il CDA galeotto si svolga (come avrebbero fatto in qualsiasi altra città italiana). È finita con la più grande occasione mancata del calcio italiano (e mi fermo al calcio). L’occasione di fare piazza pulita veramente, se e dove ce ne fosse stato bisogno, e ripartire in maniera credibile. L’occasione di dare ai tifosi un calcio in cui credere, sentenze anche dure, ma equanimi.

Una Lega forte guidata da un manager vero, autorevole, perché no anche autoritario, ma capace, credibile, visionario. Un Federcalcio che faccia da timone per le leghe, da istituzione per i giovani, da faro per i praticanti.
È finita con Luca Cordero di Montezuma a trattare sottobanco con Guido Rossi e a battere il record mondiale di danni arrecati: due volte la Vecchia Signora è rimasta fuori dall'Europa, due volte ci ha messo il suo zampino.


È finita con John Elkann che annuncia la nascita di un nuovo juventino e con tutta l’Italia bianconera che fa gli scongiuri e si augura che il neo-nato stia per tutta la vita il più lontano possibile da C.so Galieo Ferraris. È finita con “Tom Ponzi Moratti” che si vanta di aver fatto pedinare per un anno intero l’arbitro De Santis, e con noi a chiederci se lo faceva per gelosia o per fiducia mal riposta. È finita che siamo di nuovo in Italia, che ancora una volta paga uno per tutti. Hanno pagato Lazio e Milan negli anni ’80, Napoli e Fiorentina quando tutti giocavano a Monopoli con i bilanci, il Genoa di Preziosi per aver fatto quello che fanno tutti da sempre: aggiustare le ultime partite di campionato e ora paga la Juve per non aver commesso il fatto. Perché come dice Sandulli presidente della Corte Federale che ha spedito la Juventus in Serie B: “non c'era nessun illecito sportivo”, ma solo “un sistema, anche se fatto solo di contatti atipici e anche goliardici, quasi da caserma, che sarebbe stato opportuno non ci fossero”.

È finita col campionato 2005/06 definito dagli organi federali regolare, regolarmente assegnato a un Inter tritatutto che in due anni ha vinto 2 Coppe Italia, 2 Supercoppe di Lega e uno scudetto senza praticamente mai festeggiare. Finisce com’era iniziata insomma: col Barbatrucco.


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08 settembre 2006

APPUNTI DI POST

Nel Vermont si passeggia per strada nudi
DAL FORUM DI VIRGILIO

CHE STORIA .

CMQ , A PRESCINDERE , MI CHIEDEVO CHE TEMPERATURA C'E' STA IN QUESTO POSTO .

VABBE' CHE PUR SE FOSSE BASSA LI SI ALZEREBBE . . .
LA TEMPERATURA

biagio

29 agosto 2006

UN CAFFE' CON " yHUMOR "

Da tenere a mente
Si ricorda che ogni cosa scritta in questo blog è da ritenersi in chiave ironica e divertente (probabilmente meno per gli interisti..). Ci auguriamo che il buon senso di tutti prevalga perchè qui non si intende insultare nessuno ma solo sorridere...


DAL BLOG BARZAINTER

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Notizie dal mondo:Il segretario dell'Onu Kofi Annan fischiato durante la sua visita per le strade di Beirut. Pare che i contestatori fossero gli stessi che avevano fischiato Zoro l'anno scorso...

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Supercoppa -Dall'inviato Paolo G.
Trasmettiamo la cronaca degli Highlights della Supercoppa Inter-Roma giuntaci in redazione dal nostro lettore e inviato Paolo G.

Ecco le azioni da gol:
Dopo una iniziale fase di studio, ecco la Roma partire all'attacco. 0-1 : Un Rolex Submariner verticalizza per un Daytona "Paul Newman"; l'Oyster oro e acciaio gira in gol. 0-2 Con un bilancio falso su punizione, la Roma raddoppia 0-3 Fidejussione taroccata imparabile dal limite dell'area. 1-3 Con una discesa arrembante, passaporto falso riceve al centro dell'area una patente rubata e segna.2-3
Un motorino lanciato dal terzo anello colpisce di testa e batte l'incolpevole portiere romanista. 3-3 Con una vendita fittizia del marchio, l'Inter agguanta il pareggio.4-3L'ematocrito di Martins lancia il nandrolone di Kallon che devia in rete per il trionfo interista.

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Dubbio amletico: meglio ricorrere al TAR per riavere uno scudetto vinto per manifesta superiorità sul campo o ricorrere a Guido Rossi per vincerne uno dopo 17 anni a tavolino?? Essere o non essere... questo è il dilemma...

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Dopo aver visto i risultati della Coppa Italia e aver notato che la Juventus ha tirato 8 calci di rigore Guido Rossi ha telefonato subito ad Agnolin e ha chiesto di radiare l'arbitro della partita per avergliene concessi così tanti...

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Colpi gobbi...
La commissione di saggi ha inequivocabilmente appurato che, quando non ha rubato, la Juventus ha vinto solo per fortuna. Per evitare il ripetersi dell'increscioso, eticamente scorretto e sportivamente inaccettabile evento di ulteriori future vittorie della Juventus, Guido Rossi ha tempestivamente deciso di revocarle la gobba ed assegnarla all'Inter. Osservando il nuovo look allo specchio, Moratti commosso commenta: "Finalmente mi sento come il mio mito:Andreotti...".

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Il caso si fa Grosso
Rilasciata dichiarazione da parte di Fabio Grosso ad un organo di stampa indipendente: il neocampione del mondo dichiara di non riuscire ad ambientarsi molto bene all'Inter. Queste le sue parole: "Spesso non riesco a capire niente qui, nessuno parla la mia lingua...

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Super"coppa"
L'Inter vince la seconda supercoppa di fila e la mette non in bacheca, ma sul tavolino, dove vengono messi gli ultimi trofei. Risultato 4-3 contro la Roma. Marcatori: Borrelli, Palazzi, Ruperto e gol di Rossi nei supplementari.

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Moratti sta mettendo i fogli di giornale (soprattutto di Gazzetta...) sul campo di San Siro. Sembra che l' Inter sia forte sulla carta....

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Anche Mario Cipollini potrebbe, secondo fonti attendibili, essere coinvolto nelle indagini condotte dalle procure spagnole sullo scandalo doping nel ciclismo. Guido Rossi revoca il record di vittorie di tappa al Giro d'Italia e lo riassegna all'Inter. Moratti emozionato commenta: "tutte le volte che faccio i capricci mio fratello mi mette sempre su il dvd del Re Leone, è sempre stato il mio preferito".

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Con un decreto legge del Governo, su richiesta di Moratti, dopo le vicende di Farsopoli è stato cancellato il 5 maggio dai calendari. Anche l'omonima poesia è stata cancellata dai libri di letteratura. Moratti era infastidito dalla frase: "Ei fu, siccome immobile dato il mortal sospiro" che pensava fosse stata scritta per lui al quarto gol della Lazio

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Caprioli & Zebre
Piemonte: revocato il divieto di caccia al capriolo. Non appena messo al corrente dell'iniziativa, Guido Rossi ha assegnato un permesso speciale all'Inter per la caccia alla zebra. Moratti felice commenta: "Per ogni esemplare abbattuto la FIGC ha promesso di darci uno scudo.. credo che sia quella moneta antica... sa, sono 17 anni che non ne vedo uno e non ricordo più bene". Pare siano rimasti 27 esemplari ancora da abbattere.

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Pianeti e stelle...

Notizia ANSA -
PRAGA - Revocato lo status di pianeta a Plutone. La decisione è stata presa dal congresso dell'Unione astronomica internazionale in corso a Praga.
Guido Rossi, dopo aver convocato una commissione di saggi astronomi, riassegna lo status di nono pianeta all'Inter. Moratti soddisfatto commenta: "è cosa giusta ed onesta perchè da quando sono qui mi sento effettivamente di vivere nel Pianeta delle Scimmie. Però avrei preferito una stella ad un pianeta, sa, una di quelle della Juventus. Si può fare?"



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Scudetto di carta
Il commissario straordinario Guido Rossi ha previsto di inserire nella nuova riforma del calcio l'articolo che le partite dell'Inter dovranno essere rinviate o sospese in caso di pioggia in quanto si rovinerebbe lo scudetto di carta assegnato di recente alla squadra nerazzura!

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Nuove maglie...
A seguito delle condanne, Guido Rossi revoca le strisce bianche dalle maglie della Juve, non essendo degna di portare il colore della purezza, e le assegna alla immacolata Inter, in sostituzione delle strisce blu. Massimo Moratti commosso e soddisfatto commenta: finalmente per la prima volta da 17 anni quando guardo i miei giocatori mi riempio di orgoglio pensando ai titoli vinti con questa maglia

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Mission Impossible
La Paramount revoca il contratto di Tom Cruise. Guido Rossi lo riassegna all'inter. Moratti soddisfatto commenta: in effetti da17 anni vincere sul campo per noi è una Mission Impossible.