02 gennaio 2008

L'uomo nero

In prossimità del mercato di gennaio, l’Uomo nero ha deciso di non arrestare la propria lunga corsa. Desideroso di accrescere dubbi e svelare verità altrimenti nascoste, questa volta l’Uomo nero non ha lesinato rivelazioni in merito all’intricata questione che vedrebbe protagonista la Juventus in ben tre trattative diverse, riguardanti Van Der Vaart, Amauri e Banega.

Sottolineando l’importanza, per certi aspetti fondamentale, nel tracciare una strategia precisa già a partire dalla metà di ogni anno in merito al rafforzamento di una formazione, quella bianconera, bisognosa di un innesto per reparto. E su calciopoli, dopo le interessanti congetture espresse nell’ultima chiacchierata…

Registrazione avvenuta il 28 Dicembre 2007
fonte : Carlo nesti

Domanda
Gentile Uomo nero, lo sa che questa è stata una settimana movimentata? Anche se non soprattutto a causa delle rivelazione su Tronchetti Provera e sulla sua gestione della “Telecom”?

Risposta
Ride – A me, non sono giunte pressioni, nello specifico intendo. Spiace se giungano a lei. Ma non mi vorrà accusare anche di questo, spero. Per il resto, il Natale è trascorso come doveva trascorrere, e lei non mi ha neanche fatto gli auguri.

Domanda – Forse perché il telefono era staccato?
Risposta – E’ vero, ha ragione. Ma era staccato, diciamo per motivi di sicurezza. Penso possa capire, insomma. Non si può mai stare in pace.

Domanda – Andiamo al sodo, Uomo nero. Tanto, dopo ciò che ha affermato la scorsa settimana, non credo si possano correre ulteriori rischi. Cosa c’è di vero dietro le voci di mercato riguardanti l’olandese Van der Vaart, Amauri, Fabio Simplicio, Huntelaar e Banega?
Risposta – Per prima cosa, se ci saranno ulteriori misure restrittive, chiamiamole in questo modo, posso assicurarle che non sarà cambiato niente rispetto a prima. In passato, queste cose non le avrei mai rivelate, adesso sto cercando di farlo. Perché mi sono scocciato, perché sono stufo delle bugie e perché mi sto pian piano liberando di certe angosce. Per quanto riguarda il mercato della Juventus, le dico senza problemi che c’è molta confusione. Per prima cosa, Banega non è un obiettivo vero della Juventus. Mi sorprenderebbe il contrario. Possibile che con Marchisio e Nocerino, si cerchi un altro giovane straniero nel medesimo ruolo?

Domanda – Non si faccia domande da solo, la prego. Sembriamo Totò e Peppino, altrimenti.
Risposta – Non si deve prendere la vita troppo sul serio. Non faccia il puntiglioso. Tornando alla mia domanda, è tutta una farsa, mi creda. Presto usciranno notizie a dir poco costruite su una trattativa che non andrà mai in porto. In caso contrario, che escludo a priori, la dirigenza continuerebbe a mostrare una superficialità imbarazzante nella scelta dei giocatori, commettendo gli stessi errori dell’ultima campagna acquisti. Non perché Banega non abbia le qualità, ci mancherebbe. Ma solo perché ho il sentore che certi affari si vogliano concludere solo per vincere stupide battaglie di cortile con altre formazioni.

Domanda – Si spieghi meglio.
Risposta – Se non sta attento, è normale che non si capisca il mio messaggio. In pratica, sia Almiron che Tiago sono arrivati alla Juventus perché corteggiati da qualcuno, stesso discorso per Nocerino. Non ci fosse stata la telefonata di Luciano Moggi ad un dirigente bianconero, che io ho anticipato e che solo ora tramite le intercettazioni è emersa alla luce del sole, anche questo affare non si sarebbe mai concretizzato. Alla Juventus, se c’è un grande interesse di altre formazioni, un calciatore viene notato. Stesso discorso per Palladino. Lo avrebbero voluto cedere all’Udinese, due estati fa. Poi, la richiesta dell’Arsenal e del Manchester United ha fatto riflettere la Juventus. Ma non è in questo modo che si costruisce una squadra vincente. Penso sia chiaro. Quindi, per tornare a Banega, ci saranno presto delle voci su un suo possibile trasferimento in bianconero, soltanto in relazione alla volontà di dare fastidio all’Inter, che cerca Menez e Maduro molto più dell’argentino che andrà in Spagna.

Domanda – Per quanto riguarda Amauri, Huntelaar, Fabio Simplicio e Van der Vaart?
Risposta – Allora, per Van der Vaart la trattativa entrerà presto nel vivo. Il giocatore, a me piace molto ed ha qualità. Per Huntelaar, invece, avendo perso l’opzione siglata l’anno scorso, penso si possa parlare di futuro trasferimento all’Inter, alla Roma o alla Fiorentina, che segue Gilardino. Mentre le segnalo la possibilità molto concreta che Ujfalusi venga acquistato a parametro zero dalla Juventus, perchè Nedved sta spingendo in tal senso. In caso di acquisto, verrebbe usato come centrale, e non come terzino destro. Per Amauri e Fabio Simplicio, vale lo stesso discorso fatto per Banega. I due giocatori sono già in parola con il Milan. Anzi, le dico di più. Il procuratore di Amauri ha già incontrato due volte Galliani, tramite un emissario di fiducia, ed è stata fissata la durata del contratto e la serie di prestazioni economiche a crescere, nel corso della durata pluriennale. Le ricordo che il positivo esito dell’operazione, come le dissi in tempi non sospetti, è legato alla naturalizzazione del giocatore, che presto verrà convocato per un’amichevole da Donadoni, guarda caso giovane allenatore cresciuto nel Milan ed entrato prepotentemente in lizza per il dopo Ancelotti.

Domanda - Non sconfini in discorsi scomodi, Uomo nero.
Risposta - E poi dicono che gli accordi sottobanco era solo Moggi a farli, per vietare la Nazionale a Miccoli o portarci Liverani e altri giocatori gestiti dalla Gea di suo figlio. La Juventus, sta provando ad inserirsi nella trattativa soltanto perché Zamparini è stufo delle manovre squallide che portano la società a cercare prima la disponibilità del giocatore, per poi ricattare la società, costretta a cedere ad un prezzo più basso. Lo faceva Luciano Moggi, ed era sbagliato. Occorreva pulizia per eliminare certi atteggiamenti mafiosi. Oggi lo fa Raiola, come accaduto con Ibrahimovic, che era già del Milan, e Chivu, e diventa il nuovo confidente dell’Inter, con persino più poteri di Branca.

Domanda – Lei lo fa apposta, dicendo queste cose mette in difficoltà anche me. L’anonimato è una grande via di fuga per lei, ma non per gli altri. Sono affermazioni molto pesanti, le sue. Si assume la completa responsabilità di quanto detto, Uomo nero.
Risposta – Ride – Non faccia come Biscardi però, che sottobanco criticava tutti ed alla prima girata di camera aizzava gli ospiti. Per favore, se lo risparmi. Io dico ciò che so, e non voglio limiti. Per la completezza dell’informazione, posso anche aggiungere una precisazione.

Domanda – Oramai comanda lei. Faccia pure, sino a che le verrà concesso.
Risposta – Questa strategia del Milan è la stessa utilizzata da Moggi per Camoranesi. Solo che per il tornante della Juventus, ancora si storce il naso. E pensare che in Germania è stato uno dei protagonisti del successo nel Mondiale. Mentre per Amauri, tutto verrà dimenticato in fretta senza pensarci due volte. E’ una vergogna, me lo consenta. Senza dimenticare del caso Ronaldo. Lo sa perché non sta giocando?

Domanda – Non esageri, Uomo nero. Si contenga, e lo dico per il suo bene.
Risposta – Ride – Solo perché si teme il rischio che il giocatore possa risultare positivo all’antidoping per via dei metodi del professor Runco, non tollerati in Italia, in merito al trattamento dei malanni muscolari con il sistema invasivo dei farmaci. Non si conosce il tempo nel quale quelle sostanze siano riscontrabili negli esami incrociati fra sangue e urine, per questo motivo si sta evitando di farlo scendere in campo o di convocarlo. Quei medicinali usati su di lui, da noi sono vietati. Zeman però non si è fatto sentire in merito, perché? Nel suo libro, quello al quale ho rifiutato di partecipare, ha accusato Del Piero e la Juventus. Perché non ha accusato il Milan per la gestione del caso Ronaldo? Anche questa è una vergogna. Ma nessuno ne parla. Perché?

Domanda – Sarà pur stato sottoposto a qualche controllo antidoping in questo periodo, Ronaldo. Non le sembra, come dire, di cercare un piccolo cavillo per accusare di mala gestione il reparto medico dei rossoneri?
Risposta – Questo lo dice lei. Non ci sono conferme, non si conosce quale referto sia stato presentato o se il giocatore abbia dichiarato in maniera anticipata l’assunzione di sostante giudicate vietate. Le ricordo che Shalimov venne etichettato da tutti come un drogato solo per una pomata contro l’alopecia. Non mi sembra si possa parlare di doping, per Shalimov. Ma per Ronaldo, il discorso sarebbe diverso. Le varie sostanze assunte, legate ad una vera ricostruzione dei tessuti, sono assolutamente vietate. Non si tratta di pomate ad uso esterno, come per Shalimov o per Mozart, che ai tempi della Reggina finì nell'occhio del ciclone. Come Deschamps, che andò via dalla Juventus per concludere la carriera all'estero nel momento in cui comprese di essere stato etichettato come dopato, a seguito delle prime inchieste sull'abuso dei farmaci, che alla Juventus venivano sempre assunti con modalità precise, e mai in sedi inopportune. Agricola sedeva dietro un tavolo dello spogliatoio con due aiutanti al fianco, a volte senza camice, in un contesto di serenità assoluta. Chiacchierava con i giocatori, e ad uno a uno spiegava loro cosa fossero quelle bustine.

Domanda - Quali bustine?
Risposta - Quelle dei medicinali, a volte in pillole, a base di creatina, o di altre sostanze legali, spesso a base di energizzanti, che la Juventus al pari di tutte, e badi bene a questo termine, le altre formazioni somministravano ai propri calciatori. Le versava in un contenitore per caffè in plastica, girava il mestolino, e le faceva bere. Nessuno si lamentava. Il tutto in un contesto di tranquillità assoluta, in presenza di tutti i tesserati, e non di giocatori appartati o nascosti. Ed ai controlli doping, nessuno è mai stato trovato positivo. Questo è quello che conta.

Domanda - Possibile che in condizioni sanitarie precarie venissero somministrati farmaci, senza il supporto di alcun ambulatorio o struttura paramedica, nel chiuso di uno spogliatoio?
Risposta - Non stiamo parlando di siringhe o dosi massicce di cortisone. E non faccia la morale, per favore. Ci sono magistrati nel nostro paese che svolgono il loro lavoro nei garage dei tribunali, per mancanza di strutture, usando i porta bagagli come scrivania, o medici che visitano nei sottopassaggi degli ospedali pieni di immondizia, al fianco di tubi in amianto. O peggio ancora, strutture ospedaliere dove si muore per piccole appendici o tonsilliti. Questi sono i problemi sui quali calamitare l'attenzione, non piccole dosi di correttivi alimentari o integratori che rispecchiano l'abitudine di un'intera categoria. Con lei, sono buono. Le consento di riformularmi la domanda, visto che penso di aver già risposto alla precedente.

Domanda - Possibile che nessun giocatore si sia mai lamentato?
Risposta - Mai, nessuno. C'era chi chiedeva spiegazioni, chi voleva pensarci, chi voleva bere subito per poi iniziare la seduta o chi desiderava un parere da parte di altri giocatori della rosa, già sottoposti al trattamento. Se le offrono un antidolorifico, ed ha paura di una reazione di tale farmaco, perchè non chiedere ad un suo amico che già lo ha provato?

Domanda - Nessuno si è mai rifutato?
Risposta - Che io ricordi nessuno, ma può essere capitato. Il fatto è che, facendolo tutti, non c'era motivo di avere paura o rifiutare. I benefici fisici, poi, erano di normale entità, niente di straordinario. O di potenziante a livelli inconsulti.

Domanda - Neanche i nuovi arrivati avevano qualcosa da dire?
Risposta - Nessuno, come già le ho detto. Molto spesso, i medicinali erano gli stessi già somministrati nelle precedenti esperienze. A conferma che la pratica dei farmaci, moralmente giusta o sbagliata, era seguita da tutti. Anche il fumo fa male, secondo tutto l'universo medico. Ma Vialli, Di Livio e Buffon hanno sempre fumato. Come milioni di persone. E' un errore? Si. Anche il fumo fa molto male. Ma non è cascato il mondo.

Domanda - Lei come giudica quelle pratiche?
Risposta - I giudizi non contano niente, se non si tange una sfera di illegalità. In questo caso, nemmeno presunta. Vede, parlare di queste cose, parlare di etica, è come parlare della guerra. Può essere giudicata a livello morale o politico, non certo a livello giuridico.

Domanda - Reputa differenti questi comportamenti societari da quelli del Milan per il caso Ronaldo?
Risposta - Forse non ci siamo capiti. Qui, si parla di metodi curativi non approvati dal nostro ordinamento. Non legali, come quelli che la Juventus utilizzata. Ma non vedo nessuno protestare, tanto non si tratta della Juventus o di Moggi. Ma perché nessun nuovo dirigente, per tutelare l’immagine della società, non ha mai sottolineato la disparità di trattamento fra il caso Ronaldo e quello riguardante l’assunzione di creatina, principale accusa rivolta nel processo doping alla Juventus? Tra le altre cose, non si tratta di una sostanza geneticamente modificata. La creatina, si trova anche nella carne, o in alcune bevande. Lo ripeto, è una vergogna.

Domanda – Conferma quanto detto su Tronchetti Provera nell’ultima chiacchierata?
Risposta – Assolutamente. E’ tutto vero. E gli rinnovo la mia domanda. Perché utilizzava telefoni anti intercettazione, salvo successivamente giudicarli in maniera negativa in relazione alla vicenda Moggi, assecondando le voglie di Moratti per le intercettazioni su Vieri?

Domanda – Proviamo a cambiare discorso, vuole rivolgere un augurio ad Antonio Conte, tornato in panchina dopo l’esperienza di Siena ed Arezzo?
Risposta – Certamente, ma la invito a riflettere. A Bari c’è Perinetti, fraterno amico di Moggi, che fu accusato ai tempi del Siena di aver costruito una formazione composta da ben sei giocatori provenienti dalla Juventus. E da poco c’è Antonio Conte, nuovo allenatore, che veniva inviato da Luciano Moggi a difendere la Juventus nel noto programma di Biscardi. Presto, dovrebbere arrivare anche Ventrone. Ma a Bari, c’è anche una società in vendita. Penso sia chiaro, il ragionamento. Non crede?

Domanda – Le porgo ulteriori segnalazioni pervenute sul suo conto nelle ultime settimane. Sarebbe stato identificato da un ristoratore lombardo, durante una solita cena luculliana in compagnia di un paio di procuratori. C’è inoltre chi giura che lei sarà presto ospite di un recente appuntamento in Calabria, e chi dice che a breve farà una comparsata televisiva in un noto contenitore domenicale. Cosa ha da dire a sua discolpa?
Risposta – Niente di quanto già detto. Qualsiasi affermazione potrebbe essere usata contro di me. E la mia volontà, è quella di perseverare nelle mie verità attraverso questo ciclo di dialoghi. E non mi spaventano le telefonate anonime che ricevo, considerando che solo io e lei conosciamo un certo numero e un certo sistema. Vuol dire che il mio compito si sta svolgendo in modo perfetto, ho voglia di continuare a rompere il bacino di ipocrisia che ancora oggi tiene in scacco un sistema dove la verità stenta ad uscire fuori.

Domanda – La prossima volta, di cosa vorrà parlare gentile Uomo nero?
Risposta – La prossima volta, parlerò di Lapo Elkann. E della mia teoria in merito a calciopoli, che guarda caso combacia perfettamente con la vicenda del nipote dell’Avvocato. Mai compresa da chi non ha ragionato senza considerare determinati parametri. Le due vicende hanno una stessa matrice. Sono la stessa cosa, sono unite da un unico filo conduttore. Mi creda. Perché la verità, si ricordi, è una sola. Talvolta, la volontà di depistare, di creare più ragionamenti, non serve a nulla. Tutto viene a galla, prima o poi. Tutte le strade periferiche, sono solo un’arteria del cuore di una città. Il tempo degli Agnelli, è terminato con l'Avvocato ed il dottore. La Fiat, l’Ifil, la Ferrari, Lapo Elkann e le vicende