29 marzo 2007

Calciopoli, un'inchiesta da buttare

di Enzo Bucchioni
>
> CALCIOPOLI dieci mesi dopo. «Da un'analisi approfondita delle
> intercettazioni non emergono elementi tali da ritenere provato
> l'illecito sportivo» scrivono i giudici del Coni che hanno ridotto la
> squalifica a Diego Della Valle. Come dire, abbiamo scherzato. Ma non
> c'è niente da ridere visto che nel frattempo una squadra (la Juve) è
> finita in serie B con due scudetti in meno, altre (Milan, Fiorentina,
> Lazio e Reggina) sono state sconquassate nella classifica, nel morale
> e nei bilanci. E, particolare non secondario, la vita di molte persone
> non sarà mai più la stessa.


Tutte vittime di un'inchiesta condotta con
> enorme leggerezza, ispirata dalla fretta, sponsorizzata
> dall'emotività. Dentro quelle telefonate c'erano deprecabili
> goliardie, millanterie, volgarità, amicizie e parole lontane
> dall'etica sportiva, ma niente più.


Chi le ha date in pasto
> all'opinione pubblica senza alcun filtro e senza alcuna analisi
> preventiva ha mirato a creare un clima da ghigliottina. Chi doveva
> frenare e riflettere, nel nostro caso il commissario Guido Rossi, ha
> preferito accelerare. Il peccato originale è questo. Servivano
> indagini accurate e processi seri, veri, approfonditi: li hanno fatti
> in mezza giornata.


Ora che quasi tutte le sentenze d'estate non sono
> arrivate a primavera siamo pieni di dubbi e di domande. Ci chiediamo
> chi risarcirà i danni morali e materiali alle persone e alle società.
> Ci mettiamo nei panni di Moggi e De
> Santis: alla fine hanno fatto tutto loro. E da soli: complimenti. Ma
> almeno Calciopoli ha dato la scossa per cambiare il calcio?


Non avendo
> risposte certe ci guardiamo attorno e ci imbattiamo in Tonino
> Matarrese candidato alla vice presidenza della federazione.


Dov'è l'errore?

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