24 agosto 2006

" LA LONGA MANUS DEI VERI POTENTATI DEL CALCIO"

Condivido il diffuso entusiasmo dei tifosi bianconeri per la decisione assunta dal Cda di ricorrere contro le assurde sentenze della Corte Federale, ma ritengo realisticamente proibitiva la battaglia che attende la nostra società dinnanzi al Tar del Lazio.

Innanzitutto questo Tribunale pare abbia solo il potere di annullare o confermare la sentenza emessa dalla Corte Federale e dunque nella migliore delle ipotesi si dovrebbe rifare il processo. Ma temo che attorno al Tar laziale ci siano troppe pressioni "romane". Pressioni politiche, s'intende.

Non dimentichiamoci che dal processo di giustizia sportiva hanno avuto grossi benefici soprattutto Lazio e Milan, due squadre che godono di grosse "influenze" nei palazzi capitolini. Il Milan di Berlusconi e di tanti politici anche di sinistra.

La Lazio di Fini e soprattutto dell'ex presidente della FIGC Carraro, che come abbiamo visto nel caso del professore biancoceleste Sandulli ha conoscenze importanti in seno agli organi giudicanti. Non credo proprio che queste due società se ne stiano con le mani in mano dinnanzi al rischio concreto di un rifacimento del processo e di una revisione del giudizio in senso fortemente negativo.

Entrambe potrebbero sostanzialemente vedersi annullare le sentenze buoniste della giustizia sportiva, a favore peraltro di un avversario ingombrante come la Juventus.

Sono certo che Milan e Lazio lavoreranno sottotraccia per far sì che i ricorsi della società bianconera vengano respinti, con buone probabilità di riuscirci. Credo sia giusto non farsi illusioni. E auspico che chi di dovere vigili sull'operato del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e sulle possibili pressioni che esso potrebbe ricevere nelle prossime settimane.

A pensar male si fa peccato, ma dopo le recenti esperienze non ci sarebbe nulla da stupirsi. Fino ad ora, infatti, non abbiamo trovato un commissario, un procuratore federale o un giudice che fosse totalmente indipendente.

I Signori che hanno giudicato la Juventus in sede sportiva, infatti, erano tutti, nominati e "pilotati" dall'onnipotente ed onnipresente Guido Rossi (di cui conosciamo il passato interista) e dal suo vice Nicoletti (sul quale pende un'interrogazione parlamentare che lo "accusa" di essere socio in affari di Moratti).

Per non parlare poi di Sandulli (il professore laziale che nelle sue lezioni universitarie prendeva per i fondelli Moggi e la Juve) ed il conciliatore del Coni Angelo Piazza (firmatario dell'appello per il reintegro in Serie A del Bologna).

Con queste premesse sono portato a guardare con maggiore fiducia ai "gradi" successivi di giudizio, il Consiglio di Stato e soprattutto la Corte Europea, laddove probabilmente non è in grado di arrivare la longa manus dei veri potentati del calcio.

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