16 aprile 2010

NICOLA PENTA

"Moggi era il terzo a sapere il nome degli assistenti"
Penta: "vi spiego l'astio di Zeman, Boniek e Galeazzi"

Ciao Nicola e benvenuto a “Tutti pazzi per la Juve”. Come ben sa, il suo nome è salito alla ribalta in questi giorni grazie al suo immenso lavoro sulle nuove intercettazioni nel Processo di Napoli che vede come imputato Luciano Moggi. Da quanto tempo lavora con il Direttore? Qual è la parte più dura del suo lavoro in questi giorni?

“Lavoro col direttore Luciano Moggi sostanzialmente dall'agosto 2006 e quindi diciamo che questo lavoro per me è stato abbastanza facile; il lavoro più duro è l'ascolto delle intercettazioni, per poi capire quali possono essere quelle rilevanti o meno.”

Quindi giornate intere ad ascoltare le intercettazioni che poi vanno quindi filtrate e messe da parte?

“Io ho dei dischi, ognuno dei quali contiene oltre 3000 contatti, la cui maggior parte non vanno a buon fine perché sono contatti con telefoni occupati o spenti. Le telefonate vanno quindi ascoltate tutte, anche quelle che parlavano di “buttare la pasta” o “preparare la lavatrice”. Ma dopo questo gran lavoro, tra queste, ogni tanto, sono riuscito a scovare e archiviare quelle che poi sono diventate la nostra arma migliore per la difesa, no?”

Chiaro. Quelle che stanno uscendo in questi giorni evidenziano delle situazioni nuove veramente importanti. Noi tifosi juventini siamo estremamente colpiti ci sono delle cose che non ci spieghiamo come mai non fossero state considerate da “attenzionare” per dirla alla Colonnello Auricchio...

“No, non è proprio così. Il messaggio che passa sembrerebbe quello. Ma l’impressione, mia e degli avvocati, è che queste telefonate non siano mai state ascoltate, il che è ben diverso. Presumiamo che nessuno, nella Procura dove furono effettuati gli ascolti di queste intercettazioni, abbia ascoltato 150000 telefonate. Per quello che io ritengo che loro si siano fermati al monitoraggio di alcuni numeri. Mi spiego; nel computer vengono inseriti i numeri intercettati degli indagati, e hanno incrociato questi numeri con le persone che servivano a loro. Chi non era oggetto di indagine, non era inserito nella ricerca. Di questo sarà anche difficile trovare un responsabile; se l'oggetto di indagine è un Tizio, che è amico di Caio, alla fine Sempronio non può entrate perché non è oggetto di indagine e i carabinieri si attengono a quello. È anche vero però che sono obbligati a verificare poi se ci son elementi anche a favore dell'indagato che possono portare anche all'assoluzione, cosa che secondo me non è stata considerata."

Se ci fosse stata nel 2006 la possibilità di ascoltare questi nuovi elementi di prova, cosa sarebbe accaduto? E, ad oggi, queste nuove intercettazioni come si pongono nel processo?

"Se si fosse ascoltato tutto probabilmente potevano venir fuori per altre squadre anche degli articolo 1. Ma il problema è, che per come sono state emesse le intercettazioni, hanno contribuito a “creare la possibilità di decidere su quell'illecito strutturale. Alla luce di questi nuovi elementi di prova, ciò che emerge è che non esisteva un sistema ma, al massimo, un modus operandi diffuso, il che è ciò che emerge dal sentire tutte le varie telefonate che sono state illustrate."

Questo è quello che noi Juventini abbiamo sempre pensato e continuiamo a pensare. Sono altri quelli che vogliono affibbiare a quella Juve queste cose di sistema....

"C’è molta disinformazione relativa all'imputazione. L'altra settimana sono intervenuto in una trasmissione televisiva di Milano sul canale Odeon, che trasmette, tra l'altro, anche in tutta Italia. Erano presenti Cerruti (giornalista della Gazzetta dello Sport), Damascelli del Giornale, Bucchioni del QM, tutte persone che tecnicamente (e teoricamente ndr) sanno tantissime cose. L’altra sera gli ho comunicato un particolare importante, relativo appunto alla decisione da parte della lega di farsi carico di tutti gli arbitri della stagione 1999/2000. In quella stagione c'erano 2 designatori che in quel momento guadagnavano 250 milioni l'uno, e arbitri che arrivavano a guadagnare 150-200 milioni. Soldi che la Federazione non poteva permettersi. Quindi cosa succede? Succede che la Lega si fa carico degli arbitri e dei designatori, ma da quel momento gli stessi dovevano rispondere direttamente alla Lega che è ovviamente rappresentata dai Presidenti delle società di calcio. Di conseguenza, da quel momento, fu la norma per i Presidenti mettersi in contatto, non dico proprio con gli arbitri, ma con i designatori. Anche perché esiste una Circolare, mandata dalla Federazione e depositata agli atti, che invita tutti i presidenti a contattare direttamente i designatori, dei quali indica anche il numero di telefono. Ed è qui l’incongruenza. L’'incongruenza sta nell'accusare i dirigenti juventini di essere gli unici a contattare i designatori; cioè l'accusa mossa a Moggi e Giraudo è quella di intrattenere rapporti stretti coi designatori attraverso cene e telefonate. E più di una volta, gli inquirenti dichiarano che non esistono telefonate tra i designatori e dirigenti di altre squadre. Messaggio sbagliato che sono due o tre anni che passa; messaggio che è stato oggettivamente e palesemente smentito. Gli inquirenti dovrebbero ora tornare indietro e cambiare l'imputazione. Perché a questo punto dovrebbero dire, al massimo, che non ci sono telefonate con determinati contenuti. Qual è quindi il reato? Parlare con gli arbitri? No, perchè non c'è una telefonata tra Moggi e gli arbitri, qualcun altro invece risulta che c'è. Parlare con i designatori? Non è un reato perché è evidente che ci parlassero tutti. Il reato è nei contenuti delle intercettazioni? Io invito tutti a riascoltare le telefonate di Moggi perchè c'è da ridere...”

Confrontandole con queste ci sarebbe veramente da ridere….

"Fa ridere ad esempio il fatto che Moggi abbia come capo di imputazione specifico quello di conoscere i nomi degli assistenti prima della comunicazione ufficiale. Ma ora acquisiamo dagli atti, non che sono cose che ci inventiamo noi, che è l'ultimo a saperlo perche c'è un sms di Manfredi Martino a Meani delle 11,33 dove gli comunica i nomi degli assistenti e dell'arbitro, c'è un sms sempre di Manfredi Martino alle 11,50 a Moggi che gli comunica i nomi degli assistenti. Ma c'è di più; una telefonata di un altro dirigente di una squadra di Milano che addirittura telefona giovedì pomeriggio alle 17,50 dove gli vengono comunicati i nomi degli assistenti, quindi Moggi arriva terzo. Piaccia o non piaccia. È una cosa che oggi, dal punto di vista della difesa, a Moggi fa comodo; se gli fosse stato detto 5 anni fa gli avrebbe dato fastidio perchè Moggi voleva arrivar primo, invece purtroppo per gli inquirenti e per tutti Moggi arriva terzo...”

Tu ormai sono parecchi anni che collabori con il Direttore, e ne percepisci anche l’alone mediatico reticente che lo circonda. Dopo tutto quello che è uscito, trasmissioni indecenti come per esempio Replay (Raitre), dove Boniek e Galeazzi hanno continuato indisturbati a infangare, senza alcun supporto giuridico/oggettivo, il nome della Juve e del Direttore. Sono personaggi che si professano opinionisti, ma di opinioni ne portano avanti sempre e solo una, a prescindere dall’evidenza delle prove. Come l'avete presa?

“Quella trasmissione dell'altra volta la definirei ”un agguato televisivo”, di cui però devono fare mea culpa gli avvocati. Io li avevo anche avvertiti; quando si fanno trasmissioni dove non si va direttamente sul posto e si va trasmessi in registrata succede che ti riprendono nel pomeriggio, registrano, e poi la sera in studio ci sono questi opinionisti che definirei ridicoli, che non fanno altro che disinformazione. Dopodichè commentano le immagini di quel poveraccio che ha fatto le riprese il pomeriggio. È andata così anche stavolta...”

Questo atteggiamento dei media, negativo e assolutamente privo dei riscontri oggettivi attuali, è decisamente marcato su alcune testate giornalistiche…soprattutto nei confronti del Direttore. Per quale motivo?

“Mi spiego. Io divido in due categorie. I Negazionisti, come Sconcerti, Palombo, sono quelli che vanno contro la realtà, cioè loro non prendono atto dei fatti, loro continuano a sostenere delle cose che non stanno più né in cielo né in terra. Un po’ come quelli che negavano l'esistenza di certe cose nel passato, ed è meglio non ricordare quali…Gli astiosi invece sono personaggi squallidi proprio perché, in quanto tali, non rendono pubbliche le vere motivazioni del loro astio, ma si trincerano dietro a questa falsità perché, quando vanno nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, non dicono il motivo vero per il quale loro ritengono che Moggi debba essere squalificato a vita, o come ho sentito dire da uno l'altra sera, che Moggi merita l'ergastolo. Ci fossi stato io in televisione l'altra sera con questo signore, che pesa oltre 100 kg, gli avrei detto: “Ma lei ha un figlio che fa il procuratore sportivo? Perché proprio lui doveva andare a lavorare alla GEA e non l’hanno preso. Sarà mica questo il motivo del suo astio nei confronti di Moggi? Avrei detto così, a queste persone bisogna ribattere colpo su colpo, e io non avrò pietà di questa gente qui. Perché ora hanno veramente stufato”.

E di esempi di persone così ce ne sarebbero tanti…

“C’era quel “signore” lì, che veniva dalla Polonia e che giocava nella Juventus. Io lo eliminerei dai giocatori che hanno giocato nella Juventus. Dovrebbe dire la verità sul suo astio nei confronti di Moggi e Giraudo. Il suo astio deriva esclusivamente dal fatto più volte ha chiesto di essere assunto e non l'hanno preso. Allora che lo dica, altrimenti tiriamo fuori le intercettazioni anche di lui”. Poi quell'altro “signore” che viene anche lui dalla Cecoslovacchia, con uno zio che faceva l’allenatore della Juve. Dovrebbe anche lui dire la verità sul perché dell’astio nei confronti di Moggi e Giraudo. Bisognerebbe organizzare un faccia a faccia, invitarlo a “se non la dice lei, la dico io...”. Solo allora sono sicuro che smetteranno. Questo signore aveva uno zio che faceva l'allenatore nella Juventus, che prendeva 150 milioni di lire, allora, per fare l'osservatore della Juventus. Fino al 1994. La Juventus nel 1994 aveva oltre 100 miliardi di debiti grazie al signor Montezemolo e ai suoi sodali che aveva nella società. Quindi l'eredità di questi 100 miliardi purtroppo se la son caricata Moggi e Giraudo, più Giraudo che Moggi...”

E ne son venuti fuori...Ma ciò ha implicato delle scelte

"Infatti. Giraudo, oltre a ripianare il debito, ha anche vinto, ma per ripianare il debito ha anche dovuto tagliare i costi in eccesso, come tutti i grandi amministratori delegati. Io, ad esempio, sono amministratore delegato di una società di consulenza sportiva, e, come amministratore delegato, devo stare attento ai costi perchè i soci poi vogliono che io renda loro conto delle spese. Questo signore, che faceva l'osservatore, a un certo punto è stato tagliato. Da quel giorno, casualmente, il nipote di questo signore è diventato antijuventino. Anche perché è ciò che gli resta; da allenatore scarso qual è, purtroppo per lui oggi non allena e mi dispiace anche. Ma c'è bisogno che lui bisogna porti i fatti, perchè lui non può dire che su 9 volte che è stato esonerato è sempre stata colpa degli altri e mai colpa sua. Perchè sennò bisogna chiamare Corioni, il quale lo assunse a 10 partite dalla fine per andare ai play-off col Brescia, e su 10 partite 8 le ha perse. Bisognerebbe quindi essere sinceri, e che questo signore dicesse i veri motivi per i quali ce l'ha con Moggi e Giraudo. Questo vale per lui come per tante altre persone”

Nicola ti ringraziamo tantissimo di essere stato con noi, speriamo tutti di averti ancora come ospite. E un grosso in bocca al lupo a te e a tutto il gruppo di difesa del Direttore.

“Ci sarò volentieri. Vi ringrazio e ciao a tutti