11 marzo 2009

APPLAUSI

Dal blog del Trillo

La rete non aveva ancora smesso di scrollare per il 2-2 di Drogba che da parte degli organi di partito era già scattata, a reti unificate, l'opera di glorificazione della Juventus New Style & Smiles.Originale come una battuta di Enrico Bertolino, il titolo scelto da tutti i fiancheggiatori mediatici degli avanzi di Famiglia era: "Juve fuori a testa alta".

Applausi.

E allora applaudo anch'io, visto che quando me ne andavo a letto singhiozzando per la sconfitta subìta ad Atene dalla Juve dei sei campioni del mondo più Bettega, Boniek e Platini, tanti dei ciarlatani presenti ieri sera in tribuna d'onore a Torino manco sapevano che si era giocato e per che cosa, chi scaccolandosi con un ditino, chi con due, e chi passandosi la mano ricoperta di caccole sul ciuffo in cerca di un lavoro serio, con ancora impresse nel culo le impronte delle pedate ricevute nell'ufficio del (e dal) Gran Capo Supremo.

E allora applausi.

Applausi allo staff tecnico, grazie al quale abbiamo già raggiunto e superato - e siamo ancora all'inizio di marzo - quota quaranta infortuni muscolari in una sola stagione.

Applausi allo staff dirigenziale, grazie al quale la Juventus è arrivata alla partita più importante dell'anno presentando - o meglio: costretta a presentare - una formazione terribilmente premonitrice di come potrebbe essere il nostro futuro prossimo una volta rottamati i pochi (e giustamente logori) campioni rimasti.

Applausi a chi ha pensato di concludere il resoconto della serata sul sito ufficiale della società scrivendo che "La stagione non è finita e ci sono altre due manifestazioni da onorare".

Da onorare di solito ci sono i morti, e Dio solo sa se e quanto (e quali, soprattutto) ce ne sarebbero stati nel recente passato: ma se non è successo fino a ieri, non siamo certo così ingenui da sperarci adesso. Le manifestazioni invece non si onorano: le manifestazioni si vincono.

O perlomeno si prova a farlo, fino all'ultimo respiro.Perché, parafrasando il Marchese del Grillo, noi siamo la Juventus. Mentre voi, ciarlatani presenti ieri sera in tribuna d'onore, non siete un cazzo.