04 febbraio 2007

Riprendendo lo slogan

INTERVISTA. PIERO Ostellino, ex di­rettore del Corriere della Sera e grande firma del giornalismo italiano. E’ da sempre tifoso della Ju­ventus. Chissà che strano effetto vedere la Signora battagliare sui campi di serie B.

« Sono e sarò sempre un tifoso della Juve, è la mia squadra del cuore. Non mi importa la categoria. Però penso al domani e, soprat­tutto, sono preoccupato per il futuro della squadra » .

A cosa si riferisce?

« Non riesco a capire se la proprietà abbia seriamente intenzione di rilanciare le ambizioni della Juve o vo­glia lasciarla navigare a metà classifica. Oppure se voglia vendere » .

Una visione piuttosto pessimistica, la sua.

« E come potrebbe essere al­trimenti? Ci sono troppe do­mande alle quali nessuno ci ha dato una risposta » .

Ad esempio?

« Quando una società come la Juventus accetta, senza opporre resistenza, un ver­detto grave come la serie B, ci deve essere sotto qualco­sa. Per di più quando c’è un avvocato che, invece di di­fendere, cioè fare quello per cui è pagato, chiede espres­samente la serie B. Un’am­missione di colpa che mi la­scia di stucco » .

Secondo lei, perché può essere successo?

« Non è difficile formulare un’ipotesi, ribadendo però che si tratta di una mia opi­nione personale. Credo che ci si volesse liberare del far­dello rappresentato da Gi­raudo e Moggi: il rischio che la squadra finisse in mano dei manager e che, quindi, la proprietà potesse perde­re il controllo dell’azienda, era troppo forte » .

La Juventus avrebbe scientificamente scelto la serie B?

« Non lo so. Però, valutando come sono andati i fatti, il sospetto cresce. Perché nes­sun azionista ha dato spie­gazioni pubbliche? Perché nessuno ha mai fatto luce. Io non ce l’ho con i vari Co­bolli Gigli, Blanc e gli altri: sono funzionari che hanno un compito da svolgere. E’ la proprietà che dovrebbe fare chiarezza: noi tifosi at­tendiamo da troppo tempo delle risposte che non sono mai arrivate » .

Ce l’ha con gli eredi del­l’Avvocato?

« Non ce l’ho con nessuno. Dico semplicemente questo: l’unico che mi sembra vaga­mente interessato al mondo del calcio e alla Juventus mi sembra Lapo. John non mi pare che abbia la passio­ne necessaria: probabil­mente non sa nemmeno se a calcio si gioca in dieci o in undici » .

Quindi, a suo modo di ve­dere, la Juventus è stata l’unica a pagare: sta dalla parte della maggioranza dei tifosi bianconeri.

« La Juve non ha fatto tutto quello che ha fatto l’Inter, eppure loro hanno lo scu­detto sul petto. Ripeto: te­mo che la Juve abbia voluto cavalcare uno scandalo che non c’era, fare cassa con cessioni pesanti e valutare se fosse il caso di vendere » .

Ci parli un po’ dell’Inter. Cosa ne pensa delle ulti­me esternazioni di Mo­ratti e Mancini?

« L’Inter, tra passaporti e plusvalenze, è piena di scheletri nell’armadio. Tut­to è stato insabbiato da Guido Rossi. E’ uno scanda­lo anche solo pensare che il calcio, adesso, sia pulito. Soltanto una persona come Moratti può dire che hanno vinto onestamente: ma lui non fa testo. Mancini è fur­bo, il suo presidente nem­meno quello » .

Gli scudetti, allora, li sen­te suoi?

« Certamente. Come qual­siasi tifoso della Juve che si rispetti. Abbiamo vinto 29 campionati, non 27. Vinti sul campo, meritatamente. Niente spegnerà la mia passione, nemmeno tutti quelli interrogativi ai quali non riesco a darmi una ri­sposta. E non accetto falsi moralismi: mi aspetto, dalla proprietà, una presa di po­sizione decisa. E una spie­gazione » .

Cosa ne pensa dei gioca­tori che hanno accettato la retrocessione e sono ri­masti in bianconero?

« Capisco il loro stato d’ani­mo: sono degli autentici eroi. Chiunque, in questa situazione, non si sentireb­be di battersi così » .

E magari, qualcuno delle attuali bandiere potreb­be fare bene anche da di­rigente.

« Del Piero sarebbe perfetto, ma non con questa pro­prietà. Non è possibile rico­noscere la colpa come han­no fatto loro. Bisognerebbe fare loro questa domanda: secondo voi, quanti scudet­ti ha vinto la Juve? Mi pia­cerebbe sentire la risposta » .



CHI E' PIERO OSTELLINO. Nato a Venezia nel 1935, è laureato in scienze politiche, con specializzazione in sistemi politici dei paesi comunisti. Dal 1970 è al Corriere della Sera, quotidiano di cui diventa direttore nel 1984, posizione che manterrà fino al 1987. Dal 1973 al ’78 è corrispondente da Mosca. Autore di numerose pubblicazioni, continua attualmente la sua attività giornalistica da editorialista del Corriere della Sera

da:
http://blog.libero.it/juventus/ del 04/02/2007

Nessun commento: