16 gennaio 2007

NON MOLLARE _ Da "L'ego di napoli "

L'Italia è il paese delle inchieste , delle indagini spot, delle intercettazioni facili, delle procure chiacchierone, delle sentenze discutibili e del conflitto di interessi.

Dopo tangentopoli ecco Calciopoli. Scottanti rilevazioni telefoniche desunte dal cannibalismo d'inchiesta, mettono alle corde un sistema corruttibile. Il bussines ha sostituito lo sport, gli interessi economici, la pubblicità , il marketing, ha spazzato via il candore e la purezza della partita domenicale. Tutto si puo' ed il fine giustifica i mezzi.

Ma deve esserci un limite all'ipocrisia ed alla cultura dell'iniquità. Sono queste motivazioni che hanno mosso la mia associazione – l’EGO DI NAPOLI - ad adire la giustizia amministrativa affinchè possa far chiarezza su di un provvedimento (assegnazione scudetto all'Inter) assolutamente poco limpido e chiaro.

Gli stessi giocatori della squadra nerazzurra sostengono che il tricolore debba essere il riconoscimento sportivo garantito alla vincitrice di un torneo sul campo non nei palazzi.

Alcuni tifosi chiaramente di parte ritengono che il sottoscritto sia mosso da un odio (sportivo) contro la loro squadra del cuore quando è esattamente il contrario. La signorilità della dirigenza e l'estraneità assoluta ai fatti, determinanti e generanti lo scandalo del calcio contemporaneo, sarebbero state acclarate e riconosciute per aver rifiutato un premio ''macchiato di corruzione''.

Il ricorso al Tar, ove mai venisse accuratamente e liberamente discusso con un atto di coraggio della magistratura, potrebbe accertare e confermare una volta per tutte se esiste realmente la pecorella smarrita ingenua ed immacolata di nome Inter. In caso contrario potrebbe smascherare l'ignobile tentativo di scalata al potere.

Oggi indiscutibilmente ricoperto.Sono convinto, cosi come lo è la stramaggioranza degli italiani, che nel merito il mio ricorso sia assolutamente fondato poichè il provvedimento commissariale di assegnazione dello scudetto all'Inter è un atto viziato da carenza di motivazione e soprattutto perchè basa le sue ragioni (o meglio quelle di Rossi) sulla scorta di quanto sostenuto nel parere dei tra saggi nominati dall'ex commissario.

Nella realtà il parere pro-veritate sostiene l'esatto contrario di quanto affermato da Rossi. Lancia un monito al professore avvisandolo di godere di un potere discrezionale tale da poter NON ASSEGNARE il titolo ove mai rinvenisse in altre squadre, dopo Juve e Milan, comportamenti poco lipidi seppur non sanzionati.

A questo punto nasce spontanea la mia domanda. Possono essere definiti comportamenti poco limpidi contrari all'etica ed alla morale reati come frode allo stato, contraffazione di documenti, intercettazioni pirate ecc.?Le mie palesi ragioni vengono confortate anche dalle difese degli avvocati della Figc e dell'Inter volte unicamente a non entrare nel merito della questio sollevando eccezioni preliminari come l'incapacità della mia associazione a stare in giudizio. Sostengono infatti che al Tar potrebbero rivolgersi, concluso l'iter della giustizia sportiva, solo associazioni riconosciute dalle federazioni. Una sorta di intoccabilità .

Il mammasantissima nello sport. Ho ampiamente documentato e tentato di scardinare le difese avversarie soprattutto invocando il rispetto di principi garantiti dalla Costituzione. Certamente tali eccezioni non avrebbero potuto rivolgerle se al posto della mia associazione vi fossero società di calcio interessate. Mi riferisco alla Juventus e perchè no alla Roma. Infatti se il professore si fosse attenuto a quanto suggerito dai tre saggi ed avesse ritenuto l'Inter per i fatti risaputi non meritevole del premio riconosciuto, alla società giallorossa (per la posizione di classifica) sarebbe spettata la proclamazione.

La mia ultima affermazione non vuole affatto criticare e muovere appunti sulla ragionevolezza delle decisioni delle società ipoteticamente interessate ma mira esclusivamente ad alimentare la discussione.A voi tutti sottopongo una domanda: se la Roma si fosse classificata prima dell'Inter lo scorso campionato e si fosse macchiata di comportamenti poco limpidi, il professore Guido Rossi cosa avrebbe fatto?Ai posteri l’ardua sentenza
Raffaele Di Monda_

www.egodinapoli.it

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